L'opera di PresuttiL'opera di Presutti

Il Premio Fotografico – Per la Fondazione Bandera si prospetta un periodo molto intenso. Oltre all'importante coinvolgimento con l'Amministrazione Comunale per il Piano Strategico della città, si prepara per una nuova mostra fotografica. L'iniziativa nasce da un concorso fotografico indetto dall'agenzia turistica Azonzo Travel. Si tratta della seconda edizione del Premio Fotografico dal titolo "A Better World" rivolto a fotografi italiani e stranieri, professionisti e non, a cui è stato chiesto di presentare un progetto, sviluppato attraverso un reportage di dieci fotografie, dedicato a temi sociali, che contenesse un forte messaggio di speranza per il futuro dell'Umanità. La mostra esporrà i progetti giudicati migliori dalla giuria tecnica, tra i cui membri figura anche la Fondazione Bandera. Durante l'inaugurazione saranno ufficialmente consegnati i premi ai vincitori.

I vincitori – Il primo premio è stato assegnato a Giovanni Presutti, per il reportage a colori "ModuloBlu", ideato a Firenze in una casa di cura per anziani affetti da alzheimer o da altre patologie demenziali. Presutti affronta un tema d'attualità difficile e spesso relegato nel buio e nella desolazione. L'autore mette in evidenza come in un contesto del genere la comunicazione non sia più verbale, ma fatta di gesti ripetitivi da interpretare, che l'autore ha volutamente messo in primo piano nel suo lavoro. Le sue foto sono toccanti, poetiche, molto belle e originali per costruzione e composizione e contengono il seme della speranza, non solo nel futuro, ma anche in un presente dove l'amore per la vita è ancora possibile. Il secondo premio è stato assegnato a Claudio Sica, per il reportage a colori "L'acqua di tutti, un viaggio tra i Borana". Questa popolazione semi-nomade del sud dell'Etiopia riesce a sopravvivere in una delle regioni più aride della Terra, riuscendo comunque a garantire a tutti l'accesso all'acqua grazie a una sapiente organizzazione di tipo comunitario. Le immagini sono affascinanti per la centralità dell'elemento dell'acqua e inducono a riflettere anche sulla sua preziosità e soprattutto ci esorta ad averne un maggiore rispetto. Il terzo premio è stato assegnato ad Alessandro Iasevoli, per il reportage in bianco e nero "Angeli nel deserto" in cui l'autore racconta il dramma della gente che vive nella periferia di Lima, in Perù, in un paesaggio semidesertico, dove l'unico miraggio è la capitale. Il lavoro presenta immagini forti incentrate sulla disperazione umana, che

L'opera di MazzoniL'opera di Mazzoni

riesce a trovare speranza e conforto solo grazie all'aiuto dei volontari delle missioni umanitarie. La giuria tecnica ha inoltre assegnato una menzione speciale a Nicola Mazzoni per il reportage in bianco e nero "Alba africana", lavoro estremamente originale e poetico, che illustra attraverso le delicate immagini un proverbio africano.

Nuovi protagonisti – Le opere esposte dimostrano un perfetto connubio tra l'importanza dei contenuti affrontati e l'altissima qualità tecnica con cui sono realizzate. Gli autori premiati hanno alle spalle una formazione specifica e una grande esperienza nel campo della fotografia, con alcuni lavori già pubblicati su numerose testate e riviste del settore. La Fondazione Bandera sembra, dunque, puntare ancora una volta sul fascino della fotografia non solo attraverso i grandi nomi, come il recente Giac Casale, ma promovendo anche giovani professionisti.

In anteprima per ArteVarese – Una piccola anticipazione sui prossimi eventi sembrerebbe confermare questo orientamento: l'8 dicembre inaugurerà, infatti, una nuova mostra fotografica dal titolo "I colori di Dio", con gli scatti di Enrico Mascheroni. Ma Letizia Bollardi, della Fondazione Bandera, chiarisce subito la diversa vocazione con cui nasce la mostra successiva: "La scelta in realtà è stata fatta in virtù del tema della mostra che si inserisce nel clima di preparazione al Natale che credo potrà essere particolarmente sentito dalla cittadinanza. Non vogliamo che passi l'idea che la Fondazione si dedichi esclusivamente alla fotografia, anche se indubbiamente l'interesse nei confronti di questa arte rimane alto". Certo è che i prossimi mesi vedranno la Fondazione Bandera impegnata su più fronti, pronta ancora a far parlare di sé con nuove mostre ed eventi e questo è ciò che conta davvero e di cui la realtà bustese ha sicuramente bisogno: un punto di riferimento per la cultura in continua produzione di nuove idee.