Fossano – “Fantastiche Grottesche” è la mostra che da domani (18 dicembre) apre al Castello degli Acaja. L’esposizione, dedicata all’opera di Giovanni Caracca nella Sala delle Grottesche della fortezza, è incentrata sulla storia del pittore fiammingo alla corte dei Savoia. Si tratta di un progetto espositivo site-specific atto a valorizzare il ciclo di affreschi dell’artista, uno dei più importanti esempi di pittura tardomanierista piemontese. Realizzati da Jan Kraeck, italianizzato Giovanni Caracca, intorno al 1585 per volere di Carlo Emanuele I di Savoia, coniugano la cultura degli emblemi, che conosce notevole fortuna in epoca umanistica e rinascimentale in tutta l’Europa, con il gusto per la decorazione a grottesche che si diffonde in seguito alla scoperta della Domus Aurea a Roma, all’inizio del Cinquecento. Il percorso multimediale attraverso l’uso delle tecnologie immersive coinvolgerà i visitatori  in un colloquio ideale con Giovanni Caracca che racconterà la storia dei personaggi che hanno abitato il castello. Una selezione di opere dalle collezioni di Palazzo Madama, infine, arricchirà la narrazione con ritratti e oggetti dell’epoca, seguendo un doppio filo conduttore: la ritrattistica dei duchi di Savoia e il tema formale della grottesca nelle sue varie declinazioni. Fino al 25 aprile. Ingresso con visita guidata, dal mercoledì alla domenica e festivi, alle 11 e alle 15. E’ consigliata la prenotazione: T. 0172 60160 – oppure scrivere a: iatfossano@cuneoholiday.com.

Modena – E’ un’esposizione dedicata a uno dei maestri della caricatura del primo ‘900: Umberto Tirelli. Da domani (18 dicembre) nei rinnovati spazi del Complesso San Paolo del Museo Civico,  duecentotrenta opere, tra disegni, sculture, pitture, maschere e burattini raccontano l’artista celebrando i centocinquant’anni dalla sua nascita. L’esposizione approfondisce la centralità di una figura che fece della caricatura l’unico e imprescindibile mezzo di espressione, giungendo a imporsi a livello nazionale ed europeo. Tirelli offre uno sguardo acuto e ironico sulla borghesia e sull’establishment locale e nazionale nel complesso dei loro aspetti sociali, politici e culturali, in un arco storico compreso tra la Belle Époque e la Grande Guerra, il fascismo e la Seconda Guerra Mondiale, fino alle tensioni internazionali che hanno segnato l’inizio della Guerra Fredda e gli albori del primo boom economico. Intrecciando arti visive e spettacolo, l’artista ha interpretato il più grande “teatro della vita” nella sua eterogeneità, regalando una lettura critica del suo tempo e dei suoi protagonisti. Durante il periodo di apertura della rassegna, si terrà una serie d’iniziative collaterali, come spettacoli di burattini, laboratori didattici oltre alla possibilità di assistere in diretta al restauro dei burattini di Emilio Zago, Tina di Lorenzo ed Errico Malatesta, condotto da Gloria Forghieri del Laboratorio Alma Atelier di Carpi. Fino al 25 Aprile. Orari: da martedì a venerdì: 15-19; sabato, domenica e festivi: 10-19; lunedì chiuso. Dall’8 gennaio: venerdì, sabato e domenica: 10-19

Milano – E’ “L’Annunciazione“, di Tiziano Vecellio (1490-1576), il Capolavoro per Milano 2021, iniziativa giunta alla sua XIII edizione e che, come impone ormai la tradizione, accompagna i visitatori per tutto il periodo natalizio. L’opera, ospitata al Museo Diocesano Carlo Maria Martini, proviene dal Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli e appartiene alla produzione della piena maturità del maestro veneto. Il dipinto, di grandi dimensioni,(280×193 cm), fu eseguito intorno al 1558, per la cappella della famiglia Pinelli (banchieri e mercanti di origine genovese trasferitisi a Napoli), dedicata alla Vergine sita allora nel transetto della chiesa napoletana di San Domenico Maggiore, l’unica al mondo ad aver conservato insieme dipinti di Raffaello, quelli di Tiziano e di Caravaggio. La tela rivela i più alti raggiungimenti del Tiziano maturo evidenti negli straordinari effetti luministici. L’opera potrà essere ammirata fino al prossimo 6 febbraio da martedì a domenica, dalle 10 alle 18. È consigliata la prenotazione alla “Biglietteria online” del sito internet www.chiostrisanteustorgio.it.

