{"id":68246,"date":"2022-12-02T10:00:19","date_gmt":"2022-12-02T09:00:19","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=68246"},"modified":"2022-12-02T17:47:17","modified_gmt":"2022-12-02T16:47:17","slug":"una-mostra-dedicata-a-padre-ambrosoli-beato","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/una-mostra-dedicata-a-padre-ambrosoli-beato\/","title":{"rendered":"Una mostra dedicata a padre Ambrosoli Beato"},"content":{"rendered":"

\"\"Como – Una mostra fotografica dal titolo \u2018il Senso della Vita\u2019 per conoscere il vissuto di Padre Giuseppe Ambrosoli Beato, \u00e8 in apertura a Palazzo Broletto da domani\u00a0 (3 dicembre) dalle 16.30. La rassegna sar\u00e0 dedicata alla figura del missionario, all\u2019ospedale e alla scuola di ostetricia di Kalongo in Uganda ai quali ha donato l’intera vita.<\/p>\n

Il percorso prevede oltre alle immagini dell’archivio storico fotografico della Fondazione Ambrosoli, reportage e video documentari dedicati alla vita di padre Giuseppe. Sar\u00e0 inoltre esposta una Tela d’artista, performance di Luca Gandola, che nel corso della realizzazione dell\u2019opera inviter\u00e0 il pubblico a vivere l’esperienza in diretta. L\u2019artista interpreter\u00e0 attraverso il linguaggio visivo quello che Padre Giuseppe e la sua opera rappresentano.<\/p>\n

\"\"La mostra fotografica raccoglie foto storiche dall\u2019archivio della Fondazione Ambrosoli e un reportage fotografico e video, realizzato lo scorso luglio a Kalongo, che offre uno spaccato profondo e allo stesso tempo pieno di emozioni e gioia della vita di mamme, bambini, medici e operatori sanitari che insieme trovano ogni giorno \u2018il senso della vita\u2019, nella forza gli uni verso gli altri e nel mettersi al servizio dei pi\u00f9 vulnerabili. Una comunit\u00e0 che non si \u00e8 mai persa d\u2019animo, che ha sempre protetto e custodito quel luogo: l\u2019ospedale di Kalongo e la sua scuola, che oggi rappresentano un\u2019ancora di salvezza per centinaia di migliaia di persone. In quei volti, in quei sorrisi c\u2019\u00e8 tutto \u2018il senso della vita\u2019 che Padre Giuseppe ci ha insegnato.<\/p>\n

Lungo tutto il perimetro della mostra fotografica, il pubblico viene accompagnato in un viaggio attraverso l\u2019opera che Padre Giuseppe Ambrosoli ci ha lasciato: l\u2019ospedale di Kalongo, la scuola e la comunit\u00e0 che lo circonda. Realizzato da PhotoAid, agenzia fotografica specializzata nell\u2019attivit\u00e0 di documentazione del Terzo settore, il reportage fotografico \u00e8 incentrato sul senso di un profondo rispetto per gli esseri umani con un linguaggio, vivace, dinamico e allo stesso tempo informativo che mette in evidenza tutti i successi conseguiti e le sfide da affrontare.<\/p>\n

\u201cArrivando a Kalongo a poco a poco si scorge il Monte Oret, \u2018la montagna del vento\u2019 che domina la savana e l\u2019ospedale di Kalongo: \u00e8 un luogo speciale che emana qualcosa di molto difficile e forte da spiegare, un\u2019energia protettiva, austera, materna e allo stesso tempo mascolina\u201d \u2013 ci raccontano Nicola Demolli Crivelli e Michele Cazzani di PhotoAid \u2013 \u201c Il lavoro svolto da Padre Giuseppe Ambrosoli \u00e8 stato di una dedizione e amore infinito: dal niente \u00e8 riuscito a creare una realt\u00e0 positiva che funziona e che \u00e8 punto di riferimento per tutta la comunit\u00e0. Nel nostro reportage abbiamo cercato di trasmettere la profonda gratitudine nel suo operato per l\u2019umanit\u00e0 e la difesa della vita. In qualsiasi luogo dell’ospedale voi vi troviate potrete vedere che la montagna del Vento \u00e8 l\u00e0 ad osservarvi e a proteggervi, insieme a Padre Ambrosoli\u201d<\/p>\n

\"\"E\u2019 questa l\u2019eredit\u00e0 di Padre Ambrosoli: un ospedale che \u00e8 un punto di riferimento per il territorio, unica struttura in grado di fornire servizi sanitari di qualit\u00e0, ma \u00e8 anche e soprattutto un motore di cambiamento, di crescita culturale e spirituale perch\u00e9 \u00e8 riuscito in questi anni non solo a debellare malattie e patologie sul piano epidemiologico, ma anche ad aiutare questa gente da un punto di vista crescita culturale e sociale, contribuendo ad educare e insegnare loro come prendersi cura di s\u00e9 e della propria famiglia. Una mamma che oggi esce dall\u2019ospedale con il suo neonato sa cosa deve fare per contribuire alla sua crescita. E\u2019 un luogo di sviluppo e formazione globale proprio come nel disegno di Padre Ambrosoli: seguire la via dell\u2019Africa per sostenere l\u2019Africa.<\/p>\n

