{"id":63797,"date":"2021-12-23T11:00:57","date_gmt":"2021-12-23T10:00:57","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=63797"},"modified":"2021-12-23T10:50:52","modified_gmt":"2021-12-23T09:50:52","slug":"umberto-tirelli-e-il-piu-grande-teatro-della-vita","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/umberto-tirelli-e-il-piu-grande-teatro-della-vita\/","title":{"rendered":"Umberto Tirelli e il pi\u00f9 grande \u201cteatro della vita\u201d"},"content":{"rendered":"

\"\"Modena – E’ un’esposizione che celebra uno dei maestri della caricatura del primo ‘900: Umberto Tirelli. Nei rinnovati spazi del Complesso San Paolo del Museo Civico duecentotrenta opere, tra disegni, sculture, pitture, maschere e burattini raccontano l’artista celebrando i centocinquant’anni dalla sua nascita.<\/p>\n

L’esposizione approfondisce la centralit\u00e0 di una figura che fece della caricatura l\u2019unico e imprescindibile mezzo di espressione, giungendo a imporsi a livello nazionale ed europeo. Tirelli \u00e8 stato in grado di offrire uno sguardo acuto e ironico sulla borghesia e sull\u2019establishment locale e nazionale nel complesso dei loro aspetti sociali, politici e culturali, in un arco storico compreso tra la Belle \u00c9poque e la Grande Guerra, il fascismo e la Seconda Guerra Mondiale, fino alle tensioni internazionali che hanno segnato l\u2019inizio della Guerra Fredda e gli albori del primo boom economico.<\/p>\n

\"\"Intrecciando arti visive e spettacolo, Tirelli ha interpretato il pi\u00f9 grande \u201cteatro della vita\u201d nella sua eterogeneit\u00e0, regalandoci una lettura critica del suo tempo e dei suoi protagonisti.<\/p>\n

Il percorso espositivo, prende avvio dallo studio dell\u2019artista con gli arredi disegnati da lui stesso, i libri, le riviste, gli oggetti e gli strumenti che, nel suo essere spazio fisico e mentale, narra il metodo di lavoro e la sua personalit\u00e0 esuberante.<\/p>\n

Punto focale della rassegna \u00e8 il \u201cTeatro nazionale delle Teste di legno\u201d, opera originale alto pi\u00f9 di 6 metri, completa di scenografie e burattini, sopravissuto e qui esposto a un secolo dalla sua creazione. Si tratta di un manufatto straordinario, caso unico di teatro caricaturale animato da burattini di grandi dimensioni raffiguranti i pi\u00f9 noti esponenti della politica, del costume e della cultura nazionale del periodo. Tra i personaggi: il re Vittorio Emanuele III, Gabriele D\u2019Annunzio, Papa Benedetto XV, Giovanni Giolitti, Giosu\u00e8 Carducci, Giacomo Puccini, Mussolini, Eleonora Duse, fino alle maschere della Commedia dell\u2019arte e quella modenese di Sandrone.<\/p>\n

\"\"Uno sguardo sul quel periodo storico e i suoi protagonisti internazionali, che condensa la pluralit\u00e0 dei linguaggi utilizzati dal maestro, nonch\u00e9 l\u2019affinamento di come sar\u00e0 in occasione della sua ultima produzione scultorea, in parte esposta alla Quadriennale di Roma del 1951, tra cui\u00a0 figurano Stalin, Churchill e Roosevelt, ma anche Tot\u00f2, De Gasperi e Togliatti.<\/p>\n

In occasione della mostra \u00e8 stato donato al Museo Civico di Modena un nucleo di 130 opere rappresentative dell\u2019attivit\u00e0 dell’artista provenienti da una collezione privata che arricchisce il patrimonio del museo dedicato al disegno umoristico e ai burattini. Un tassello importante per raccontare il ruolo avuto dalla citt\u00e0 nel panorama nazionale dell’espressione satirica, grazie anche alle numerose riviste , e dal secondo dopoguerra, con la cosiddetta \u201cscuola modenese\u201d del fumetto e dell\u2019animazione.<\/p>\n

