{"id":68679,"date":"2023-01-11T11:00:56","date_gmt":"2023-01-11T10:00:56","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=68679"},"modified":"2023-01-13T15:53:40","modified_gmt":"2023-01-13T14:53:40","slug":"personale-connettivo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/personale-connettivo\/","title":{"rendered":"Personale Connettivo"},"content":{"rendered":"

\"\"Lissone – Evidenzia l’abilit\u00e0 nel coniugare il disegno alle pratiche partecipative la mostra di Giuseppe Stampone, intitolata “Personale Connettivo”, ospitata al MAC . Stampone \u00e8 tra gli artisti italiani\u00a0pi\u00f9 rappresentativi della ricerca artistica contemporanea. E’ un disegnatore straordinario, noto\u00a0soprattutto per le sue opere realizzate servendosi della popolare penna Bic,\u00a0azienda che lo scorso anno gli ha dedicato un nuovo colore, il “blu Stampone”.<\/p>\n

Negli anni si \u00e8 dedicato sia alla produzione in studio sia all’ideazione di\u00a0progetti partecipativi che hanno coinvolto specifiche comunit\u00e0, utilizzando\u00a0anche in questi casi il disegno come dispositivo relazionale.<\/p>\n

\"\"I suoi\u00a0progetti consistono in opere articolate e composite che si declinano in\u00a0interventi nello spazio sociale e in particolari modelli educativi basati\u00a0sull’idea di network. Con il progetto Global Education, Stampone ha messo a\u00a0punto un approccio operativo che viene applicato in tutto il mondo e attraverso\u00a0cui da trent’anni collabora con realt\u00e0 internazionali, portando avanti progetti\u00a0artistici che sono al tempo stesso metodi didattici fondati sulla creativit\u00e0.<\/p>\n

Il percorso espositivo si snoda tra mappe, tavole, installazioni site-specific, video e documentazione di progetti artistico-didattici che mettono in luce i metodi utilizzati dall’artista nella sua opera fin dagli anni Novanta. Il primo piano del MAC accoglie i grandi\u00a0progetti partecipativi di Global Education: i suoi noti abecedari e\u00a0mappe e Acquerelli per non sprecare la vita, parte del progetto We\u00a0Are the Planet!<\/p>\n

\"\"Global Education<\/em> \u00e8 un progetto complesso che si articola in diversi lavori, tra cui le serie di abecedari realizzati a penna Bic, di cui la mostra presenta diverse edizioni. Nel corso degli anni, Global Education \u00e8 stato realizzato in musei e istituzioni tra cui Palazzo Reale di Milano, MACRO e MAXXI di Roma, GAMEC di Bergamo, Istituto Nazionale per la Grafica di Roma, e citt\u00e0 quali Teramo, Vicenza, Roma, Avila, Nova Gorica, Strovolos, Osijek, Czestochowa. Global Education si configura come un percorso aperto alle diverse possibilit\u00e0, alla contingenza e alle influenze esterne. Gli abecedari e le mappe si presentano come spazi di riflessione e proposte educative che generano dall’analisi dei luoghi in cui l’artista opera, con l’intenzione di comporre alternative al modello educativo convenzionale ridisegnando i contesti svincolati dai luoghi comuni per portarne alla luce l’identit\u00e0 culturale e sociale.<\/p>\n

Gli abecedari <\/em>di Stampone si\u00a0propongono come una nuova alfabetizzazione che si fonda sul cortocircuito tra\u00a0immagine e parola, in chiave ironica e sarcastica. Dice l’artista: La mia volont\u00e0 \u00e8 quella di ri-creare una\u00a0nuova alfabetizzazione non data e creata da pochi per tanti (la dittatura\u00a0occidentale del carattere tipografico di Gutenberg) ma ri-creata\u00a0attraverso la partecipazione attiva delle persone; in altre parole, un alfabeto\u00a0condiviso. Il metodo consiste \"\"in questo. Vado in un paese (Cina, Stati Uniti,\u00a0ecc.), vivo un mese in quel luogo e prendo appunti sulle storie di quel luogo.\u00a0Poi torno in studio e sviluppo tutte le lettere che nascono da\u00a0quell’esperienza. Una volta che ho tutte le lettere con i disegni torno in quel\u00a0luogo e faccio scegliere alle persone del posto cosa scrivere sotto ogni\u00a0lettera. Quando tutte le lettere sono complete realizzo le mappe geopolitiche\u00a0dove vado a “geo-referenziare” ogni lettera dell’abecedario. In questo senso il\u00a0workshop \u00e8 per me una fase indispensabile e integrale di un progetto totale\u00a0dedicato alla formazione, all’istruzione, all’insegnamento sul presente\u00a0dell’arte e della vita.<\/p>\n

