{"id":58809,"date":"2021-01-29T08:00:13","date_gmt":"2021-01-29T07:00:13","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=58809"},"modified":"2021-02-05T09:40:40","modified_gmt":"2021-02-05T08:40:40","slug":"appuntamenti-dal-29-gennaio-2021","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/appuntamenti-dal-29-gennaio-2021\/","title":{"rendered":"Appuntamenti dal 29 gennaio 2021"},"content":{"rendered":"

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A causa dell\u2019emergenza sanitaria Covid-19, alcune mostre sono sospese. Le segnalazioni infatti potrebbero subire variazioni di date e orari. Verificate sempre contattando le sedi.<\/p>\n

\"\"Milano – Il giro del mondo in 50 passi. Viaggiare in questo momento \u00e8 un ricordo, ma grazie alla grande installazione di Daniele Sigalot, allestita all’aeroporto di Milano Malpensa Terminal 1 \u00e8 possibile vedere e vedersi nelle citt\u00e0 e nei viaggi fatti o che vorremmo fare. Grazie a “Un ritratto di chiunque, ovunque”, questo il titolo dell’opera, l’artista trasforma le citt\u00e0 in grandi specchi capaci di coinvolgere e stravolgere l’immagine di chi vi si riflette. L’ installazione, nata dalla collaborazione tra l’artista e l\u2019azienda Wetzel&Magistris, consiste in 12 mappe di altrettante citt\u00e0 (da New York a Sydney, da Istanbul a Barcellona) incise al laser su lastre di acciaio lucido e disposte in un cerchio di 35 metri di diametro. Quando qualcuno si specchia l’immagine restituita \u00e8 un caleidoscopio di lineamenti rimodellati e plasmati dalle strade e dagli edifici della citt\u00e0 incisa sull’acciaio.L’evento, curato da Luca Beatrice, potr\u00e0 essere ammirato fino al 30 giugno.<\/p>\n

\"\"Firenze – La Galleria Eduardo Secci ospita le mostre \u201cMarco Tirelli\u201d e \u201cRadu Oreian”. La personale dell\u2019artista romano curata da Alberto Fiz presenta una serie di opere inedite realizzate durante i mesi del lockdown. I lavori vengono proposti attraverso un percorso che conduce sino ad un\u2019installazione di circa 12 tele senza telaio e di dimensioni differenti disposte sulla parete. Un richiamo ial grande progetto che Tirelli realizz\u00f2 in occasione della Biennale di Venezia del 2013. Negli ultimi lavori Tirelli, artista tra i pi\u00f9 significativi della scena contemporanea, s\u2019interroga sul potere rigenerativo dell\u2019immagine ove il flusso mediatico sembra aver sottratto valore ad ogni forma d\u2019iconografia banalizzando il messaggio. L’artista, al contrario, recupera il significato primario dell\u2019immagine sottoponendola alla verifica della \"\"pittura che non duplica la realt\u00e0 ma la trasforma. \u201cRadu Oreian\u201d, artista rumeno alla prima mostra monografica nella citt\u00e0 di Firenze. L’esposizione, curata da Pier Paolo Pancotto, presenta una selezione delle ultime opere che spazia dai disegni in grafite, ai dipinti ad olio su tela, legno e plexiglass. La pratica dell’artista trae fondamento dalle tecniche classiche del disegno e della pittura, esplorando come la storia, i miti antichi e gli archivi plasmano la societ\u00e0 e la nostra comprensione dell\u2019umanit\u00e0. Il filo rosso che percorre e unisce i suoi lavori si manifesta nella creazione di una nuova visione meditativa pulsante di tensione e rilassamento. Fino al 6 marzo. Informazioni: http:\/\/www.eduardosecci.com<\/p>\n

