Il mio lavoro è ispirato da tutto ciò che può es­sere de­finito antropico, dall'artificiale, da quel mondo fatto dagli uomini per gli uomi­ni, in cui la maggior parte di noi vive e di cui si circon­da. I miei dipinti sono stimolati direttamente da realtà citta­dine, da prodotti umani, da ambienti naturali ma­nipolati artificialmente, fino a spaziare alle immagini deri­vate dalle molteplici attività dell'ingegno umano. 

Quel che ricerco è il rapporto tra l'uo­mo e il risultato del suo intervento, specialmente lega­to al tempo attua­le, proiettato com'è all'accelerazione dei tempi, alla standardizzazione e alla produzione in­tensiva. Le mo­dalità espressive e tecniche su cui baso l'elabo­razione pittorica delle mie opere, derivano dalla cono­scenza diretta o assimilata dell'intervento umano lega­to al mondo a cui appartengo: la produzione indu­striale, le catene di montaggio, i media, intesi come veicoli di in­formazioni e di immagini, i beni di consu­mo pre­sentati in formato e aspetto standardizzato con una accettazio­ne acritica e pressoché inconsapevole da parte del con­sumatore. 

Nel guardarlo, il lavoro può presentarsi come un insie­me casuale di tante piccole isole, mentre in realtà co­stituisce un arcipelago armo­nico e struttura­to, la cui essenza è percepibile solo a una osservazio­ne ravvici­nata: a un primo sguardo d'in­sieme è possi­bile identi­ficare un carattere generale, ma è solo nel­l'esame spe­cifico che si possono cogliere le relazioni causali tra le singole opere. Ciascun lavoro è il risulta­to delle addizioni di più mani di pittura, di più strati di materia, ognuno dei quali restituisce più speci­ficità e funziona­lità all'im­magine prodotta. 

L'esito degli strati meno superficiali è condizionato dalle ri­flessioni d'ogni in­tervento ed ogni ripensamen­to asse­sta la sovrapposi­zione. Il risultato finale è la "costru­zione" di piccoli oggetti, realizzati in più passaggi, di cui rimane memo­ria visi­bile. Dettagli come le bustine di ketchup al McDo­nald's, quelle dello zucche­ro al bar, gli iPho­nes con le loro immagini, le carte di credito e tutte le pro­duzioni di formato ridotto, finaliz­zate al consumo indi­viduale. 

Pur nella specificità tipi­ca della produzio­ne artistica, la realizzazione avviene secondo un protocol­lo ben deter­minato: preparazione del supporto, ste­sura di diversi primi stati, abbozzi di struttura, calcoli e sot­trazioni di materia, utilizzo di medium diluenti e rifles­sioni sulla gerarchia dei partico­lari. L'allestimento non seguirà solo una finalità for­male e stilistica, ma la suc­cessione delle opere si base­rà an­che su un elemento comunicativo sottinteso del quale, una volta individua­to, sarà possi­bile servirsene per costruire uno sguardo nuovo e alternativo nella valutazione delle opere stesse (così come il concetto di arcipelago consente di guarda­re alle immagini delle singole isole come una realtà più complessa). 

La sensibilità e l'intuizione dell'osser­vatore rappresen­teranno il valore aggiunto in termini di creatività e comprensione degli insiemi delle opere in mostra. Il visitatore potrà individuare i passaggi e i collegamenti che reggono la struttura e l'ordine del­l'allestimento avvalendosi dei nessi logici che connet­tono tra loro le singole composizioni e innescando, per ognuna di esse, uno sviluppo potenziale di nuovi signi­ficati e interpretazioni.

Alice Secci, novembre 2014

Profilo biografico

Alice Secci (Mestre 1987). Nel 2014 ottiene il diploma specialistico in Pittura all'Acca­demia di Belle Arti di Venezia. Nello stesso anno partecipa a di­verse esposizioni tra cui la colletti­va dei finalisti del Premio GhigginiArte giovani, con­corso organiz­zato presso GHIGGINI Varese, aggiudi­candosi la XIII edizione del concorso e ottenendo così la possibilità di esporre i propri lavori in una mostra personale. Inoltre ha preso parte alla collettiva Meta­morfosi d'eroe presso la Pinacoteca Nazio­nale di Bo­logna e alla se­rie di collettive M-Art Contemporanea. 

Alice, durante il suo percorso di studio a Venezia, ha seguito i diversi workshop organizzati per gli iscritti all'Acca­demia negli spa­zi del Forte Marghera di Me­stre.