{"id":63939,"date":"2022-01-07T12:30:37","date_gmt":"2022-01-07T11:30:37","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=63939"},"modified":"2022-01-06T17:56:16","modified_gmt":"2022-01-06T16:56:16","slug":"appuntamenti-dal-7-gennaio-2022","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/appuntamenti-dal-7-gennaio-2022\/","title":{"rendered":"Appuntamenti dal 7 gennaio 2022"},"content":{"rendered":"

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\"\"Rancate – Prosegue, nelle sale della pinacoteca Zust, la mostra “L’incanto del paesaggio”, esposizione che itende illustrare le intuizioni e le tecniche utilizzate da coloro che,\u00a0 dalla met\u00e0 Ottocento, guardarono e interpretarono con nuovi occhi\u00a0 e strumenti di indagine il proprio territorio. Le prime elaborazioni cartografiche, le carte topografiche Dufour e Siegfried, allestite secondo aggiornati criteri geodetici e trigonometrici, misurati e stabiliti con precisione sul terreno. La prima parte dell\u2019esposizione vuole dar conto di questa grande operazione analitica mentre la seconda si concentra sulla presentazione di alcuni aspetti significativi del territorio ticinese (il bosco e la selva castanile; il vigneto; il territorio alpino e glaciale; l\u2019ambiente lascustre) grazie alle opere di artisti. Tra i noti spiccano Luigi Rossi, Edoardo Berta, Filippo Franzoni e Ugo Zaccheo. Al soggetto si dedicatono anche pittori meno meno conosciuti come Remo Patocchi, Regina Conti ed Emilio Maccagni che interpretarono e diedero un nuovo significato ai\u00a0 paesaggi. Dipinti messi a confronto con i materiali elaborati da naturalisti, geografi e fotografi per restituire uno sguardo di insieme su come venivano percepite e rappresentate le vedute. Chiude l\u2019esposizione uno sguardo sul futuro oggi letto attraverso l\u2019informatica, le nuove tecnologie (il rilevamento fotogrammetrico; il Laser scanner e i droni) e la geomatica. Infine, una postazione presenta inedite e suggestive riprese realizzate con i droni rielaborati attraverso un modello in 3D. Fino al 25 aprile; orari: da marted\u00ec a venerd\u00ec 9-12 \/ 14-18; sabato, domenica e festivi: 10-12 \/ 14-18.<\/p>\n

\"\"Milano – Alla Fondazione Prada prosegue la mostra \u201cDomenico Gnoli\u201d. La mostra, concepita da Germano Celant, riunisce pi\u00f9 di 100 opere dell’artista scomparso a New York nel 1970, realizzate dal 1949 al 1969, accompagnate da altrettanti disegni. La carriera di Gnoli, nipote di Domenico e figlio di Umberto Gnoli, entrambi critici e storici dell\u2019arte, inizia nel segno della duplicit\u00e0: da una parte il suo lavoro di scenografo, disegnatore di costumi e illustratore, dall\u2019altra l\u2019opera pittorica. I lavori dell\u2019artista sono raggruppati in serie tematiche, grazie alle quali \u00e8 possibile riconoscere come ogni opera abbia generato altre creazioni in una coerente direzione espressiva. Fino al 27 febbraio; orari: da gioved\u00ec a domenica 10-19.<\/p>\n

\"\"Milano – Utimo fine settimana per una visita alla mostra dedicata a Tullio Pericoli, uno dei maggiori artisti contemporanei ospitata nelle sale dell\u2019appartamento dei Principi di Palazzo Reale. L’esposizione intende essere una riflessione e un omaggio alla carriera dell’artista. Il percorso si articola attraverso oltre 150 opere, che vanno dal 1977 al 2021; una raccolta imponente che contiene\u00a0 gran parte dell\u2019ultima produzione dell\u2019artista, che si inscrive nella sua riflessione sempre attiva sul paesaggio. Ampio spazio della ricerca di Pericoli \u00e8 stata data ai ritratti, qui raccolti in una stanza dedicata. Personaggi della cultura, fisionomie fedeli e al tempo stesso trasfigurate; una sorta di assemblea delle figure pi\u00f9 importanti della scena internazionale: amici, colleghi e ispiratori. Fino al 9 gennaio. Orari: marted\u00ec – domenica 10-19.30, gioved\u00ec sino alle 22.30.<\/p>\n

