{"id":59626,"date":"2021-03-05T08:00:38","date_gmt":"2021-03-05T07:00:38","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=59626"},"modified":"2021-03-05T16:40:09","modified_gmt":"2021-03-05T15:40:09","slug":"appuntamenti-dal-5-marzo-2021","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/appuntamenti-dal-5-marzo-2021\/","title":{"rendered":"Appuntamenti dal 5 marzo 2021"},"content":{"rendered":"

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Attenzione: a causa dell’emergenza sanitaria Covid – 19 , alcuni musei, gallerie e spazi espositivi tornano temporaneamente chiusi al pubblico. Mentre scriviao \u00e8 probabile che possano cambiare le disposizioni governative. Chiedere sempre conferma contattando le sedi.
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\"\"Milano – “Storie della Passione. Gli affreschi del Monastero di Santa Chiara” \u00e8 la mostra ospitata al Museo Diocesano Carlo Maria Martini. L\u2019esposizione presenta un’ipotesi di ricostruzione sull\u2019originaria collocazione all\u2019interno della chiesa claustrale attraverso un ciclo di 11 affreschi quattrocenteschi provenienti dalla collezione Intesa Sanpaolo, raccolta UBI Banca. La rassegna anche quest’anno prosegue il ciclo di esposizioni che, durante il periodo quaresimale, suggerisce uno spunto di riflessione sui temi della Santa Pasqua. Si possono ammirare anche due affreschi raffiguranti Santa Chiara con le Vergini<\/em> e la Madonna col Bambino e angeli<\/em>, sempre provenienti dallo stesso complesso monastico oltre le tre chiavi di volta in pietra scolpita, esposte nella sala ipogea del Museo Diocesano, raffiguranti San Francesco, Cristo in piet\u00e0 e Santa Chiara<\/em>. E’ inolre stato allestito un percorso pasquale segnalato da pannelli didattici dedicati alle opere incentrate sul tema della Passione di Cristo: dalla trecentesca Crocefissione<\/em> di Anovelo da Imbonate al leonardesco Cristo portacroce<\/em> del Giampietrino, dalla seicentesca Piet\u00e0<\/em> di Giulio Cesare Procaccini, alla Crocefissione<\/em> di Hayez e alla Salita al calvario<\/em> di Gaetano Previati, sino ad arrivare alla Via Crucis<\/em> di Lucio Fontana. Una serie di attivit\u00e0 didattiche e approfondimenti,\u00a0 per adulti e bambini accompagna la rassegna. Tutte le iniziative sono state pensate sia in presenza sia on line. Fino al 4 luglio. Orari: da marted\u00ec a venerd\u00ec 10 -18. Ingresso gratuito fino al 4 aprile per medici e infermieri della Lombardia . Prevendita on line: www.midaticket.it\/eventi\/museo-diocesano-di-milano.<\/p>\n

\"\"Milano – Al PAC, Padiglione d’Arte Contemporanea in via Palestro 14, \u00e8 allestita la personale di Luisa Lambri intitolata “Autoritratto”. Il lavoro dell’artista, che si concentra in particolare sulla fotografia, si estende a temi che ruotano attorno alla condizione umana nel rapporto con lo spazio. Il progetto al Pac si sviluppa nei rapporti tra le opere dell’artista e l\u2019architettura di Ignazio Gardella. L\u2019installazione delle fotografie e lo spazio espositivo costituiscono una parte integrante del\u00a0 lavoro. Ogni luogo presenta infatti qualit\u00e0 uniche con le quali l\u2019artista interagisce, rendendo ogni progetto un\u2019opera site-specific. Le fotografie diventano l’estensione dello spazio, l\u2019architettura di Gardella e l\u2019esperienza soggettiva dei visitatori una parte integrante del lavoro. Il titolo della mostra \u00e8 un omaggio alla critica d\u2019arte Carla Lonzi che nel 1969, pubblic\u00f2 “Autoritratto” una raccolta di quattordici interviste ad artisti scelti da lei nell\u2019esperienza dell\u2019avanguardia anni \u201860 in un dialogo nel quale emerge la dimensione privata di ciascuno. Nello stesso modo la Lambri intende costruire letture personali e intime dei soggetti delle sue fotografie stimolando un dialogo tra osservatore, opera d’arte e spazio. Fino 5 maggio. Orari: marted\u00ec, mercoled\u00ec e venerd\u00ec 10-19,30 ; gioved\u00ec 10-20,30 .<\/p>\n

