Lucio Fontana, Crocefisso, ceramica colorataLucio Fontana, Crocefisso,
ceramica colorata

Una mostra di arte contemporanea… democratica – Far uscire l'arte, quella vera, quella di respiro internazionale, dai caveaux dei musei, dai depositi inaccessibili, dalle collezioni di inestimabile valore dei privati. Potrebbe essere questa la principale chiave di lettura e motivazione della grande mostra di arte contemporanea, curata da Matteo Maria Rondanelli, attesa a Comerio dal 26 marzo al 26 aprile ed intitolata: "La materia dell'arte. Quando la scoperta di nuovi materiali influenza la Musa".

Una rassegna che va considerata quasi come l'accordo di attacco degli eventi del "progetto sentiero 10" e che porterà nel piccolo centro della provincia di Varese, opere firmate dai più grandi protagonisti dell'arte contemporanea, in qualche caso veri e propri protagonisti dello Star System come Maurizio Cattelan, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Arman, Mimmo Rotella. L'indagine sulla materia, nelle sue infinite varianti, è il filo rosso che sottende all'esposzione che vede la presenza di eterogenei artisti come Carlo Pasini, Andrea Cascella, Daniel Spoerri, Giuseppe Capogrossi. "È singolare osservare come l'evoluzione della tecnologia, la nascita di nuovi materiali prodotti spesso per uso tecnico-industriale abbia concesso agli artisti la possibilità di dare nuovi confini e nuove dimensioni al proprio lavoro", dichiara il curatore Rondanelli. "Interessantissimo è il poter constatare, nel percorso della mostra, come per le creazioni più recenti, vi sia una sempre più forte coesione fra le materie usate ed il loro valore simbolico nel sociale".

"Ma che ci fa un Warhol in Comune a Comerio? –

Joseph Beuys, Oil bottle, bottle of olive oilJoseph Beuys, Oil bottle,
bottle of olive oil

domanda l'assessore-scultore Angelo Maineri – Potrebbe essere questo il quesito che, immediato e spontaneo, invade la mente di un appassionato d'arte che attraversa la hall del Centro Civico per raggiungere, con la consueta fretta, gli sportelli degli uffici e svolgere le sue pratiche. Ebbene, non ci si deve "preparare per uscire" per andare a Milano o altrove per raggiungere i mostri sacri dell'arte internazionale e neppure sottoporsi alla liturgia della prenotazione, dell'acquisto del biglietto, della coda all'ingresso. Al contrario qui il capolavoro incontra noi, irrompendo in una dimensione "domestica", chiamandoci e richiamando la nostra attenzione tra un certificato e uno stato di famiglia e lo fa nel momento in cui – trovandoci all'interno del nostro municipio di appartenenza – abbiamo maggiore coscienza di essere cittadini".
Il che equivale a dire che, in un contesto del tutto feriale e poco ampolloso, l'opera d'arte torna a bucare lo sguardo del passante frettoloso, del cittadino che cammina tra i corridoi del suo Comune.

E' che c'è fame di arte – L'iniziativa di Comerio pare nascere dal desiderio non solo di allestire una mostra in cui i protagonisti non siano i molti e diffusi genii loci, quanto di portare l'arte fra la gente, senza che ci si organizzi con le carovane delle grandi mostre da urlo, con il pendolarismo culturale che i capoluoghi sanno mettere in piedi. La grande Arte arriva a casa e si lascia incontrare in una maniera genuina e schietta. Così il capolavoro viene a visitare il piccolo centro e con la sua presenza richiama attenzione ed energia.