\"\"Rivoli \u2013 In chiusura, al Castello, Museo d\u2019Arte Contemporanea, anche la mostra \u201cA.B.O. Theatron. L\u2019Arte o la Vita\u201d, l\u2019esposizione che indaga la figura di uno dei pi\u00f9 importanti storici dell\u2019arte, critici e curatori contemporanei: Achille Bonito Oliva. Nella sua attivit\u00e0, la scrittura critica e quella espositiva, l\u2019invenzione curatoriale e la provocazione intellettuale costituiscono un unicum dinamico caratterizzato dalla costante relazione fra parola e immagine, comportamento e comunicazione, e dall\u2019attenzione alla crescente trasversalit\u00e0 nomadica dell\u2019arte, come della vita. La mostra raccoglie opere d\u2019arte, documentazione di allestimenti e un’ampia selezione di materiali televisivi. Per l\u2019occasione l\u2019istrionico Bonito Oliva ha donato al Centro di Ricerca del Castello di Rivoli il proprio archivio personale, mettendo a disposizione degli studiosi nazionali e internazionali il prezioso patrimonio intellettuale da lui costruito in sessant\u2019anni: dai primi scritti adolescenziali fino ai materiali pi\u00f9 recenti. Un archivio che per la prima volta viene studiato, mostrato e pubblicato. Fino 9 gennaio; orari: da gioved\u00ec a domenica 11-19.<\/p>\n

\"\"Milano – Nella sede del Mudec, in via Tortona, per una visita alla mostra di TvBoy, nome d’arte di Salvatore Benintende. Oltre 70 tele raccontano il prolifico artista, attraverso le sue principali tematiche: l\u2019amore, il potere, gli eroi, la storia dell\u2019arte. TvBoy \u00e8 uno degli esponenti principali del movimento Street Art di matrice Neo Pop a livello internazionale ed tra i pi\u00f9 riconoscibili della sua generazione. Le sue opere sono esposte in diversi Paesi: dalla strada ai musei\u00a0 e in numerose gallerie di Roma, Barcellona, Monaco, Copenaghen, Berlino, Londa, LA, Miami, da solo o al fianco di grandi nomi come Warhol, Lichtenstein, Haring, Basquiat. L’esposizione milanese \u00e8 una personale che svela al visitatore l\u2019occhio ironico e satirico, ma sempre attento alla riflessione, con cui TVBOY reinterpreta i vari trend seguiti dalla societ\u00e0 moderna. E’\u00a0 un artista contemporaneo e, come lui si definisce, poliedrico e provocatore, che racconta le mille realt\u00e0 e fenomeni sociali di questa nostra contemporaneit\u00e0 attraverso il linguaggio universale e inconfondibile delle sue opere diventate ormai icone riconosciute a livello internazionale.\u00a0 Fino al 9 gennaio. Orari: venerd\u00ec, domenica 9.30 \u2013 19.30; sabato 9.30 \u2013 22.30<\/p>\n

\"\"Milano – Sempre al Mudec \u00e8 possibile ammirare le opere di Mondrian. Un progetto espositivo dedicato al processo evolutivo-artistico che port\u00f2 l’artista dalla tradizione del paesaggio olandese allo sviluppo del suo stile unico, che l\u2019ha reso inconfondibile e celebre in tutto il mondo. La mostra, intitolata “Piet Mondrian. Dalla figurazione all’astrazione” \u00e8 stata realizzata grazie alla collaborazione del Kunstmuseum Den Haag, (dove risiede la pi\u00f9 importante collezione di opere dell’artista al mondo) che ne ha prestato sessanta, scelte tra quelle della raccolta, degli artisti della Scuola dell\u2019Aja e dei designer De Stijl. Esposti\u00a0 anche due lavori di Mondrian provenienti dal Museo del Novecento di Milano e un quadro neoplastico proveniente dal National Museum of Serbia di Belgrado. Il percorso si snoda attraverso sezioni tematiche utili alla comprensione delle stesse opere interamente astratte del suo ultimo periodo. Filo conduttore su cui si esplica il confronto tra le opere del primo periodo \u201cfigurativo\u201d a quelle del periodo \u201castratto\u201d \u00e8 quello del paesaggio, con confronti con quelle dei pittori della \u201cScuola dell\u2019Aja\u201d, un gruppo di artisti operanti nella citt\u00e0 olandese tra il 1860 e il 1890, ampiamente influenzati dal realismo della scuola di Barbizon, e secondo la cui maniera Mondrian aveva cominciato a dipingere. Una sezione \u00e8 dedicata anche a \u201cDe Stijl\u201d (Lo Stile), movimento sorto nei Paesi Bassi nel 1917 su iniziativa dello stesso Mondrian e di Theo van Doesburg, attivo ancora alle soglie degli anni Trenta, che innov\u00f2 arte, architettura e design. Fino al 27 marzo. Orari: luned\u00ec 14.30 \u2013 19.30; marted\u00ec, mercoled\u00ec, venerd\u00ec, domenica 9.30 \u2013 19.30; gioved\u00ec e sabato 9.30 \u2013 22.30. Informazioni e prenotazioni: +39 02.54917.<\/p>\n

