il_nipote_di_rameau_3-7fccc.jpgLe luci si accendono poco alla volta sul palcoscenico, come a svelare gradualmente la scena. E davanti a noi appare Diderot, seduto al consueto Café de la Régence, luogo in cui si incontrano individui di ogni genere. Tra questi Jean-François Rameau, musico fallito e amorale, nipote del famoso musicista Jean-Philippe. Silvio Orlando è il protagonista de “Il Nipote di Rameau”, di cui cura regia e adattamento. "Il nipote di Rameau" è la parabola grottesca di un musico fallito, cortigiano convinto, amorale per vocazione, avvolto in un lucido cupio dissolvi. Nella sua imbarazzante assenza di prospettive edificanti, nella riduzione della vita a pura funzione fisiologica riesce in maniera paradossale a ribaltare la visione del bene e del male, del genio e della mediocrità, della natura umana e delle possibilità di redimerla.

 

L’opera, tra i capolavori della satira illuminista del Settecento, mostra al pubblico due facce di una stessa epoca: la società illuminista da una parte, quella ipocrita e meschina dall’altra. Rameau ne rappresenta l’esatta sintesi: un uomo tra il sublime e il volgare, geniale e mediocre che, senza pudore e ipocrisia, sfida i solidi valori etici e morali incarnati qui da Diderot, confessando apertamente torbide certezze e pensieri comuni a tutta la società.

 

Rameau si è offerto attraverso i secoli come un nitido archetipo di il_nipote_di_rameau_1-e648a.jpglibero servo: dietro la sua perversità si scorgono le paure del filosofo del perdere se stesso e i propri riferimenti etici nell’affrontare quel turbolento e fervido scorcio di secolo. Un momento storico colmo di profonde mutazioni della società civile, di pericolose contorsioni intellettuali, di violenti impatti storici. Come il nostro.

 

All’orizzonte i soliti dubbi: come scegliere, una volta posti davanti al bivio tra moralità, rettitudine o dissoluzione e arrivismo? Come si colloca in questo panorama il ruolo dell’intellettuale? Dove iniziano e finiscono la sua libertà e la sua incorruttibilità? Quanto c’è di amorale in una personalità geniale?

 

Lo spettatore è portato a riflettere su quanto una storia del Settecento francese possa trovare riscontri nella società odierna, poiché la natura umana, virtuosa e al contempo imperfetta, non è poi così soggetta allo scorrere del tempo.

Rispolverando il repertorio della pantomima, della mimica facciale e dell’uso di pupazzi in scena, Orlando sapientemente incuriosisce la platea che ricompensa con lunghi applausi.

Dal 22 al 24 febbraio, il Teatro cittadino ospita "Il nipote di Rameau" di Denis Diderot, capolavoro satirico della seconda metà del Settecento e parabola grottesca di un musico fallito, avvolto in un lucido cupio dissolvi. L’adattamento scenico è firmato da Edoardo Erba e Silvio Orlando.