Cinquanta lavori tra disegni, chine, incisioni e dipinti che raccontano il percorso artistico di Lombardini, noto soprattutto per le pregevoli acqueforti, antica tecnica da lui rivisitata in chiave moderna.

Attratto sin da ragazzino dal disegno a china, ha iniziato il suo iter formativo dedicandosi prima a soggetti di fantasia e poi al paesaggio. Ma è grazie a un incontro casuale che l’artista si dedica all’arte incisoria. Una vera passione che esplora e approfondisce, portandolo a realizzare un proprio laboratorio dove, con un torchio appositamente costruito, inizia il percorso di incisore. Partono da qui le prime acqueforti: ritrae i visi, scorci di paesaggi e pian piano inserisce soggetti astratti. Una tecnica, quella dell’incisione che richiede una precisione straordinaria nel segno che l’artista deve prefigurarsi al rovescio e che non concede errori. Per questo la ricerca della perfezione porta Franco Battista Lombardini, artista di temperamento inquieto, ad accrescere le conoscenze con il disegno e, nonostante la sua già consolidata abilità, frequenta una scuola. Una volta “messa a punto” anche questa disciplina, incomincia una nuova avventura con la pittura ad olio, nella quale rivela una buona manualità. Nascono così i primi quadri ispirati soprattutto a nature morte e ritratti dove giochi di luci ed effetti di ombre mettono in risalto i soggetti. Una pittura che si avvicina “all’iper-realismo”, dove nulla è lasciato al caso, dove tutto è “perfettamente perfetto”.

La mostra, in via Milano, resterà aperta fino a domenica 19 novembre nei seguenti orari: dal martedì al venerdì dalle 17 alle 19, sabato e domenica dalle 11 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.