\"\"Milano – Gli spazi di Cardi Gallery ospitano la mostra “I dormienti” di Mimmo Paladino. Questo ciclo nasce alla fine degli anni Novanta, quando l\u2019artista li espone, per la prima volta a Poggibonsi (1998), nell\u2019ambito della mostra Arte all\u2019Arte. Due annni dopo decide di fonderli in bronzo per l\u2019installazione permanente della Fonte delle Fate sempre nello stesso luogo. Altri Dormienti e Coccodrilli in terracotta sono stati realizzati per la grande mostra negli spazi sotterranei della Roundhouse di Londra (1999), in dialogo con un impianto sonoro appositamente ideato dal musicista, compositore e produttore britannico Brian Eno. A vent\u2019anni di distanza, l\u2019artista ne cura personalmente un nuovo allestimento inedito, un unicum irripetibile pensato per la prima esposizione a Milano negli spazi della galleria. Trentadue sculture secondo una nuova costruzione concettuale, rimodulano il tono dell\u2019installazione con solennit\u00e0. Le composizioni musicali di Eno anche questa volta liberano I Dormienti<\/em> dalla pesantezza del sonno o dall\u2019evanescenza del sogno, restituendo loro un soffio vitale e una serena concretezza. I corpi che fanno riferimento ai disegni di Henry Moore (dei ricoveri di guerra inglesi durante la Seconda Guerra Mondiale) sono accompagnati dalla grande opera inedita Sunday Mornin Comin Down, composta da 100 disegni realizzati nel corso del 2020. Anche quest\u2019opera, rappresenta il modo in cui l’artista concepisce il lavoro, un puzzle nel quale i frammenti convergono in un unicum monumentale, una \u201cfinestra panoramica\u201d sulle immagini che popolano il mondo dell’artista alla ricerca di un equilibrio naturale tra intimismo e memoria collettiva. Fino al 30 Aprile. Informazioni: +39 0245478189<\/p>\n

\"\"Torino – E’ allestita nella Sala Atelier di Palazzo Madama la mostra dossier “Ritratti d\u2019oro e d\u2019argento”. L’esposizione presenta una galleria di busti reliquiario dal Trecento al primo Cinquecento, provenienti da tutte le diocesi del Piemonte e raffiguranti santi legati alle devozioni del territorio e alle titolazioni di determinate chiese locali, oltre ad alcuni esemplari dalla Svizzera e dall\u2019Alta Savoia. I busti e le teste di reliquiario sono presentati in ordine cronologico, dal pi\u00f9 antico, la santa Felicola dell\u2019abbazia di Sainte-Marie d\u2019Aulps (Haute-Savoie) alla santa Margherita del Mus\u00e9e d\u2019art et d\u2019histoire di Ginevra, un busto ligneo del 1500 circa, improntato al nuovo realismo di radice fiamminga. Tra questi due estremi, \u00e8 possibile ammirare una galleria di volti realizzati da artisti di estrazioni culturali diverse, che mostrano le differenti sfaccettature di questa tipologia: dal gotico, al tardogotico, al naturalismo pieno della seconda met\u00e0 del Quattrocento. Fino al 12 luglio; orari di apertura: mercoled\u00ec e gioved\u00ec 11-19; venerd\u00ec 11-20.<\/p>\n

\"\"Firenze – Una corposa selezione di circa settanta disegni accanto a grafiche e sculture rende omaggio a Henry Moore nella mostra ” Il disegno dello scultore”, allestita nelle sale del museo del 900. Il maestro della scultura inglese torna nel capoluogo toscano con una mostra preparata negli ultimi due anni dal direttore dell\u2019istituzione fiorentina in collaborazione con la direzione scientifica della Fondazione Moore. Le forme naturali, rocce, ciottoli, radici e tronchi,\u00a0 gli animali, ma anche i teschi e la relazione tra il creatore e la materia, esemplificata anche dai disegni che ritraggono le mani dell\u2019artista o l\u2019artista al lavoro nel paesaggio, divengono il fulcro della mostra. Traendo spunto da una rilettura di alcuni temi centrali nella produzione di Moore, l\u2019esposizione intende proporre un approfondimento sul valore del disegno nella sua pratica e sulla sua relazione con la scultura. Fino al al 18 luglio; orari: luned\u00ec,marted\u00ec, mercoled\u00ec e venerd\u00ec 11- 19; gioved\u00ec 11- 14.<\/p>\n

