{"id":63779,"date":"2021-12-24T11:30:52","date_gmt":"2021-12-24T10:30:52","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=63779"},"modified":"2021-12-27T11:08:09","modified_gmt":"2021-12-27T10:08:09","slug":"appuntamenti-dal-24-dicembre-2021","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/appuntamenti-dal-24-dicembre-2021\/","title":{"rendered":"Appuntamenti dal 24 dicembre 2021"},"content":{"rendered":"

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\"\"Milano<\/strong> – Le opere di Mondrian al Mudec, Museo delle Culture. Un progetto espositivo dedicato al processo evolutivo-artistico che port\u00f2 l’artista dalla tradizione del paesaggio olandese allo sviluppo del suo stile unico, che l\u2019ha reso inconfondibile e celebre in tutto il mondo. La mostra, intitolata “Piet Mondrian. Dalla figurazione all’astrazione<\/em>” \u00e8 stata realizzata grazie alla collaborazione del Kunstmuseum Den Haag, dove risiede la pi\u00f9 importante collezione di opere dell’artista al mondo, e che ne ha prestato sessanta, scelte tra quelle della raccolta, degli artisti della Scuola dell\u2019Aja e dei designer De Stijl. Esposte anche due lavori di Mondrian provenienti dal Museo del Novecento di Milano e un quadro neoplastico proveniente dal National Museum of Serbia di Belgrado. Il percorso si snoda attraverso sezioni tematiche utili alla comprensione delle stesse opere interamente astratte del suo ultimo periodo. Filo conduttore su cui si esplica il confronto tra le opere del primo periodo \u201cfigurativo\u201d a quelle del periodo \u201castratto\u201d \u00e8 quello del paesaggio, con confronti tra le sue opere e quelle dei pittori della \u201cScuola dell\u2019Aja\u201d, un gruppo di artisti operanti nella citt\u00e0 olandese tra il 1860 e il 1890, ampiamente influenzati dal realismo della scuola di Barbizon, e secondo la cui maniera Mondrian aveva cominciato a dipingere. Una sezione \u00e8 dedicata a \u201cDe Stijl\u201d (Lo Stile), movimento sorto nei Paesi Bassi nel 1917 su iniziativa dello stesso Mondrian e di Theo van Doesburg e attivo ancora alle soglie degli anni Trenta, che innov\u00f2 arte, architettura e design, con opere, tra gli altri, di Gerrit Thomas Rietveld. Fino al 27 marzo. Orari: luned\u00ec 14.30 \u2013 19.30; marted\u00ec, mercoled\u00ec, venerd\u00ec, domenica 9.30 \u2013 19.30; gioved\u00ec e sabato 9.30 \u2013 22.30. Informazioni e prenotazioni: +39 02.54917.<\/p>\n

\"\"Milano<\/strong> – Sempre nella sede del Mudec, in via Tortona, vale una visita alla mostra di TvBoy, nome d’arte di Salvatore Benintende. Oltre 70 tele raccontano il prolifico artista, attraverso le sue principali tematiche: l\u2019amore, il potere, gli eroi, la storia dell\u2019arte. TvBoy \u00e8 uno degli esponenti principali del movimento Street Art di matrice Neo Pop a livello internazionale ed tra i pi\u00f9 riconoscibili della sua generazione. Le sue opere sono esposte in diversi Paesi: dalla strada ai musei\u00a0 e in numerose gallerie di Roma, Barcellona, Monaco, Copenaghen, Berlino, Londa, LA, Miami, da solo o al fianco di grandi nomi come Warhol, Lichtenstein, Haring, Basquiat. L’esposizione milanese \u00e8 una personale che svela al visitatore l\u2019occhio ironico e satirico, ma sempre attento alla riflessione, con cui TVBOY reinterpreta i vari trend seguiti dalla societ\u00e0 moderna. E’\u00a0 un artista contemporaneo e, come lui si definisce, poliedrico e provocatore, che racconta le mille realt\u00e0 e fenomeni sociali di questa nostra contemporaneit\u00e0 attraverso il linguaggio universale e inconfondibile delle sue opere diventate ormai icone riconosciute a livello internazionale.\u00a0 Fino al 9 gennaio. Orari: luned\u00ec 14.30 \u2013 19.30; marted\u00ec, mercoled\u00ec, venerd\u00ec, domenica 9.30 \u2013 19.30; gioved\u00ec e sabato 9.30 \u2013 22.30<\/p>\n