\"\"Varese – In occasione dei cinquant’anni d’attivit\u00e0 il Foto Club Varese APS ha pensato, per celebrare l’evento a sei progetti social. Il primo che si attuer\u00e0 durante l\u2019anno in concomitanza a tante altre iniziative, si intitola \u201cMinimalismo\u201d. Si tratta di un concorso, gratuito e aperto a tutti gli appassionati al quale \u00e8 possibile partecipare con fotografie in bianco\/nero o colore. Ogni partecipante pu\u00f2 inviare all’indirizzo info@fotoclubvarese.it solo una fotografia nel formato e nella dimensione digitale preferita. Se si \u00e8 iscritti ad Associazioni Fotografiche occorrer\u00e0 indicarne anche il nome. Una giuria selezioner\u00e0 i primi 15 scatti pi\u00f9 meritevoli in b\/n e altrettanto far\u00e0 per quelli a colori. Le immagini saranno pubblicate sui social, nei profili del Foto Club Varese APS entro il 28 febbraio e potranno fare parte di eventuali mostre fotografiche. Il materiale dovr\u00e0 essere inviato entro il 31 gennaio 2022. Per informazioni: info@fotoclubvarese.it<\/p>\n

\"\"Modena \u2013 E\u2019 un\u2019esposizione dedicata a uno dei maestri della caricatura del primo \u2018900: Umberto Tirelli. Nei rinnovati spazi del Complesso San Paolo del Museo Civico, duecentotrenta opere, tra disegni, sculture, pitture, maschere e burattini raccontano l\u2019artista celebrando i 150 anni dalla\u00a0 nascita. L\u2019esposizione approfondisce la centralit\u00e0 di una figura che fece della caricatura l\u2019unico e imprescindibile mezzo di espressione, giungendo a imporsi a livello nazionale ed europeo. Tirelli offre uno sguardo acuto e ironico sulla borghesia e sull\u2019establishment locale e nazionale nel complesso dei loro aspetti sociali, politici e culturali, in un arco storico compreso tra la Belle \u00c9poque e la Grande Guerra, il fascismo e la Seconda Guerra Mondiale, fino alle tensioni internazionali che hanno segnato l\u2019inizio della Guerra Fredda e gli albori del primo boom economico. Intrecciando arti visive e spettacolo, l\u2019artista ha interpretato il pi\u00f9 grande \u201cteatro della vita\u201d nella sua eterogeneit\u00e0, regalando una lettura critica del suo tempo e dei suoi protagonisti. Durante il periodo di apertura della rassegna, si terr\u00e0 una serie d\u2019iniziative collaterali, come spettacoli di burattini e laboratori didattici. Fino al 25 Aprile. Orari: venerd\u00ec, sabato e domenica: 10-19.<\/p>\n