\"\"Milano -\u201d OrnAmenTumEtKrimMen\u201d \u00e8 il titolo della personale dell\u2019artista e attivista sudafricano Kendell Geers, allestita negli spazi di M77 in via Mecenate. La mostra, a cura di Danilo Eccher, presenta una selezione di opere storiche, recenti e installazioni site-specific progettate per interagire con gli interni della galleria. Il percorso si apre con la grande installazione \u201cHanging Piece\u201d del 1993, realizzata con mattoni di argillache pendono dal soffitto con delle corde rosse. L\u2019artista, europeo di origine e africano di nascita, si definisce animista e mistico, sciamano e alchimista, punk e poeta. Le contraddizioni intrinseche all\u2019identit\u00e0 dell\u2019artista sono incarnate nel suo lavoro. Le sue opere coniugano storia personale e politica, poesia e miseria, violenza e tensione erotica. Geers lavora con vari media e tecniche che vanno da oggetti di uso comune e installazioni di larga scala all\u2019uso di neon sconfinando nella performance e nel video. Il titolo della mostra si basa sul saggio del 1908 \u201cOrnamento e Crimine\u201d dell\u2019architetto austriaco Adolf Loos, pioniere dell\u2019architettura moderna che condann\u00f2 le decorazioni sulle facciate degli edifici come un eccesso inutile, persino pericoloso, guidando il corso dell\u2019architettura verso il concetto di funzionalit\u00e0. (fino al 30 gennaio).<\/p>\n

\"\"Milano \u2013 Le sale del Museo del Novecento ospitano la mostra di Loris Cecchini, artista vincitore del Premio Acacia 2020 (Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana), che per il quinto anno trova sede nelle sale del museo. Cecchini, classe 1969, \u00e8 uno degli artisti italiani pi\u00f9 affermati a livello internazionale, con le opere Waterbones (177) e Aeolian Landforms (Dahkla 137C), entra cos\u00ec a far parte della collezione del museo. Il lavoro recente di Loris Cecchini prende avvio dalla meditazione sul concetto di \u201corganismo\u201d: un sistema in continua evoluzione che si auto-genera, costruendo la propria crescita a partire da un modulo, come avviene in architettura o nell\u2019analisi del linguaggio. L\u2019immaginario dell\u2019artista, popolato da strutture simboliche e auto-poietiche che dialogano con lo spazio circostante, \u00e8 veicolato da una sottile ricerca sui materiali, dalle gomme alle plastiche ai metalli.(Fino al 31 gennaio).<\/p>\n

\"\"Milano \u2013 AL Museo del Novecento anche la personale di Franco Guerzoni. L\u2019artista presenta una serie di opere realizzate nell\u2019ultimo decennio, dedicate alla recente ricerca. La mostra, intitolata \u201cL\u2019immagine sottratta\u201d allestita nella sala Archivi, propone un itinerario intorno al tema delle pareti. Agli esordi, vecchie e scrostate, ricche di intonaci, precarie per crepe, graffi, muffe e salnitri, sono protagoniste di scatti fotografici utilizzati come supporto del proprio lavoro; successivamente sono evocate sulla tela quale sofisticata archeologia personale dell\u2019artista modenese. Le immagini, ricostruite attraverso la pittura, sono poste in dialogo con lavori dei primissimi anni Settanta nati dalla collaborazione con gli amici fotografi Luigi Ghirri e Franco Vaccari. La mostra presenta anche l\u2019ultima ricerca di Guerzoni intitolata \u201cIntravedere\u201d nella quale piccole stanze di materiale gessoso galleggiano come libri aperti, dove l\u2019immagine \u00e8 nascosta, appunto \u201csottratta\u201d allo sguardo dell\u2019osservatore. (Fino al 14 febbraio).<\/p>\n