Al centro della sala si trovano le foto storiche dell\u2019archivio fotografico della Fondazione Ambrosoli: ci mostrano un medico e un missionario, ma soprattutto uomo di grande coraggio che in tutti gli sconvolgimenti dell\u2019Uganda ha saputo affrontare con lo stesso coraggio religiosi zelanti, politici, ufficiali militari senza mai cedere a nessuno. Un uomo che primeggiava per umilt\u00e0 e semplicit\u00e0, con un controllo di s\u00e9 straordinario: non era mai arrabbiato, ma sempre pieno di gentilezza, umanit\u00e0, amore e comprensione per gli altri. Dotato di un alto senso del dovere, di grande generosit\u00e0 e spiritualit\u00e0: \u00e8 venuto in Uganda e ha lavorato con amore ed \u00e8 morto per amore della sua opera e della sua gente. E per questo oggi \u00e8 beato: fanno da contraltare a queste sue immagini le fotografie che ci sono giunte da Kalongo delle celebrazioni della beatificazione, istantanee di gioia che ci avvicinano a questo popolo, grazie alla figura di padre Ambrosoli e ci fanno guardare al futuro. Completa la mostra fotografica il videoreportage che fa toccare con mano la vita dell\u2019ospedale, della scuola e della sua comunit\u00e0: una giornata al Dr Memorial Ambrosoli Hospital.<\/p>\n

Video documentario “Giuseppe. Vita di Padre Giuseppe Ambrosoli”<\/strong><\/p>\n

\"\"Arricchisce la mostra fotografica il video documentario che la Fondazione Ambrosoli ha voluto realizzare in occasione di queste celebrazioni per ricordare la sua figura, ma soprattutto i valori che ha saputo trasmettere e trasmette ancora ancora oggi attraverso la sua opera e i tanti medici e volontari che supportano la Fondazione.
\nLa Fondazione Ambrosoli ha affidato la regia ad un giovane regista, Filippo Castellano, perch\u00e9 guardasse a questa storia con gli occhi dei giovani. Come ha sottolineato Mario Calabresi nella prefazione del libro di Elisabetta Soglio a scritto insieme a Giovanna Ambrosoli \u2013 Chiamatemi Giuseppe \u2013 Padre Giuseppe \u00e8 attuale e contemporaneo perch\u00e9 la sua storia contiene tutti quegli ingredienti utili per farne un esempio prezioso per il suo approccio alla vita generoso e professionale.<\/p>\n

\u201cLa cosa che pi\u00f9 mi ha colpito di Padre Giuseppe \u00e8 che fosse allo stesso tempo molto umile ed estremamente carismatico \u2013 ha sottolineato il giovane regista \u2013 \u201cSono due caratteristiche normalmente in aperta contraddizione e il fatto che sono coesistite in una sola persona credo sia straordinario. Le testimonianze che ho raccolto attraverso le interviste dimostrano come la figura di Padre Giuseppe fosse una personalit\u00e0 magnetica e, attraverso le stesse parole delle persone che l\u2019hanno conosciuto, scopriamo come cercasse sempre di restare in disparte e dare priorit\u00e0 agli altri in ogni momento della sua giornata. Questo apparente ossimoro mi ha molto affascinato e mi ha portato a impostare la narrazione con la figura di Padre Giuseppe costantemente al centro del racconto, anche se allo stesso tempo non si vede molto, e nei momenti in cui compare lo fa per breve tempo, in modo estremamente discreto, restando in qualche modo sempre in disparte. A tal proposito la cosa pi\u00f9 curiosa che si pu\u00f2 notare dalla visione del documentario \u00e8 come nelle poche riprese di archivio che sono mostrate lui stia sempre fisicamente ai margini dell\u2019inquadratura, come a voler riflettere quella sua tendenza a stare lontano dalla scena, per lasciare sempre spazio agli altri\u201d.<\/p>\n

Tela d\u2019artista – <\/strong>Performance artistica open air a cura di Luca Gandola<\/p>\n

La riflessione artistica come indagine della realt\u00e0 e l\u2019arte come strumento di conoscenza che aiuta a costruire ponti sulla realt\u00e0, cos\u00ec la Fondazione Ambrosoli ha deciso di usare l\u2019arte per lasciare una testimonianza di Padre Ambrosoli in questo anno dedicato alla beatificazione. Anche in questo progetto ha coinvolto un giovane artista Luca Gandola, originario di Como, che realizzer\u00e0 una tela dal vivo invitando il pubblico a vivere l\u2019esperienza in diretta nel porticato esterno di Palazzo Broletto.
\nL\u2019artista Luca Gandola interpreter\u00e0 attraverso il linguaggio visivo quello che Padre Giuseppe e la sua opera rappresentano, punto di incontro tra il passato, il presente e il futuro.<\/p>\n