\"\" Bologna – \u00c8 un incontro tra due delle pi\u00f9 raffinate civilt\u00e0 estetiche del Settecento italiano – la bolognese da una parte, la veneziana dall’altra, quello proposto dalla mostra”Le plaisir de vivre. Arte e moda” allestita al Museo d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini. Il progetto espositivo curato da Mark Gregory D’Apuzzo, Massimo Medica e Chiara Squarcina costituisce l’apice conclusivo delle celebrazioni che nel 2020 hanno accompagnato il centenario del Museo Davia Bargellini e l’omaggio al suo fondatore Francesco Malaguzzi Valeri che il 30 maggio 1920 lo inaugur\u00f2 all’interno del senatorio Palazzo Bargellini nel corso del suo incarico come Direttore della Pinacoteca di Bologna e Soprintendente alle Gallerie del capoluogo e della Romagna. Nelle sale\u00a0 si possono ammirare modelli di abbigliamento e accessori della moda femminile e maschile (abiti, calzature, copricapi d’epoca), che rappresentano lo spirito frivolo e spensierato dei veneziani in fatto di moda nel XVIII secolo. Realizzati in tessuti impreziositi da ricami e merletti, questi manufatti documentano la straordinaria perizia degli artigiani del tempo nella creazione della lussuosa eleganza. La mostra si amplia online con una serie di 14 video clip in cui figuranti in costume danno vita a una suggestiva rievocazione del Settecento attraverso momenti di racconto, danza e lettura. Scene di vita quotidiana con tanto di accessori d’epoca, accompagnate da spiegazioni di dipinti e curiosit\u00e0 sui numerosi passatempi di quel periodo. Fino al 12 settembre; orari: marted\u00ec, mercoled\u00ec, gioved\u00ec 9\u2013 14; venerd\u00ec 10 \u2013 19. Prenotazione obbligatoria: tel. 051 236708 (dal marted\u00ec alla domenica h 10 – 14) \u2013 musarteanticascuole@comune.bologna.it.<\/p>\n

\"\"Bologna – “Morandi racconta. Tono e composizione nelle sue ultime nature morte” \u00e8 la mostra, a cura di Giusi Vecchi allestita al Museo intitolato all’artista dove prosegue Re-Collecting,\u00a0 ciclo che approfondisce temi legati alle collezioni, indagandone aspetti particolari e valorizzandone opere solitamente non visibili o non pi\u00f9 esposte da tempo. Dopo la rassegna dedicata ai Fiori, \u00e8 ora\u00a0 la volta di una nuova esposizione incentrata sulla natura morta, tema al quale Morandi ha maggiormente legato la sua fama. I dieci lavori in mostra appartengono tutti all\u2019ultima stagione della ricerca artistica morandiana, che va dal secondo dopoguerra agli anni Sessanta, caratterizzata da una cospicua produzione e da una ricchezza creativa, che fa registrare un numero altissimo di nature morte (quasi settecento) rispetto all\u2019esiguo numero di paesaggi (poco pi\u00f9 di cento).Questa fase matura del percorso artistico morandiano vede affermarsi l\u2019idea di serie e di variante. Gli oggetti protagonisti dei dipinti, pur essendo sempre gli stessi (bottiglie, scatole, vasi) risultano per\u00f2 investiti da un\u2019atmosfera carica di una pi\u00f9 limpida tensione psicologica, rappresentati ora nella loro suggestiva monumentalit\u00e0, ora costretti in un’architettura in cui le forme si compenetrano e si rincalzano al centro della tela. Ed ancora, in altri lavori vengono allineati o sfalsati di poco tra loro, quasi a scomparire l\u2019uno dietro l\u2019altro, colpiti da una luce che schiarisce la scena mentre la materia pittorica si alleggerisce sfumando nelle diverse gradazioni di bianchi e di grigi, sino a dissolversi. Fino all’ 11 aprile.\u00a0 Orari di apertura: marted\u00ec, mercoled\u00ec, gioved\u00ec, venerd\u00ec: 14- 19.<\/p>\n