Milano – Sono molti gli artisti che, dal Medioevo al Rinascimento, dal Barocco all’arte contemporanea, si sono dedicati al delicato tema della Natività creando dei veri e propri capolavori senza tempo, densi di significati e simboli iconografici. E numerosi anche i collezionisti. Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini da qualche giorno, in occasione del ventesimo anniversario di fondazione, ospita uno dei capolavori d’arte sacra del XVIII secolo milanese: il Presepe del Gernetto. Composto da circa sessanta personaggi, dipinti su carta e cartoncino sagomati, è stato per la maggior parte dipinto da Francesco Londonio (1723-1783), uno dei più importanti artisti lombardi del Settecento, specializzato nella rappresentazione dei presepi, scene campestri e raffigurazioni di animali. L’opera, entrata nelle collezioni del museo nel 2018, grazie alla donazione di Anna Maria Bagatti Valsecchi, proviene a sua volta dalla raccolta Cavazzi della Somaglia, nella Villa Gernetto, a Lesmo, acquistata nel 1772 dal Conte Giacomo Mellerio (1711-1782), dove il Londonio era solito trascorrere lunghi periodi di villeggiatura. Fino al 6 febbraio; orari: martedì- domenica, 10-18.

La Spezia – Esemplari di produzione genovese e lombarda del XVIII secolo in “Admirabile signum. Il presepe tra arte antica e contemporanea” mostra ospitata alla Fondazione Carispezia. Il presente e il passato, tra evocazione e figurazione visti attraverso linguaggi differenti a testimonianza di quanto gli artisti hanno continuato a creare confrontandosi con uno dei temi più rappresentati nella storia dell’arte. ll percorso  si articola in sale tematiche che danno vita a un “sentiero” di rinascita e luce, di spiritualità e poesia. Con le Natività settecentesche è infatti possibile ammirare creazioni di Roberto Almagno, Maria Lai, Marco Lodola, Fausto Melotti, Michelangelo Pistoletto e Guido Strazza. La mostra, negli spazi di via Domenico Chiodo 36, rimarrà in calendario sino 30 gennaio con i seguenti orari: 11-20. (25 dicembre chiuso).

Varese e provincia – Dal 26 dicembre  al 7 gennaio  Archeologistics, realtà impegnata nella valorizzazione dei beni culturali, propone un ciclo di sei appuntamenti dedicati al tema della Natività.  Un viaggio dal Medioevo fino al Seicento, tra gli affreschi e le installazioni che mettono in scena il mistero della Nascita di Gesù. Si comincia con la visita alla Chiesa di Santa Maria foris portas a Castelseprio, alla quale saranno dedicate tre visite (26 dicembre, 2 e 6 gennaio): un piccolo oratorio nobiliare, cuore del Medioevo europeo, che al suo interno conserva un ciclo di affreschi del X secolo, opera dell’anonimo Maestro di Castelseprio e dedicato all’infanzia di Cristo. Al 28 dicembre il programma prevede una visita al Battistero di San Giovanni Battista a Varese dove, oltre a seguire la narrazione della Natività, sarà possibile ammirare la struttura, eccezionalmente aperta, e conoscere la storia dell’edificio più antico della città. Al 6 gennaio sarà protagonista la Terza Cappella del Sacro Monte di Varese che custodisce all’interno la rappresentazione della Nascita di Gesù e all’esterno presenta la Fuga in Egitto di Renato Guttuso, opera recentemente restaurata. Il ciclo di appuntamenti si conclude il 7 gennaio al Santuario di Saronno che vanta la splendida cupola di Gaudenzio Ferrari e gli affreschi del leonardesco Bernardino Luini. I percorsi sono adatti a tutti  con prenotazione obbligatoria: www.archeologistics.it – info@archeologistics.it – 328.8377206.