Acquerelli per non sprecare la vita<\/em> (2006 – 2012) \u00e8 invece un\u00a0progetto che si basa su interventi artistici che coinvolgono le nuove\u00a0generazioni affrontando temi globali contemporanei come la difesa dell’ambiente e l’indagine dei conflitti sociali, il cui fine ultimo \u00e8 creare consapevolezza\u00a0sul corretto uso delle risorse idriche. Il progetto \u00e8 stato realizzato per la\u00a0prima volta nel 2006 in provincia di Teramo e ha coinvolto 80 istituti scolastici di 40 comuni e 10.000 studenti. Successivamente \u00e8 stato organizzato\u00a0in Umbria, con la partecipazione delle scuole primarie locali, arrivando a\u00a0costruire partnership orientate all’espansione in Europa (Polonia e Croazia) e\u00a0in contesti africani. “Acquerelli per non sprecare la vita” \u00e8 parte di “We Are the Planet!”, un ampio progetto che ha\u00a0sperimentato un modello innovativo di attivit\u00e0 artistico-didattica finalizzato\u00a0all’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile. L’obiettivo di We\u00a0Are the Planet! \u00e8 stato rafforzare la consapevolezza comune e mobilitare le\u00a0nuove generazioni in merito al 7\u00b0 Millennium Development Goal delle Nazioni\u00a0Unite: l’economia sostenibile, il diritto all’acqua potabile, la tutela della\u00a0biodiversit\u00e0 e la lotta alla deforestazione. Il progetto \u00e8 strutturato come un\u00a0processo di comunicazione integrata, basato su diversi interventi\u00a0artistico-didattici, che hanno visto il coinvolgimento di studenti tra i 6 e i\u00a018 anni e cittadini di diversi paesi.<\/p>\n

\"\"Al secondo piano il MAC presenta la dimensione pi\u00f9 intima e formale della ricerca artistica di Stampone. In questa sezione della mostra sono esposti disegni, tavole e mappe rappresentative del lavoro dell’artista legate all’oggetto e all’opera nel senso classico del termine. Parte dei lavori sono presentati in forma di installazione parietale mentre al centro dello spazio espositivo convergono i disegni dell’artista. Tutte le opere in mostra sono realizzate a penna Bic su carta o tavola.<\/p>\n

In mostra, una selezione di opere per le quali l’artista si definisce una “fotocopiatrice intelligente”, in quanto si tratta di reinterpretazioni attualizzate di capolavori rinascimentali, come Maria Crispal in the studio (2017), che cita San Girolamo nello studio di Antonello da Messina e Confine (2018), che riprende la Tempesta di Giorgione. Tra questi, anche l’autoritratto dell’artista, Doppia Visione Interna (2020), realizzato alla maniera di Diego Velasquez. Inoltre, sono esposti paesaggi a grafite su tavola definiti minuziosamente nel dettaglio, quali Passeggiata a \"\"Manzano (2020), Mare in collina in Umbria (2022), Abbazia di Cassino (2020). Tra le opere pi\u00f9 conturbanti dell’artista, mai esposta in mostra, figura Il gioco del silenzio (2021).<\/p>\n

L’esposizione allestita nella sede del MAC sar\u00e0 visitabile sino al 29 gennaio nei seguenti orari: 10-13 mercoled\u00ec e venerd\u00ec; 16-23 gioved\u00ec; 10-12\/15-19 sabato e domenica. In occasione della mostra, l’artista sta realizzando a Lissone una nuova edizione di Global Education: attraverso un laboratorio, lavorer\u00e0 con gli studenti dell’Istituto Meroni, che porter\u00e0 a Global Education \/ Welcome to Lissone, un nuovo abecedario che sar\u00e0 allestito nell’ambito della mostra.<\/p>\n

Cenni biografici<\/strong><\/p>\n

Giuseppe Stampone \u00e8 nato a Cluses, in Francia, nel 1974 e vive e lavora tra Teramo, Bruxelles e Roma. La sua produzione artistica spazia da installazioni multimediali e video a disegni realizzati con la penna Bic, una tecnica comune in molti dei suoi progetti. \u00c8 il fondatore del Progetto Solstizio (www.solstizio.org) realizzato in collaborazione con l’Unione europea e sviluppato in diversi Paesi. Stampone collabora con universit\u00e0 e accademie, come l’Accademia di Belle Arti di Urbino, dove insegna “Tecniche e Tecnologie delle Arti Visive”, l’Universit\u00e0 IULM di Milano, l’Universit\u00e0 Federico II di Napoli e nel McLuhan Program in Culture and Technology di Toronto. Elabora interventi di ricerca e sperimentazione d’arte e nuovi media con Alberto Abruzzese e Derrick De Kerckhove.\u00a0Dal 2013 \u00e8 membro associato dell’American Academy di Roma, nello stesso anno \u00e8 stato invitato a svolgere una residenza artistica al Young Eun Museum of Contemporary Art (YMCA) di Gwangju, in Corea del Sud.
\nDal 2017 \u00e8 membro associato della Civitella Ranieri Foundation di New York. Nel 2020 \u00e8 il primo italiano vincitore della residenza a Villa Romana a Firenze, finanziata da Deutsche Bank. Nel 2021 ha partecipato alla Biennale di Disegno di Londra e alla 17ma Biennale di Architettura di Venezia con il padiglione della Corea del Sud. Nel 2022, ancora in corso, la sua partecipazione alla 59ma Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia con il Padiglione Cuba e la mostra presso il Kunstverein Braunschweig di Berlino.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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