{"id":66231,"date":"2022-06-27T12:30:36","date_gmt":"2022-06-27T10:30:36","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=66231"},"modified":"2022-07-01T10:06:12","modified_gmt":"2022-07-01T08:06:12","slug":"le-amene-alture-di-cassano-magnago","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/le-amene-alture-di-cassano-magnago\/","title":{"rendered":"Le amene alture di Cassano Magnago"},"content":{"rendered":"

\u201cCassano Magnago estendesi parte in vago colle e parte in piano, alla cui sinistra scorre l\u2019Arno\u201d: questo \u00e8 scritto nella \u201cGrande Illustrazione\u201d quando si fa cenno ai Comuni del distretto di Gallarate. Sul \u201cvago colle\u201d vigilava, e vigila tuttora, un castello, non pi\u00f9 il forte eretto nella seconda met\u00e0 del 1200 dall\u2019arcivescovo Ottone Visconti, bens\u00ec quello sorto sulle sue rovine in forme neomedioevali per volere di Claudio Gerolamo dal Pozzo marchese di Annone.<\/p>\n

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Il castello Dal Pozzo d\u2019Annone<\/figcaption><\/figure>\n

Con le sue finestre archiacute, l\u2019apparato a sporgere e i merli alla ghibellina\u00a0 \u00e8 una suggestiva evocazione del precedente edificio da difesa ma soprattutto un\u2019elegante residenza contornata da un parco ombroso e silenzioso.
\nUn castello (anzi due se si considera anche quello molto pittoresco detto dei \u201cCentotetti\u201d) a Cassano, ma pure non poche \u201ccase da nobile\u201d dove venire, magari anche solo dalla vicina Gallarate, a controllare propriet\u00e0 che per la fausta esposizione del sito offrivano lauti guadagni e a godersi il fresco delle lievi alture. Le possedevano, queste dimore, famiglie abbienti e distinte e in esse v\u2019era sempre un portale, un cancello o un balcone di ferro battuto di egregia fattura, un camino o un affresco che le faceva riconoscere dalle case rustiche dell\u2019abitato.<\/p>\n

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Villa Oliva, ora propriet\u00e0 comunale<\/figcaption><\/figure>\n

Alcune poi si imponevano per dimensione, per ricercatezza formale e per la vastit\u00e0 del loro parco come la villa appartenuta alla famiglia Oliva\u00a0 originaria del Canton Ticino. Conosciuto il paese di Cassano Magnago per via di parentele, ai fratelli Ambrogio e Domenico Oliva parve conveniente acquistare nel 1828 i fondi appartenuti ai Bossi e poi agli Agazzini di Orta; tra questi beni vi era anche una casa gi\u00e0 di un certo tono abbellita da due meridiane sulle facciate e da un affresco col \u201cRatto d\u2019Europa\u201d sulla parete di fondo dello scalone. Agli Oliva tuttavia questo non bast\u00f2 e, anche per dimostrare la loro ampia dovizia, le vollero conferire una veste nuova, impostata su temi architettonici e decorativi propri di una stagione neoclassica ormai dal vigore smorzato. La villa rimase della famiglia Oliva fino alla scomparsa dell\u2019ultimo erede; in seguito entr\u00f2 a far parte del patrimonio comunale e allora fu sottoposta ad un accurato restauro che in alcune sale ha fatto riemergere interessanti pitture. Anche il parco ha trovato attente attenzioni e ora lo si pu\u00f2 godere e apprezzare in tutta la sua variet\u00e0 e vastit\u00e0.
\nAltra villa di prestigio sulle alture delle Candie appartenne all\u2019antica casata gallaratese dei Guenzati e rimasta a loro fino ai primi decenni dell\u2019Ottocento quando la comprarono i Buttafava, non ancora nobili, ma gi\u00e0 figure di spicco a Milano. Furono loro a mettere mano al vetusto edificio trasformandolo in una residenza di pregevole dignit\u00e0 guarnita da una fronte a tempio e da elementi decorativi prove anch\u2019essi della diffusione ampia del linguaggio espressivo neoclassico in Lombardia .<\/p>\n

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Villa Buttafava<\/figcaption><\/figure>\n

La facciata posteriore sfruttando l\u2019andamento della collina evidenzia tre piani invece di due e fa da scenario al giardino in fondo al quale un sacerdote della famiglia aveva voluto costruire un osservatorio dalla cupola in rame un tempo scoperchiabile. Dopo i Buttafava altri furono i proprietari finch\u00e9, dopo restauri e adattamenti, \u00e8 stata trasformata in un raffinato spazio per eventi.
\nDelle antiche dimore di Cassano alcune sono in stato di conservazione buono, altre hanno subito modifiche e altre ancora, purtroppo, sono in decadenza.<\/p>\n

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Villa Viscontini<\/figcaption><\/figure>\n

\u00c8 un po\u2019 il caso della villa di cui furono proprietari i Viscontini, allora tra i cassanesi pi\u00f9 abbienti, che suppergi\u00f9 negli anni del cantiere della Buttafava, diedero sistemazione confacente all\u2019antica casa di famiglia rendendo importante il corpo centrale a tre piani dominante sulle ali pi\u00f9 basse della corte d\u2019accesso mentre la facciata posteriore affacciava su un \u201cgrandioso giardino botanico\u201d. Nella villa trascorsero tante giornate persone ai loro giorni famose come Metilde Viscontini sposa dell\u2019autorevole generale napoleonico Jean Dembowsky, affiliata poi alla Carboneria e pi\u00f9 che amica di Foscolo e Stendhal. Gran giro di nobilt\u00e0 sabauda invece quando era di propriet\u00e0 dei marchesi Maffei di Boglio e poi, per eredit\u00e0, dei conti Bruschi Falgari. Ora \u00e8 sede di una comunit\u00e0 terapeutica e intorno non ha pi\u00f9 la vastit\u00e0 del parco, ma impoetiche costruzioni dei tempi moderni.<\/p>\n

Giuseppe Pacciarotti<\/p>\n

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