Milano – Si entra in un sogno a occhi aperti, dove luce, corpo e materia diventano strumenti per esplorare l’invisibile. È questa la promessa di “Onironautica 3”, l’ultimo capitolo del progetto multidisciplinare di Nello Taietti, in programma dal 6 al 29 novembre alla Fondazione Luciana Matalon. Curata da Vera Agosti e patrocinata dal Consolato Generale del Giappone, la mostra conclude una trilogia iniziata nel 2019, che fonde fotografia, teatro e danza in un’unica visione artistica: un viaggio nei territori del sogno e dell’inconscio.

Il cuore pulsante del progetto si manifesterà sabato 22 novembre, quando l’omonima pièce teatrale prenderà vita in due spettacoli (ore 16 e 18) all’interno di uno spazio immersivo dove le opere dell’artista e calligrafa giapponese Sisyu dialogheranno con la performance dei danzatori Natsu Funabashi e Luan Machado, accompagnati dalla voce narrante di Daniele Crasti e dal body painting di Guido Daniele. In scena anche la modella Valeria Chen, per una rappresentazione dal forte impatto simbolico e sensoriale.

Onironautica”,  termine coniato dallo psichiatra olandese Frederik van Eeden e derivato dal greco “navigazione dei sogni”, descrive la capacità di riconoscere e abitare consapevolmente il proprio sogno. Un tema che attraversa culture e secoli, dall’induismo al buddismo tibetano fino a Carl Gustav Jung, e che Taietti traduce in una forma d’arte sospesa tra materia e visione.

Nelle 85 fotografie esposte, di cui sessantacinque ritratti firmati dall’artista e venti scatti di backstage realizzati dall’artista, la macchina fotografica diventa strumento di introspezione. “Ogni scatto è un punto fisso nell’incessante fluire della realtà”, spiega la curatrice Vera Agosti, che definisce le immagini “pulite, essenziali e potenti”. In queste composizioni i ballerini emergono su fondi neutri, illuminati da giochi d’ombra che amplificano gesto ed espressività, quasi a voler catturare l’anima del movimento stesso.

Taietti attraversa, come un viandante dell’immaginario, il confine fragile tra vita e morte, alla ricerca di un senso universale. “Fotografia, danza e teatro non sono per lui forme d’arte separate – spiega Agosti – ma canali per raccontare sogni che non si dissolvono al risveglio”.

La componente musicale accompagna e amplifica questa esperienza sensoriale: le sonorità di Paul Beaudoin, Wagner, Ciprian Costin, Ryuichi Sakamoto e Puccini guidano la pièce teatrale attraverso un crescendo emotivo che intreccia danza butoh, teatro e visione fotografica.

Durante il periodo della mostra, la Fondazione Matalon propone anche un workshop gratuito di danza butoh, sabato 8 novembre dalle 14 alle 18, condotto dal ballerino Luan Machado. Un’occasione per avvicinarsi a una delle forme più intense e misteriose della danza contemporanea giapponese.

“Onironautica 3” sarà inaugurata alle 18. La mostra nella sede di Foro Bonaparte potrà essere visitata sino al 29 novembre, da martedì a sabato 10-19. Gli spettacoli del 22 novembre prevedono un biglietto d’ingresso di 10 euro, comprensivo di catalogo.
Per info e prenotazioni: fineart@fondazionematalon.org