Lugano – Claude–Alain Giroud sensibile interprete della grafica d’arte contemporanea, segna il terzo e ultimo appuntamento annuale proposto dall’Associazione Amici dell’Atelier Calcografico (AAAC) di Novazzano nel Porticato della Biblioteca Salita dei Frati.
Dell’incisore vodese sono presentate una selezione di fogli realizzati a maniera nera e a bulino, e due raffinate edizioni in cui i versi dei grandi poeti portoghesi Fernando Pessoa e Mário de Sá–Carneiro, dialogano con le incisioni dell’artista.
Le opere esposte – tra cui l’incisione AAAC n. 115, stampata per i membri dell’Associazione come da tradizione dell’Atelier Calcografico di Novazzano – sono eseguite per lo più a maniera nera e a bulino. La tecnica a incisione diretta della maniera nera, nota anche come mezzotinto, prevede l’utilizzo di una mezzaluna per definire le tipiche superfici nere dall’aspetto vellutato, mentre con il brunitoio e il raschietto vengono delimitate le forme, ottenendo gli effetti chiaroscurali. Le linee nette, regolari o modulate sono tracciate dal bulino, mentre le superfici a effetto acquarellato sono ottenute con morsura diretta ad acquatinta (lavis).
Oltre a una selezione di fogli sciolti, in mostra sono presenti due edizioni d’arte dei poemi “O Andaime – L’Échafaudage” di Fernando Pessoa e “Quase – Presque”, di Mário de Sá–Carneiro. I due libri, pubblicati in cofanetto, propongono il testo originale in portoghese con la versione francese a fronte e sono illustrati con sapienza dall’artista con incisioni a maniera nera e bulino.
Nelle opere di Claude–Alain Giroud la luce sembra diffondersi a partire dal nero delle superfici incise attraverso la semplice modulazione del contrasto con il bianco della carta. Le forme nere, apparentemente prive di un preciso riferimento figurativo, appaiono da un lato dinamiche e intense, e dall’altro delicate come fogli di carta velina al vento. Giroud stesso afferma che alla base della sua poetica si pone la fascinazione per il nero nelle sue sfumature e per gli effetti di luce che per contrasto vengono a crearsi; ma soprattutto c’è il ricordo del colore e delle forme morbide delle colate di lava vulcanica osservate sulle isole di Capo Verde. La reale esperienza di vita in Africa e un tocco di japonisme si ritrovano oggi artisticamente sublimati nelle opere che si possono ammirare in mostra.
“Incisioni di Claude–Alain Giroud” rimarrà in calendario sino al 28 gennaio e sarà visitabile:
mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 14 alle 18; sabato: 9 – 12. Chiusura per le festività: 23 dicembre e 7 gennaio.
Note biografiche
Claude–Alain Giroud (1948) per molti anni ha praticato da autodidatta la pittura a olio e l’acquerello, lavorando nel contempo nell’ambito del commercio internazionale in Africa occidentale e australe. Nel 1995 ha abbandonato i pennelli per dedicarsi esclusivamente alla calcografia. Nel 1998 ha fondato a Belmont–sur–Yverdon (VD) il suo primo laboratorio. A partire da quel momento, la sua opera grafica si è concentrata sulla pratica della maniera nera e del bulino nonché sulla creazione di libri d’artista. All’inizio del 2010 ha aperto l’Atelier Manière Noire a Yverdon–les–Bains, dove insegna ad adulti e bambini le differenti tecniche della tradizione calcografica, sviluppando al contempo la sua ricerca artistica. Due dei suoi studenti hanno partecipato al Concorso per giovani incisori indetto dall’AAAC. Nel 2017, Antoine Allaz, di Losanna, è stato insignito del secondo premio; nel 2020 Crystel Ybloux ha conseguito il terzo premio. Claude–Alain Giroud ha partecipato a numerose mostre in Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Egitto, Spagna, Francia, Italia, Lituania, Portogallo, Taiwan e Svizzera.