Madonna delle Partorienti prima del restauro© Fabbrica di San Pietro in Vaticano. foto Mallio Falcioni

Torino – Dopo un laborioso restauro, il dipinto “La Madonna delle partorienti”, dell’artista Antoniazzo Romano (1435-1508), torna a risplendere e la città ha l’onore di presentarlo al pubblico prima di tornare in Vaticano. Un’anteprima assoluta all’interno di una mostra dedicata all’opera allestita all’interno della Corte medievale di Palazzo Madama.
Il percorso accompagna il visitatore attraverso quattro sezioni che ne ricordano collocazione, interventi di restauro, dettagli, fino alla presentazione del dipinto o meglio la porzione di un affresco realizzato da Antoniazzo Romano in occasione del Giubileo del 1500.
Una rappresentazione suggestiva e toccante nell’espressione di Maria che sostiene teneramente il Bambino Gesù, accostandolo a sé.

Madonna delle Partorienti dopo il recente restauro. © Fabbrica di San Pietro in Vaticano. foto Mallio Falcioni

I due volti hanno una straordinaria forza comunicativa: l’amorevole sguardo della Madre Celeste, serenamente diretto verso i fedeli è come un invito alla preghiera in un raccolto e silenzioso dialogo; quello del Figlio sembra invece estendersi all’intera umanità in un simbolico abbraccio. Un frammento di affresco di grande importanza per Fede e Arte.

In origine l’opera era collocata nel transetto meridionale della vecchia basilica, sopra l’altare della cappella Orsini. Durante i lavori per la costruzione del nuovo San Pietro, fu staccato dalla parete e nel 1574 collocato in una nicchia dietro un altare a ridosso del muro che divideva l’antica chiesa dal cantiere del nuovo. Qui continuò a raccogliere la devozione dei fedeli, soprattutto delle donne in attesa del parto.
Nel 1605 fu rimosso e portato nelle Grotte Vaticane e undici anni dopo trovò definitiva collocazione in una cappella appositamente ricavata sotto il pavimento della basilica.

Particolare del volto della Beata Vergine Maria dopo il restauro.©Fabbrica di San Pietro in Vaticano. foto Mallio Falcioni

L’immagine della Madonna delle Partorienti – o “degli Angeli”, come veniva chiamata nel Cinquecento, venne ridotta di dimensione, perdendo l’originaria mandorla con variopinte figure di cherubini, (che si possono ammirare nella proposta ricostruttiva presentata in mostra).

Particolare del volto del Bambino Gesù dopo il restauro. ©Fabbrica di San Pietro in Vaticano. foto Mallio Falcioni

Il periodo alle grotte, a causa delle avverse condizioni microclimatiche, segnò l’opera sulla quale si operò una serie di interventi manutentivi tra il XVII e il XIX secolo. Nel 1981 l’affresco fu ridotto di spessore (assottigliando drasticamente la porzione d’intonaco retrostante) per essere posizionato su un nuovo supporto di cadorite. Nel 2019, il precario stato di conservazione dell’opera richiese un nuovo ma soprattutto necessario restauro.

Un lavoro lungo e complesso, condotto dai restauratori Giorgio Capriotti e Lorenza M. G. D’Alessandro, sotto la direzione tecnico-scientifica fondazione Torino musei con il Patrocinio della Fabbrica di San Pietro in vaticano, dell’Arcidiocesi di Torino e con il sostegno di Reale Mutua prosegue sino al 20 luglio.

Orari al pubblico:  Mercoledì, giovedì e venerdì 13-20; sabato e domenica 10-19 – Nelle giornate di sabato, domenica e festivi è consigliata la  prenotazione online o telefonica: Theatrum Sabaudiae email ftm@arteintorino.com o al numero +39 011 5211788.