Il museo diocesano di Milano, inaugurato 15 anni fa, unisce le forze con la vicina basilica di Sant'Eustorgio per dare vita a un polo monumentale che includerà la rinascimentale cappella Portinari e il sarcofago romano che secondo la tradizione conteneva le spoglie dei re Magi.
Una sinergia annunciata dall'Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, che in autunno intitolerà il museo a Carlo Maria Martini, suo predecessore alla guida della Chiesa ambrosiana.
dedicata ad autori del '900, l'arrivo di "Salvare la memoria", mostra dedicata ai 'monuments men' ora aperta a Mantova e, a novembre, per i 15 anni dall'apertura del museo diocesano, l'esposizione di un'opera d'arte "di grande richiamo".Senza contare la nuova illuminazione della Cappella Portinari: nelle ore serali la nuova illuminazione regalerà rinnovata luce alla scenografica architettura brunelleschiana della Cappella Portinari e all'illusionismo luministico degli affreschi di Vincenzo Foppa. I nuovi corpi illuminanti a led, appositamente studiati e realizzati da Erco, nel rispetto dell’architettura e della storia del luogo, doneranno intensità agli affreschi e ai rilievi della Cappella Portinari, offrendo al pubblico uno spettacolo emozionante, altrettanto vero e naturale come appare nelle ore del giorno.
E poi laboratori di lettura per anziani, un bar cablato, una biblioteca anche digitale, laboratori per giovani artisti. Un modo per far sì che il polo museale "sia uno strumento di crescita, di valori e – ha spiegato – di scambi interculturali". "Tutti abbiamo bisogno di bellezza tutti i giorni dalla mattina alla sera. Milano – ha sottolineato l'arcivescovo – sta tirando fuori la sua vera faccia. Bisogna che chi ha capacità e competenza continui ad esplorare tutto ciò che a Milano non è ancora in rete" e non raggiunge milanesi e turisti.









