Bergamo – Oltre duecentocinquanta scatti raccontano il fotografo Pepi Merisio nella mostra “Guardami”, allestita al museo Sestini,nel Convento di San Francesco in Città Alta.
Delle fotografie esposte nei nuovi spazi aperti per l’occasione, circa 50 sono a colori e una quarantina stampate «vintage», non mancano il bianco e nero e il grande formato (100×140 centimetri) tutte selezionate personalmente da Merisio con il figlio Luca, curatore della mostra. Il percorso si snoda attraverso cinque sezioni tematiche dedicate a: «La Famiglia», «Il lavoro», «La vita», «Ex Oriente» e «Stella Matutina».
Immagine dopo immagine prende vita la storia di Pepi Merisio, un’intensa carriera di professionista arricchita dalla ricerca più intima e personale. In mostra si possono ammirare scatti di tutta Italia e del mondo, raccontato attraverso i viaggi con il Papa Paolo VI del quale è stato fotografo
La mostra al museo della fotografia Sestini (piazza Mercato del Fieno)sarà aperta al pubblico fino al 1 settembre con i seguenti orari: da martedì a venerdì 9,30-13 e 14,30-18, sabato e festivi 9,30-19; chiuso il lunedì).

L’autore
Pepi Merisio è nato a Caravaggio nel 1931 e comincia a fotografare da autodidatta nel 1947. Protagonista del mondo amatoriale degli anni Cinquanta, ottiene numerosi e prestigiosi riconoscimenti in Italia ed all’estero. Nel 1956 inizia la collaborazione con il Touring Club Italiano e con numerose riviste come: Camera, Du, Réalité, Photo Maxima, Pirelli, Look, Famiglia Cristiana, Stern e Paris – Mach. Nel 1962 passa al professionismo e l’anno seguente entra nello staff di Epoca.
La poetica di Merisio prende forma nella tradizione contadina e popolare della provincia italiana, e nel variegato mondo cattolico. Tra le diverse e numerose tappe che hanno segnato il percorso artistico e professionale di Merisio si ricordano, nel 1964 la pubblicazione su Epoca del suo servizio Una giornata col Papa che avvia un lungo lavoro con Paolo VI. Dello stesso anno è il suo primo libro dedicato all’amico scultore Floriano Bodini. Ha pubblicato oltre un centinaio di libri fotografici con editori diversi tra i quali Atlantis, Bär Verlag, Conzett e Huber, Orell Füssli, Zanichelli, Electa, Silvana, Bolis, M. D’Auria, Editalia, Pubbliepi, Monte dei Paschi, Grafica e Arte, Lyasis e l’ECRA di Roma. Nel 1972 la Rai gli dedica una puntata della trasmissione Occhio come mestiere, curato da Piero Berengo Gardin.
Particolarmente significative sono le numerose opere di documentazione etno-geografica e d’arte, le personali allestite in Italia e all’estero. Da ricordare le mostre alla Helmaus di Zurigo per i 50 anni di Atlantis (1980); 158 fotografie al Teatro Sociale di Bergamo (1985) e a Palazzo Barberini in Roma (1986); Il Duomo guarda Milano all’Arengario (1986); La Valtellina alla Fiera di Milano (1988); Meeting di Rimini (2007).
Nel 2007 la FIAF gli dedica il volume “Grandi autori”.
Il Ministero degli Affari Esteri lo incarica per l’allestimento della mostra fotografica “Piazze d’Italia”, per le principali capitali europee. Partecipa, su invito, alla 54ª Biennale di Venezia.

La Redazione