\"\"Milano<\/strong> – Al Pac, Padiglione d’Arte Contemporanea \u00e8 possibile ammirare il lavoro della fotografa e artista visiva Giulia Iacolutti centrato su progetti di arte relazionale attinenti all’identit\u00e0 e alle tematiche di genere. L’esposizione, dal titolo “Casa Azul<\/em>” \u00e8 un’indagine socio-visiva sulle storie di cinque donne trans<\/em> recluse in uno dei penitenziari maschili di Citt\u00e0 del Messico. L’opera richiama i processi di costruzione del s\u00e9 e le pratiche di persone i cui corpi sono considerati doppiamente abietti sia per la loro identit\u00e0 sia per la condizione d\u2019isolamento. “Azul”, tradotto blu, \u00e8 il colore degli abiti che le donne trans, che come tutti i detenuti maschi del penitenziario, sono obbligate a indossare. Realizzati a mano con la tecnica della cianotipia, caratterizzata dal tipico blu di Prussia, i ritratti delle protagoniste condividono lo spazio con i loro manoscritti e alcune fotografie (in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Biomedica di Bellvitge) di cellule prostatiche sane scattate al microscopio e trattate in rosa. Qui il blu evoca l\u2019apparenza e l’identit\u00e0 imposta, il rosa si riferisce all’interiorit\u00e0, all’essere e all’autodeterminazione. L’opera invita a una riflessione sul binarismo di genere e sull’eterna lotta che queste persone devono affrontare per essere… donne. Fino al 13 febbraio. Orari: 10 \u2013 19.30; il gioved\u00ec 13 \u2013 22.30.<\/p>\n

\"\"Milano<\/strong>– Sono molti gli artisti che, dal Medioevo al Rinascimento, dal Barocco all\u2019arte contemporanea, si sono dedicati al delicato tema della Nativit\u00e0 creando dei veri e propri capolavori senza tempo densi di significati e simboli iconografici. E numerosi anche i collezionisti. Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini, in occasione del ventesimo anniversario di fondazione, ospita uno dei capolavori d\u2019arte sacra del XVIII secolo milanese: il Presepe del Gernetto. Composto da circa sessanta personaggi, dipinti su carta e cartoncino sagomati, \u00e8 stato per la maggior parte dipinto da Francesco Londonio (1723-1783), uno dei pi\u00f9 importanti artisti lombardi del Settecento, specializzato nella rappresentazione dei presepi, scene campestri e raffigurazioni di animali. L\u2019opera, entrata nelle collezioni del museo nel 2018, grazie alla donazione di Anna Maria Bagatti Valsecchi, proviene a sua volta dalla raccolta Cavazzi della Somaglia, di Villa Gernetto, a Lesmo, acquistata nel 1772 dal Conte Giacomo Mellerio (1711-1782) dove il Londonio era solito trascorrere lunghi periodi di villeggiatura. Fino al 6 febbraio con i seguenti orari: marted\u00ec- domenica, 10-18.<\/p>\n

\"\"La Spezia<\/strong> – Esemplari di presepe di produzione genovese e lombarda del XVIII “Admirabile signum. Il presepe tra arte antica e contemporanea<\/em>”\u00a0 negli spazi della Fondazione Carispezia. Il presente e il passato tra evocazione e figurazione vista attraverso linguaggi differenti a testimonianza di quanto gli artisti hanno continuato a confrontarsi su uno dei temi pi\u00f9 rappresentati nella storia dell\u2019arte. ll percorso pensato per l\u2019esposizione travalica il rigido ordinamento cronologico e si articola in sale tematiche che danno vita a un “sentiero” di rinascita e luce, di spiritualit\u00e0 e poesia. Con le nativit\u00e0 settecentesche \u00e8\u00a0 possibile ammirare creazioni di Roberto Almagno, Maria Lai, Marco Lodola, Fausto Melotti, Michelangelo Pistoletto e Guido Strazza. La mostra, negli spazi di via Domenico Chiodo 36, rimarr\u00e0 in calendario sino 30 gennaio con i seguenti orari: 11-20. (25 dicembre chiuso).<\/p>\n