Alba (CN)– La città omaggia Alberto Burri, uno dei grandi protagonisti dell’arte del Novecento con due esposizioni. “La poesia della materia” ospitata nelle sale della Fondazione Ferrero e l’altra, intitolata “Il Cretto di Gibellina“, visitabile negli spazi di Palazzo Banca d’Alba. La Fondazione presenta un allestimento studiato appositamente per gli spazi, articolato in una serie di sale che accolgono quarantacinque opere realizzate tra il 1945 al 1993. Tra i lavori esposti, le prime opere dell’artista originario di Città di Castello, appartenenti ai cicli delle “muffe”, dei “sacchi”, “delle combustioni”, dei “legni”, dei “ferri”, delle “plastiche”, dei “cretti” e dei “cellotex. La conoscenza del maestro Burri (Città di Castello, 1915 – Nizza, 1995) prosegue nelle sale di Palazzo Banca d’Alba con la mostra “Burri. Il Cretto di Gibellina” con lavori dedicati all’opera di land art e site-specific che l’artista ha realizzato nel paese siciliano distrutto dal terremoto del Belice nel 1968. Una composizione del “Grande Cretto” (avviata tra 1985 e 1989 e conclusa nel 2015), utilizzando il cemento bianco per inglobare e trasformare le macerie irrecuperabili della città vecchia. Un’imponente un’opera, tra le più estese del mondo, con i suoi 80 mila metri quadrati di ampiezza. Fino al 30 gennaio. Orari: feriali 11 – 18; sabato, domenica e festivi: 10 – 19.

Milano – E’ una mostra dedicata alla straordinaria stagione divisionista, quella allestita nelle suggestive sale del piano terreno della Villa Reale di Milano presentate dalla GAM, Galleria d’Arte Moderna, con la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona. Due rispettive collezioni che conservano le opere di alcuni tra i più significativi esponenti. Il percorso, attraverso trenta opere, allestite in 5 sezioni, mette a fuoco gli elementi caratterizzati dall’esperienza divisionista, i suoi protagonisti e gli artisti che furono  sodali. Tra questi ricordiamo: Giacomo Balla, Leonardo Bistolfi, Umberto Boccioni, Giulio Branca, Luigi Conconi, Tranquillo Cremona, Angelo Morbelli, Plinio Nomellini, Giuseppe Pellizza, Gaetano Previati e Giovanni Segantini. Fino al 6 marzo con i seguenti orari: martedì – domenica 10 – 17.30.

Ascona – Prorogata fino al 9 gennaio la mostra antologica intitolata “La Verità di Michelangelo Pistoletto. dallo Specchio al Terzo Paradiso” ospitata nelle sale del Museo Comunale d’Arte Moderna. Esposte oltre 40 opere, tra dipinti, quadri specchianti, installazioni e rare immagini d’archivio, datate dal 1958 al 2021, la più esauriente personale dell’artista, mai realizzata in Svizzera. Il significato della mostra è reso esplicito dalla presenza a Monte Verità, punto d’incontro agli inizi del secolo scorso per artisti e intellettuali anticonformisti di tutta Europa, di un Terzo Paradiso realizzato con l’impiego di grandi sassi levigati dal tempo, donato dall’artista in modo permanente e che rivela la continuità tra il suo pensiero e questo luogo emblematico di Ascona, ricco di storia e di cultura. In occasione della mostra, è stato creato anche un altro intervento di land art nel parco del Museo Castello San Materno con un Terzo Paradiso legato ai cicli della natura dove sono state utilizzate oltre novanta piante. La mostra è accompagnata da un catalogo con testi di Mara Folini, Alberto Fiz, Paolo Naldini, Michelangelo Pistoletto e un’intervista all’artista di Hans Ulrich Obrist. Orari: martedì – venerdì 10 – 12/14– 17; sabato 10 – 17; domenica e festivi 10 – 16.