\"\"Padova – Alla MAG – More than an Art Gallery, oltre agli archivi storici, cartacei e digitali della Francis Bacon Collection, \u00e8 conservata anche una sezione bibliografica e un importante nucleo di opere su carta del grande maestro irlandese, gi\u00e0 esposto in importanti sedi museali in tutto il mondo. Negli spazi espositivi, sar\u00e0\u00a0 possibile ammirare, oltre ai 20 disegni di Francis Bacon anche una selezione di capolavori informali, realizzati tra gli anni trenta e gli anni settanta, da maestri italiani quali Cagli, Munari, Varisco, Veronesi e molti altri, di propriet\u00e0 dell\u2019imprenditore tedesco Volker Feierabend tra i pi\u00f9 importanti collezioni al mondo d\u2019arte italiana del Novecento. Fino al 31 marzo. Il centro culturale di Padova, in questo periodo potr\u00e0 essere fruito solo su appuntamento. Informazioni: tel. 348.2379829.<\/p>\n

Bolog\"\"na – Sono dedicate alle donne le due esposizioni allesite nella sede dell’Assemblea legislativa (Viale Aldo Moro) intitolate rispettivamente \u201cL\u2019emozione femminile nelle arti, poetiche, tecniche e materiali nella ricerca contemporanea in Emilia-Romagna\u201d e\u00a0 “omaggio a Lidia Puglioli\u201d. Ventotto opere, di altrettante artiste, compongono la prima mostra dove poesia, linguaggi, stili e materiali diversi convivono rappresentando l’arte dei nostri tempi e del territorio. Il percorso \"\"dell’esposizione dedicata a “Lidia Puglioli”propone 18 opere provenienti da collezioni private, per lo pi\u00f9 olii su tela, che vanno dagli esordi della ricerca informale del 1953 fino agli ultimi lavori. Accompagna l’esposizione un catalogo con la riproduzione di tutte le opere in mostra. Fino al 30 marzo. Salvo nuove disposizioni nazionali e regionali in materia di apertura al pubblico di eventi, le visite sono consentite su prenotazione all’indirizzo mail: gabinettopresidenteal@regione.emilia-romagna.it dal luned\u00ec al venerd\u00ec 9 -18. Le esposizioni sono visibili anche on line sul sito istituzionale: www.assemblea.emr.it\/i-temi\/arte-storia-memoria\/mostre-iniziative-culturali.<\/p>\n

\"\"Varese – Foto Club Varese APS\u00a0 in collaborazione con la rivista VareseMese, propone per il mese di marzo,un nuovo progetto fotografico b\/n o colore, intitolato \u201cMani di donna\u201d. I partecipanti potranno ispirarsi a differenti tematiche: amore, cura, manualit\u00e0, preghiera, protezione e sensualit\u00e0 \u2026Le fotografie, massimo tre per autore, dovranno essere inviate entro il 15 marzo a info@fotoclubvarese.it\u00a0 <\/a>e verranno pubblicate\u00a0 sui social FB e Instagram. VareseMese, nel numero di Aprile, dar\u00e0 spazio agli scatti\u00a0 che riterr\u00e0 pi\u00f9 meritevoli.<\/p>\n

\"\"Lugano –\u00a0 La mostra dedicata a Renato Bruscaglia (1921-1999) allestita nel Porticato della Biblioteca Salita dei Frati\u00a0 proseuir\u00e0 fino a sabato 3 aprile. L’esposizione organizzata dall\u2019Associazione Amici dell\u2019Atelier Calcografico (AAAC) per ricordare il centenario della nascita dell\u2019artista marchigiano, figura tra i protagonisti della produzione grafica italiana del secondo Novecento, \u00e8\u00a0 curata da Alessandro Soldini e Gianstefano Galli. Il percorso si snoda attraverso libri e cartelle d\u2019artista, un aspetto ancora poco noto della produzione di Bruscaglia. La ricca selezione di edizioni offre un interessante sguardo sulla sua personale interpretazione del dialogo tra parola e immagine, tra scrittore-poeta e artista-incisore. Orari apertura al pubblico: mercoled\u00ec, gioved\u00ec e venerd\u00ec 14- 18; sabato mattina 9-12.<\/p>\n

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