\"\"Legnano<\/strong> – “Andar per monumenti<\/em>” \u00e8 il titolo e ancor pi\u00f9 l’invito a una visita alla mostra di Giuseppe Cozzi allestita alla libreria Nuova Terra. Gli scatti, oltre a essere visibili nell’esposizione sono anche riportati nell’omonimo volume realizzato dal fotografo con Pino Landonio. E’ un censimento accurato, corredato da una ricchissima documentazione fotografica delle oltre centoquaranta statue che ornano le piazze e i parchi di Milano. Riscoprire la loro storia, gustarne i particolari, coglierne il significato come utile esercizio per guardare con occhi diversi a ospiti cosi\u0300 taciturni e immobili, che pure hanno sempre qualcosa da dire per risvegliare i nostri ricordi o riaccendere le nostre intelligenze. Testimoni silenziosi di memorie lontane. La mostra \u00e8 visitabile, negli orari di negozio, sino al 6 gennaio.<\/p>\n

\"\"Varese e provincia<\/strong> – Dal 26 dicembre fino al 7 gennaio 2022 Archeologistics<\/em>, realt\u00e0 varesina impegnata nella valorizzazione dei beni culturali, propone un ciclo di sei appuntamenti dedicati al tema della Nativit\u00e0. Occasioni uniche per ammirare da vicino i capolavori custoditi nei monumenti, nei siti Unesco e nel Santuario di Saronno. Un viaggio dal Medioevo fino al Seicento, tra gli affreschi e le installazioni che mettono in scena il mistero della Nascita di Ges\u00f9. Ad aprire il ciclo di appuntamenti la visita alla Chiesa di Santa Maria foris portas a Castelseprio alla quale saranno dedicate tre visite (26 dicembre, 2 e 6 gennaio): un piccolo oratorio nobiliare, cuore del Medioevo europeo, che al suo interno conserva un ciclo di affreschi del X secolo, opera dell\u2019anonimo Maestro di Castelseprio e dedicato all\u2019infanzia di Cristo. Al 28 dicembre la visita sar\u00e0 al Battistero di San Giovanni Battista a Varese. L\u2019appuntamento non solo per seguire la narrazione della Nativit\u00e0, ma anche per ammirare la struttura eccezionalmente aperta e conoscere la storia dell\u2019edificio pi\u00f9 antico della citt\u00e0 edificato tra il XII e XIII secolo ma con resti di VIII secolo. Al 6 gennaio sar\u00e0 protagonista la Terza Cappella del Sacro Monte di Varese che custodisce all\u2019interno la rappresentazione della Nascita di Ges\u00f9 e all\u2019esterno presenta la Fuga in Egitto<\/em> di Renato Guttuso, opera recentemente restaurata. Il ciclo di appuntamenti si conclude il 7 gennaio al Santuario di Saronno, che vanta la splendida cupola di Gaudenzio Ferrari e gli affreschi del leonardesco Bernardino Luini: luogo custode di un patrimonio artistico eccezionale. I percorsi sono adatti a tutti e si svolgono su prenotazione obbligatoria: www.archeologistics.it \u2013 info@archeologistics.it \u2013 328.8377206.<\/p>\n

\"\"Varese<\/strong> – Sala Veratti ospita \u201cLieti nella Speranza<\/em>\u201d Presepi d\u2019Artista IV edizione. Opere che interpretano la Navit\u00e0 dove storia, tradizione e quotidianit\u00e0 e sentimenti si intrecciano. Tra gli artisti che hanno partecipato : Giovanni Beluffi, Roberto Benotti, Piero Cicoli, Renata Colombo Casero, Massimo Conconi, Lena Costantini, Anny Ferrario, Anna Genzi, Giuliana Nocco, Eva Hodinova, Josee Konrath, Tiziana Montalbetti, Marzia Mucchietto, Maria Nicolais, Mariano Pieroni, Vittorio Pieroni, Antonio Quattrini, Oreste Quattrini, Giorgio Robustelli, Adriana Ruberti e Mariuccia Secol. Opere capaci di tradurre nella materia, sentimenti, poesia e slanci della fantasia, senza scadere nella facile retorica. Lieti nella speranza, un messaggio, perch\u00e9 in momenti come quelli che si stanno vivendo, permetta di abitare questo tempo, per aprirci al cambiamento, convertire il nostro stile di vita divenendo strumento per la trasformazione del mondo. Fino al 15 gennaio. Orari: da marted\u00ec a venerd\u00ec 15.30 – 18.30; sabato e domenica 10.30 – 12\/ 15.30 – 18.30. Chiuso il 25 dicembre e il 1 gennaio. Per prenotare visite guidate: presidenza@exallievefma-varese.it<\/p>\n