\"\"Milano – Al Pac, Padiglione d’Arte Contemporanea, \u00e8 possibile ammirare il lavoro della fotografa e artista visiva Giulia Iacolutti focalizzato su progetti di arte relazionale attinenti all’identit\u00e0 e alle tematiche di genere. L’esposizione, dal titolo “Casa Azul”, \u00e8 un’indagine socio-visiva sulle storie di cinque donne trans recluse in uno dei penitenziari maschili di Citt\u00e0 del Messico. L’opera richiama i processi di costruzione del s\u00e9 e le pratiche di persone i cui corpi sono considerati doppiamente abietti sia per la loro identit\u00e0 sia per la condizione d\u2019isolamento. “Azul”, tradotto blu, \u00e8 il colore degli abiti che le donne trans, che come tutti i detenuti maschi del penitenziario, sono obbligate a indossare. Realizzati a mano con la tecnica della cianotipia, caratterizzata dal tipico blu di Prussia, i ritratti delle protagoniste condividono lo spazio con i loro manoscritti e alcune fotografie (in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Biomedica di Bellvitge) di cellule prostatiche sane scattate al microscopio e trattate in rosa. Qui il blu evoca l\u2019apparenza e l’identit\u00e0 imposta, il rosa si riferisce all’interiorit\u00e0, all’essere e all’autodeterminazione. L’opera invita a una riflessione sul binarismo di genere e sull’eterna lotta che queste persone devono affrontare per essere… donne. Fino al 13 febbraio.Orari: 10 \u2013 19.30; il gioved\u00ec 13 \u2013 22.30.<\/p>\n

\"\"Gemonio \u2013 Al Museo Civico\u00a0 prosegue la mostra \u201cFloriano Bodini e Giuseppe Guerreschi. Il Ritratto\u201d. L\u2019esposizione, che continua la serie dedicata all\u2019approfondimento dei protagonisti della Nuova Figurazione, raccoglie opere appartenenti, in particolare a collezioni private, non esposte al pubblico da decenni, prodotte dagli artisti tra il 1951 e il 1975. Si parte dalle giovanili premesse del periodo che li vede compartecipi nel movimento del Realismo Esistenziale per giungere all\u2019esaurirsi di questa esperienza e all\u2019aprirsi per entrambi in una nuova e personale fase di ricerca. Accompagna la mostra il volume omonimo, a cura di Sara Bodini e Luca Pietro Nicoletti, che\u00a0 indaga un genere, quello del ritratto, fondamentale oggetto di riflessione e discussione nel dialogo tra i due artisti legati\u00a0 dalla fine degli anni \u201850. Fino al 13 febbraio. Orari: sabato e domenica 10.30-12.30\/15-18 (luned\u00ec e venerd\u00ec su appuntamento. Informazioni: T. 349 2267457).<\/p>\n

\"\"Busto A. – “Fotografare con la penna” \u00e8 il titolo della mostra che da oggi \u00e8 visitabile alla galleria Boragno. L’esposizione, un omaggio all’architetto Giuseppe Magini scomparso nel novembre del 2020, presenta una serie di schizzi, disegni-appunti di viaggi da lui realizzati nel corso della vita. La mostra sar\u00e0 inaugurata domani, 8 gennaio alle 17.45 nella sede espositiva di via Milano e sar\u00e0 visitabile sino al 16 gennaio nei seguenti orari: marted\u00ec-venerd\u00ec 16-18.30; sabato e domenica10.30-12.30\/15.3018.30.<\/p>\n

\"\"Busto A. – Domenica 16 gennaio riprendono gli appuntamenti della rassegna \u201c Domeniche ai Musei\u201d organizzati al Museo del Tessile e della Tradizione Industriale. L’incontro sar\u00e0 dedicato a uno dei \u201cpersonaggi che hanno stoffa\u201d, (titolo dell’iniziativa): Joseph Marie Jacquard, che mise a punto una delle pi\u00f9 innovative macchine tessili che portano il suo nome. A seguire, nella sezione del museo dedicata alla tecnica jacquard, i partecipanti potranno scoprire i passaggi per realizzare questa particolare lavorazione. La partecipazione, riservata agli adulti, \u00e8 gratuita con prenotazione obbligatoria al seguente link: https:\/\/www.eventbrite.it\/e\/biglietti- . Fino a esaurimento posti.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Rancate – Prosegue, nelle sale della pinacoteca Zust, la mostra “L’incanto del paesaggio”, esposizione che itende illustrare le intuizioni e le tecniche utilizzate da coloro che,\u00a0 dalla met\u00e0 Ottocento, guardarono e interpretarono con nuovi occhi\u00a0 e strumenti di indagine il proprio territorio. 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