\"\"Milano – “Prologue: Diatoms in the Multiverse”, dell’artista Ludovico Bomben alla Galleria d\u2019Arte il Vicolo di via Pietro Maroncelli. Si tratta del primo dei sei appuntamenti di “Rewild”, un progetto sociale e artistico dedicato ai temi del cambiameno climatico. Nel corso di un anno, verr\u00e0 raccontata una storia suddivisa in capitoli attraverso installazioni artistiche di singoli e gruppi di artisti chiamati ogni volta a creare una propria sintesi estetica in uno scambio fluido e immersivo fra composizione figurativa, plastica e digital art. Gli eventi saranno fruibili anche attraverso una piattaforma virtuale www.thecuratorsmilan.com. Il focus narrativo di Ludovico Bomben si ispira alle diatomee, organismi unicellulari unici, fitoplancton alla base della catena alimentare della fauna marina che, come le piante, assorbono anidride carbonica e restiruiscono ossigeno ripulendo l\u2019aria del 50% . La loro sopravvivenza \u00e8 minacciata dall\u2019acidificazione e dal surriscaldamento degli oceani. In motra \u00e8 esposta “Dardo”, una scultura in ferro che rappresenta una freccia tesa in equilibrio che punta verso l\u2019ologramma di una Diatomea, rivelandone la fragile microscopica presenza nonch\u00e8 la fondamentale importanza. La mostra rimarr\u00e0 in calendario sino al 13 febbraio con i seguenti orari: da marted\u00ec a domenica ore 11 – 19 30.<\/p>\n

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\"\"Milano – “The Weather was Mild on the Day of my Departure” \u00e8 il titolo della mostra di Paolo Parisi\u00a0 allestita nelle sale della Building. Il progetto \u00e8 costituito da quattro nuovi cicli di opere che riflettono sulla pratica della pittura e che rappresentano gli ultimi tre anni dell’intensa ricerca dell’artista. Alle opere del 2018-2020 si aggiungono quattro sculture e un video del 2013 che condividono la stessa riflessione allargata sull’oggetto quadro e sulla relazione di quest’ultimo con il contenitore in cui si inserisce. L’esplorazione dei temi dell\u2019eredit\u00e0 del Modernismo e della pittura monocroma e soprattutto del viaggio, fisico e mentale, inteso come scoperta e condivisione del mondo con \u201cl’altro diverso da s\u00e9\u201d, legano tutte le opere. L’esposizione, negli spazi di Via Monte di Piet\u00e0 e a cura di Lorenzo Bruni, \u00e8 programmata fino al 6 marzo.<\/p>\n

\"\"Milano \u2013 Alla galleria Fumagalli\u00a0 la mostra \u201cLight Works. 1968 \u2013 2017\u201d dell’artista Keith Sonnier. L\u2019esposizione, organizzata in collaborazione con l\u2019artista poco prima della sua scomparsa avvenuta lo scorso 18 luglio, raccoglie una selezione di disegni di piccolo e grande formato della serie \u201cCat Doucet\u201d, realizzati a met\u00e0 anni Novanta, che ben documentano il suo processo creativo. Noto soprattutto per la sua produzione scultorea, Keith Sonnier \u00e8 parte di quella generazione di artisti che fin dagli anni \u201860 ha messo in discussione le categorie e i mezzi dell\u2019arte tradizionale, sperimentando materiali industriali come feltro, lattice, fibre di vetro, plastica, lampadine a incandescenza, e introducendo dal 1968, il tubo al neon che piega e intreccia a formare disegni di luce nello spazio. (La mostra allestita nella sede di Via Bonaventura Cavalieri 6, rimarr\u00e0 in caledario sino al 31 gennaio. Orari: marted\u00ec \u2013 sabato 11-19. Info: T. +39 02 36799285).<\/p>\n

\"\"Milano \u2013 La Galleria Giampaolo Abbondio ospita la mostra di Zhang Huan intitolata \u201cThe body as language\u201d. L\u2019esposizione presenta una serie di opere fotografiche che documentano le performance, realizzate tra gli anni novanta e il primo decennio del 2000, dall\u2019artista cinese che usa il corpo come forma di espressione per interpretare la realt\u00e0. Giocate sul confine tra Oriente e Occidente, le performance di Huan esplorano il corpo come incontro e scontro di diverse culture e temporalit\u00e0. Prendendo inspirazione dall\u2019immaginario popolare cinese e da elementi delle filosofie orientali a lui vicine, l\u2019artista reinterpreta mitologie e indaga il potere dei rituali nella formazione e demistificazione dell\u2019identit\u00e0. Il titolo della rassegna \u00e8 un tributo a Lea Vergine, la prima studiosa italiana che riconobbe alla body art la giusta considerazione storica e critica. (via Porro Lambertenghi 6. Fino al 30 gennaio).<\/p>\n