\"\"Monza<\/strong> – Nella sede di Leo Galleries “Ci sono sogni indispensabili<\/em>“. E’ l’intrigante titolo della mostra che intende svelare il volto artistico del famoso e amato editore Alberto Casiraghy. Sono esposti circa 20 lavori, di differenti dimensioni, realizzati con tecnica mista, a conferma del nuovo cammino intrapreso dall’artista di Osnago. Opere popolate dal suo arsenale fantasioso, tra zebre, arcobaleni, scale che raggiungono il cielo e misteriosi occhi dal sapore surreale che invitano gli osservatori a entrare in un mondo parallelo, sospeso fra sogno e realt\u00e0.\u00a0 Domenica 16 gennaio 2022, dalle 16 alle 19, sar\u00e0 presentato il libro “Emilio i rospi le stelle”, con illustrazioni di Casiraghy e testo di Maria Rosaria Valentini (Editore: Giraffe Bianche). La mostra si concluder\u00e0 il 15 gennaio; orari: da marted\u00ec a sabato 10-13 \/15-19.<\/p>\n

\"\"Gemonio<\/strong> \u2013 Il Museo Civico ospita la mostra \u201cFloriano Bodini e Giuseppe Guerreschi. Il Ritratto<\/em>\u201d. L\u2019esposizione, che continua la serie dedicata all\u2019approfondimento dei protagonisti della Nuova Figurazione, raccoglie opere appartenenti, in particolare a collezioni private, non esposte al pubblico da decenni, prodotte dagli artisti tra il 1951 e il 1975. Si parte dalle giovanili premesse del periodo che li vede compartecipi nel movimento del Realismo Esistenziale per giungere all\u2019esaurirsi di questa esperienza e all\u2019aprirsi per entrambi in una nuova e personale fase di ricerca. Affianca l\u2019esposizione, il volume omonimo, a cura di Sara Bodini e Luca Pietro Nicoletti, che si propone di indagare un genere, quello del ritratto, fondamentale oggetto di riflessione e discussione nel dialogo tra i due artisti legati\u00a0 dalla fine degli anni \u201850. Fino al 13 febbraio 2022. Orari: sabato e domenica 10.30-12.30\/15-18 luned\u00ec e venerd\u00ec su appuntamento. Informazioni: T. 349 2267457).<\/p>\n

\"\"Milano<\/strong> – Nella basilica di Sant’Ambrogio \u00e8 visibile la ricostruzione tridimensionale del volto del Santo patrono del capoluogo lombardo. L’iniziativa rientra nel programma di studi promosso dalla Basilica per i 150 anni dal ritrovamento degli scheletri, condotto dall’Universit\u00e0 degli studi di Milano in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della citt\u00e0 metropolitana di Milano. Il busto \u00e8 posizionato all’interno del percorso espositivo del museo della Basilica.<\/p>\n

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\"\"Varese<\/strong> – Negli spazi espositivi della galleria Punto sull’arte \u00e8 allestita la personale di Ciro Palumbo dal titolo “Paesaggi improbabili”. In mostra una serie di 28 opere pittoriche inedite e una scultura, tutti lavori frutto dell\u2019ultima ricerca artistica e creati per il progetto varesino. Il mito, il sacro, il gioco, gli omaggi alla Metafisica dechirichiana, all\u2019immaginario onirico di Dal\u00ed e alla realt\u00e0 surreale di Magritte si intrecciano, soprattutto nei lavori pi\u00f9 recenti, a un\u2019evoluzione personale fatta di sperimentazioni sul gesto pittorico e sulle scelte cromatiche. Il gesto, l\u2019incompiuto, la colatura, si fanno armonia perfetta tra dettaglio ed espressione, mentre il colore si accende di tinte piene e squillanti di sapore decisamente pop. L’esposizione proseguir\u00e0 sino al 15 gennaio. Orari: marted\u00ec – sabato: 9.30-17;domenica 5-12-19 Dicembre 15-18<\/p>\n

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