\"\"\u201cLa figura di Padre Giuseppe \u00e8 senza dubbio quella di una persona che ha scelto in maniera estremamente determinata la direzione della sua vita. Uno dei tratti, per me, pi\u00f9 di rilievo nella sua storia sono questa certezza cristallina che ha guidato il suo percorso di vita, che nel mondo cristiano si pu\u00f2 probabilmente rimandare all’idea di fede, ma che fa eco anche al di fuori della sfera religiosa\u201d \u2013 racconta il giovane artista Luca Gandola \u2013 \u201cIl fatto che, poi, questa scelta, si traduca nella volont\u00e0 di aiutare il prossimo, di fare del bene a chi si trova in difficolt\u00e0, la rende degna di nota nell’ottica di costruire una societ\u00e0 altruista, generosa, attenta: evidenzia degli ideali che ogni societ\u00e0 in ogni periodo e parte del mondo dovrebbe avere chiaro. Per questo Padre Giuseppe pu\u00f2 essere considerato un esempio positivo di essere umano. Scoprendo, man a mano, Padre Giuseppe attraverso i libri, gli articoli e il suo lascito, ho capito che mi sarebbe piaciuto lavorare sull’impatto sociale che ha avuto, anche attraverso la sua professione e il suo lavoro che sono stati assoluti e sono costati molti sacrifici. Nell’opera saranno quindi centrali quest’idea di essere utili al prossimo e il dialogo con un contesto bisognoso e in difficolt\u00e0, ma collaborativo, aperto. L’idea \u00e8 quindi contrapporre questi due mondi, uno chiaro, sano e determinato, l’altro vulcanico nei colori, anche disequilibrato, saturo e cercare di farli coesistere. Mi piacerebbe che l’immagine che si andr\u00e0 a creare possa rendere la devozione che Padre Giuseppe ha dimostrato alla causa che ha abbracciato con tenacia esemplare e che possa testimoniare anche la gioia con cui si celebra il suo riconoscimento nel mondo cristiano\u201d. La tela sar\u00e0 donata dalla Fondazione Ambrosoli alla comunit\u00e0 di Como.<\/p>\n

Con questo evento, prendono il via le iniziative della Fondazione Ambrosoli per ricordare la figura e l\u2019eredit\u00e0 che ha lasciato padre Ambrosoli a Kalongo. Lo scorso 20 novembre proprio in questa terra si \u00e8 svolto il rito della beatificazione, tra la sua gente, dove ha dato la vita per salvare l\u2019ospedale e la scuola da lui fondati, durante la guerra civile che colpito il Paese.<\/p>\n

\"\"\u201cE\u2019 difficile esprimere quello che tutti noi sentiamo in questo momento, difficile anche comprendere fino in fondo un fatto di cos\u00ec grande portata come l\u2019aver raggiunto il traguardo della santit\u00e0 \u2013 dichiara Giovanna Ambrosoli, presidente della Fondazione Ambrosoli \u2013 \u201cPadre Giuseppe per me \u00e8 esempio di amore concreto e operoso…fonte di ispirazione della strada giusta da intraprendere, ciascuno nel proprio contesto e secondo le proprie possibilit\u00e0, e spero davvero che conoscere la sua storia e la sua opera a Kalongo possa ispirare tanti giovani nelle loro scelte di vita. Con queste iniziative che prendono il via il 3 dicembre a Como vogliamo far conoscere ad un pubblico sempre pi\u00f9 ampio la sua figura e la sua opera e abbiamo scelto di farlo coinvolgendo sempre di pi\u00f9 i giovani\u201d.<\/p>\n

Per la Fondazione, la beatificazione non \u00e8 un punto di arrivo ma\u00a0segna un nuovo inizio che rafforza il senso di responsabilit\u00e0 nei confronti della sua eredit\u00e0 materiale e morale. \u201cOra lavoriamo per l\u2019opera di un Beato e speriamo che la beatificazione di padre Giuseppe – conclude Giovanna Ambrosoli – possa aprire una finestra sull\u2019ospedale e sulla scuola di ostetricia, aiutandoci a portare avanti la sua inestimabile opera e a farne apprezzare l\u2019enorme valore\u201d.<\/p>\n

\u201cPadre Giuseppe. Il Senso della vita<\/strong>\u201d sar\u00e0 visitabile sino l’ 8 gennaio dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18. Informazioni: Fondazione Ambrosol Laura Maini T. 344 2968015.<\/p>\n

Iniziative collaterali<\/strong> : Una stella per Kalongo
\nIn piazza Duomo a Como, il 3 e 4 dicembre , verranno distribuite le stelle di Natale per raccogliere fondi a favore dell\u2019ospedale di Kalongo.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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