Milano – Nella basilica di Sant’Ambrogio è visibile la ricostruzione tridimensionale del volto del Santo patrono del capoluogo lombardo. L’iniziativa rientra nel programma di studi promosso  per i 150 anni dal ritrovamento degli scheletri, condotto dall’Università degli studi di Milano in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Milano. Il busto, prodotto in resina poliuretanica,  sarà posizionato nella cappella di San Vittore in Ciel d’oro, all’interno della Basilica di Sant’Ambrogio, accanto al ritratto del mosaico del V secolo.

Varese – Sala Veratti ospita “Lieti nella Speranza” Presepi d’Artista IV edizione. Opere che interpretano la Natività dove storia, tradizione, quotidianità e sentimenti si intrecciano. Tra gli artisti che hanno partecipato : Giovanni Beluffi, Roberto Benotti, Piero Cicoli, Renata Colombo Casero, Massimo Conconi, Lena Costantini, Anny Ferrario, Anna Genzi, Giuliana Nocco, Eva Hodinova, Josee Konrath, Tiziana Montalbetti, Marzia Mucchietto, Maria Nicolais, Mariano Pieroni, Vittorio Pieroni, Antonio Quattrini, Oreste Quattrini, Giorgio Robustelli, Adriana Ruberti e Mariuccia Secol. Opere realizzate attraverso differenti linguaggi e stili, capaci di tradurre nella materia sentimenti, poesia e slanci della fantasia, senza scadere nella facile retorica. Lieti nella speranza: un messaggio, perché in momenti come quelli che si stanno vivendo, permetta di abitare questo tempo, per aprirci al cambiamento, convertire il nostro stile di vita divenendo strumento per la trasformazione del mondo. Fino al 15 gennaio. Orari: da martedì a venerdì 15.30 – 18.30; sabato e domenica 10.30 – 12/ 15.30 – 18.30. Chiuso il 25 dicembre e il 1 gennaio. Per prenotare visite guidate: presidenza@exallievefma-varese.it

Legnano – “Andar per monumenti” è il titolo e ancor più l’invito a una visita alla mostra di Giuseppe Cozzi allestita alla libreria Nuova Terra. Gli scatti, oltre a essere visibili nell’esposizione sono anche riportati nell’omonimo volume realizzato dal fotografo con Pino Landonio. E’ un censimento accurato, corredato da una ricchissima documentazione fotografica, delle oltre centoquaranta statue che ornano le piazze e i parchi di Milano. Riscoprire la loro storia, gustarne i particolari, coglierne il significato come utile esercizio per guardare, con occhi diversi, a ospiti taciturni e immobili, che pure hanno sempre qualcosa da dire, per risvegliare  ricordi o riaccendere le nostre intelligenze. La mostra è visitabile, negli orari di negozio, sino al 6 gennaio.

Milano – Di recente apertura, alla Manuel Zoia gallery, la collettiva “Leave it all behind“. Otto gli artisti in mostra: Argišt Alaverdyan, Mattia Barbieri, Erika Hock, Margherita Mezzetti, Zsolt Molnár, Hélène Padoux, Michele Tocca e Edin Zenun, tutti provenienti da contesti culturali e geografici differenti, che occupano gli spazi della galleria con opere pittoriche e installazioni. Diverse provenienze ma tutti accomunati dal desiderio di invitare i visitatori a lasciarsi tutto alle spalle, concentrandosi sul “tempo vissuto”. Leave it all behind parte infatti dalla nozione di tempo sviluppata dal filosofo francese Henri Bergson (1859 – 1941) per il quale ha due facce: il tempo oggettivo, ossia quello della scienza e il tempo soggettivo, quello interiore. La mostra, negli spazi di via Maroncelli a cura di Domenico de Chirico, prosegue sino al 20 gennaio con i seguenti orari: mercoledì – sabato 15– 19. sabato 15– 19.