Durante il periodo di apertura della rassegna, si terr\u00e0 una serie d\u2019iniziative collaterali, come spettacoli di burattini, laboratori didattici oltre alla possibilit\u00e0 di assistere in diretta al restauro dei burattini di Emilio Zago, Tina di Lorenzo ed Errico Malatesta, condotto da Gloria Forghieri del Laboratorio Alma Atelier di Carpi. Un\u2019occasione unica per capire modalit\u00e0 di realizzazione e di intervento su maschere, marionette in cartapesta e abiti, frutto di un meticoloso processo creativo. Affiancato dalla moglie Clara, infatti, Tirelli disegn\u00f2 gli abiti fedelmente ispirati a quelli dei personaggi, creazioni sartoriali di alto livello, sia per le stoffe sia per gli accessori come bottoni, spille, collane e orecchini\u00a0 fino alle acconciature.<\/p>\n

Sar\u00e0 possibile visitare la mostra sino al 25 Aprile nei seguenti giorni e orari: da marted\u00ec a venerd\u00ec: 15-19; sabato, domenica e festivi: 10-19; luned\u00ec chiuso. Dall\u20198 gennaio: venerd\u00ec, sabato e domenica: 10-19<\/p>\n

Biografia<\/strong><\/p>\n

Dopo la formazione al liceo San Carlo di Modena, Tirelli si confronta con la realt\u00e0 del suo \"\"tempo di cui offre uno spaccato ironico attraverso l\u2019editoria satirica locale. Figura tra le pi\u00f9 originali dell\u2019ambiente artistico-letterario modenese degli anni della Belle Epoque, nel 1896 entra nella redazione del giornale satirico \u201cIl Marchese Colombi\u201d, creato da Alfredo Testoni, per poi fondare quattro anni dopo \u201cIl Duca Borso\u201d, il pi\u00f9 importante giornale umoristico in cui trionfano le sue caricature delle pi\u00f9 note personalit\u00e0 cittadine, stilisticamente aggiornate sulla base dell\u2019editoria satirica europea in particolare francese. La sua partecipazione alla testata si conclude nel 1908, in seguito al\u00a0 trasferimento a Bologna. Qui\u00a0 entra in contatto con l\u2019ambiente delle riviste satiriche locali attraverso le testate \u201cIl Fittone\u201d, con cui lavora a fianco di Augusto Majani in arte Nasica, \u201cIl Giornale delle Beffe\u201d e \u201cIl Punto\u201d, che fonda nel 1913. In piena Grande Guerra, con l\u2019amico editore Angelo Fortunato Formiggini pubblica “I protagonisti”\u00a0 (1917), una cartella contenente \"\"le sferzanti caricature dei Reali e i capi di stato coinvolti nel conflitto, in parte esposte a Londra, Chicago e Liverpool. Mantenendo inalterato il suo pungente sguardo sulla realt\u00e0, nei primi anni venti concepisce un\u2019originale forma di teatro di burattini caricaturali di grandi dimensioni aventi come soggetti i maggiori personaggi del jet-set italiano del tempo, dalla politica alla cultura, alla religione, allo spettacolo: si tratta del Teatro Nazionale delle Teste di Legno. Agli anni trenta e quaranta appartengono creazioni di allestimenti scenici, carri allegorici e illustrazioni caricaturali sulle pagine del \u201cResto del Carlino\u201d. In queste ultime in particolare, ad imporsi \u00e8 il panorama dello star system hollywoodiano: da Greta Garbo e Charlie Chaplin, Gary Cooper e Marlene Dietrich, Stanlio e Ollio fino a Buster Keaton e Topolino.<\/p>\n

E.F.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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