\"\"Mantova – La Galleria di Palazzo Ducale ospita l’antologica di Gastone Biggi intitolata Il tempo della natura, gli spazi della realt\u00e0”. La mostra raccoglie una cinquantina di opere, partendo dai lavori della fine degli anni ’50 fino a quelli\u00a0 pi\u00f9 recenti degli anni 2000, raccontando il modo in cui Biggi, (classe 1925) scomparso nel 2014, si confronta con lo spazio naturale e quello mentale. L’esposizione, a cura di Giovanni Granzotto e Leonardo Conti, \u00e8 in programma fino al 7 febbraio con i seguenti orari: marted\u00ec \u2013 domenica dalle 8.45 alle 19.15.<\/p>\n

\"\"Brescia – \u201cDonne nell\u2019Arte da Tiziano a Boldini\u201d, chiusa in anticipo a causa della pandemia, \u00e8 riallestita a Palazzo Martinengo. Esposti novanta capolavori tutti \u201cal femminile\u201d : dame, madri affettuose, eroine mitologiche, seducenti modelle e instancabili popolane tutte opere rintracciate nelle diverse collezioni private italiane ed estere. La mosra, curata da Davide Dotti documenta quanto l\u2019universo femminile abbia giocato un ruolo determinante nella storia dell\u2019arte italiana, lungo un periodo di quattro secoli, dagli albori del Rinascimento al Barocco, fino alla Belle \u00c9poque. Tiziano, Guercino, Pitocchetto, Appiani, Hayez, Corcos, Zandomeneghi e Boldini hanno saputo rappresentare la personalit\u00e0, la raffinatezza, il carattere, la sensualit\u00e0 e le pi\u00f9 sottili sfumature del mondo femminile, concentrando l’attenzione sulla moda, le acconciature e gli accessori tipici di ogni epoca e contesto geografico. La grande mostra, nelle sale di via dei Musei continer\u00e0 sino al 31 marzo. Orari: mercoled\u00ec, gioved\u00ec e venerd\u00ec, dalle 9-17; sabato, domenica e festivi 10-20.<\/p>\n

\"\"Torino – Inserita nel calendario degli eventi per la celerazione dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio, la mostra, allestita nelle sale del Museo della Galleia Sabauda e\u00a0 intitolata “Sulle tracce di Raffaello nelle collezioni sabaude”, intende illustrare la fortuna del maestro in Piemonte e la diffusione dei modelli iconografici tratti dalle sue opere tra la prima met\u00e0 del Cinquecento e la fine dell\u2019Ottocento. L’ esposizione, comprende 33 opere presentate in due sezioni. Nella prima il percorso \u00e8 dedicato alle copie antiche della Madonna d\u2019Orl\u00e9ans, celebre opera giovanile (oggi conservata al Museo Cond\u00e9 di Chantilly), documentata all\u2019inizio del Cinquecento nelle collezioni sabaude e replicata da alcuni dei pi\u00f9 importanti artisti attivi in area piemontese, con un prestigioso prestito dal Rijksmuseum di Amsterdam. La seconda sezione presenta gli esiti delle indagini diagnostiche e dell\u2019intervento di restauro ancora in corso sulla “Madonna della Tenda” della Galleria Sabauda, in cui la critica\u00a0 ha riconosciuto l\u2019intervento diretto di Raffaello, permettendo di approfondire la storia dell\u2019opera e studi sulla sua attribuzione. Affianca le sezioni un nucleo di opere della Galleria Sabauda che attestano il successo dell\u2019ideale classico raffaellesco negli anni di Carlo Alberto e dei primi direttori della Regia Pinacoteca. Fino al 14 marzo. Orari: dal gioved\u00ec alla domenica dalle 10 alle 18.<\/p>\n

\"\"Rivoli (TO) – Al Castello, Museo d\u2019Arte Contemporanea \u00e8 ospitata \u201cLe Chef-d\u2019oeuvre inconnu\u201d titolo della personale dedicata a Giulio Paolini in occasione del suo ottantesimo compleanno. La mostra prende le mosse da “Disegno geometrico” del 1960, una tra le opere pi\u00f9 rappresentative e importanti della storia dell\u2019arte contemporanea, definito dallo stesso artista come il suo \u201cprimo (e ultimo quadro)\u201d. Il percorso racconta oltre sessant\u2019anni di produzione artistica, con opere rare, custodite da Paolini e nuovi lavori appositamente realizzati per l’occasione. Il titolo della mostra, ispirato al celebre racconto di Honor\u00e9 de Balzac, \u00e8 anche quello della grande installazione che accoglie i visitatori. La mostra \u00e8 in calendario sino al 31 gennaio. Orari: gioved\u00ec 10-17; venerd\u00ec’,sabato e domenica 10-19.<\/p>\n

\"\"Saronno – Cinema e fotografia si fondono nella mostra “Light, camera, action! Hollywood & Cinecitt\u00e0” allestita al Chiostro arte contemporanea di viale Santuario. Il percorso espositivo si snoda attraverso 120 fotografie vintage, in bianco e nero, dedicate al cinema hollywoodiano e romano, tra figure e titoli che partono dagli anni \u201950 agli \u201980. Sono ritratti: momenti salienti, scene corali, scatti del backstage di set cinematografici italiani e americani. La mostra, a cura di Marina Affanni, Valentina Palumbo e Anna Piuri, rimarr\u00e0 in caledario sino al 28 febbraio.( Orari:da marted\u00ec a domenica 10\/12.30 da marted\u00ec a venerd\u00ec 16 \/18.30; sabato e domenica solo su appuntamento T. 39 029622717.<\/p>\n

\"\"Busto A. – Venerd\u00ec 29 gennaio, alle 18, verr\u00e0 inaugurata, in diretta streaming sulla web tv della Citt\u00e0 “(https:\/\/www.bustolive.it\/comunedibusto.html) la mostra allestita a Palazzo Cicogna intitolata \u201cGiuseppe Bossi e Raffaello – Opere dalle collezioni civiche e private”. L’esposizione, presentata dal curatore Silvio Mara con l’assessore alla cultura Manuela Maffioli rappresenta il contributo bustocco all\u2019evento diffuso “Raffaello. Custodi del mito in Lombardia” ed \u00e8 strettamente legata alla mostra “Giuseppe Bossi e Raffaello a Milano al Castello Sforzesco”. A Palazzo Cicogna sono esposti per la prima volta inediti bossiani provenienti da collezioni private, che s\u2019intrecciano in un dialogo con le opere delle collezioni civiche e approfondiscono il tema della mostra milanese. Giuseppe Bossi, nato a Busto Arsizio nel 1777, \u00e8 stato un cultore del celeberrimo maestro rinascimentale. Le\u00a0 opere grafiche e pittoriche dell’artista bustocco da sempre hanno attirato l\u2019attenzione degli studiosi e dei collezionisti\u00a0 fin da inizio Novecento. Bossi, frequent\u00f2 l\u2019Accademia di Brera di cui divenne segretario giovanissimo, nel 1801 segnando, con le sue riforme, la vita dell’Istituzione. La mostra rimarr\u00e0 in calendario sino al 7 marzo.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

A causa dell\u2019emergenza sanitaria Covid-19, alcune mostre sono sospese. Le segnalazioni infatti potrebbero subire variazioni di date e orari. Verificate sempre contattando le sedi. Milano – Il giro del mondo in 50 passi. 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