{"id":57705,"date":"2020-10-22T12:30:31","date_gmt":"2020-10-22T10:30:31","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=57705"},"modified":"2020-10-22T09:15:50","modified_gmt":"2020-10-22T07:15:50","slug":"unoccasione-per-rimeditare-la-pittura-di-carlo-levi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/unoccasione-per-rimeditare-la-pittura-di-carlo-levi\/","title":{"rendered":"Un\u2019occasione per rimeditare la pittura di Carlo Levi"},"content":{"rendered":"<figure id=\"attachment_57706\" aria-describedby=\"caption-attachment-57706\" style=\"width: 214px\" class=\"wp-caption alignright\"><img decoding=\"async\" loading=\"lazy\" class=\" wp-image-57706\" src=\"https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/1paccc-Ill.-1-220x300.jpg\" alt=\"\" width=\"214\" height=\"292\" srcset=\"https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/1paccc-Ill.-1-220x300.jpg 220w, https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/1paccc-Ill.-1-750x1024.jpg 750w, https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/1paccc-Ill.-1-768x1048.jpg 768w, https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/1paccc-Ill.-1-696x950.jpg 696w, https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/1paccc-Ill.-1-308x420.jpg 308w, https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/1paccc-Ill.-1.jpg 800w\" sizes=\"(max-width: 214px) 100vw, 214px\" \/><figcaption id=\"caption-attachment-57706\" class=\"wp-caption-text\">La prigione di Torino<\/figcaption><\/figure>\n<p>Milano &#8211; Per <strong>Carlo Levi<\/strong> furono due le citt\u00e0 che contarono, non solo per la pittura: <strong>Torino e Parigi<\/strong>. La prima, dove nacque nel 1902 in una famiglia della buona borghesia ebraica, perch\u00e9 da l\u00ec prese avvio la sua formazione artistica <strong>nello studio di Casorati<\/strong>; la seconda perch\u00e9 gli schiar\u00ec occhi e mente e gli fece intendere da che parte stare e quale via prendere. Vivere in queste due citt\u00e0 offriva poi anche occasioni di incontri che lasciavano il segno e per Torino converr\u00e0 ricordare il suo essere <strong>amico di<\/strong> <strong>Piero Gobetti<\/strong> con cui condivise l\u2019avversione convinta al fascismo (d\u2019altra parte non poteva essere se non cos\u00ec pensando che la madre era sorella di Claudio Treves) e l\u2019ambiente fervido di artisti dal linguaggio moderno. Tra loro <strong>il gruppo dei Sei di Torino, di cui Levi fu figura di spicco, sostenuto da critici come Lionello Venturi, G.C. Argan e Mario Soldati e da quell\u2019irripetibile imprenditore che fu Riccardo Gualino.<\/strong> Quest\u2019uomo di affari e di cultura aveva nella sua dimora di via Galliari ben sette <strong>Modigliani<\/strong> e giusto questo artista sar\u00e0 una delle fonti di ispirazione per Levi, un\u2019ispirazione costante, anche se via via manipolata, per ritratti e nudi femminili dai colori teneri ma dalle linee che da morbide si facevano col passare degli anni nervose e \u201condose\u201d.<\/p>\n<figure id=\"attachment_57710\" aria-describedby=\"caption-attachment-57710\" style=\"width: 171px\" class=\"wp-caption alignleft\"><img decoding=\"async\" loading=\"lazy\" class=\" wp-image-57710\" src=\"https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/1pacc-Ill.-3.jpg\" alt=\"\" width=\"171\" height=\"224\" \/><figcaption id=\"caption-attachment-57710\" class=\"wp-caption-text\">Figura in rosso<\/figcaption><\/figure>\n<p>Nei suoi assidui soggiorni a Parigi, anche per far da tramite fra antifascisti torinesi e rifugiati in Francia, v\u2019era allora tanto da guardare e da scegliere e Levi si trov\u00f2 in<strong> sintonia soprattutto con la forza del colore dei fauves e la vertigine sconcertante di Soutine.<\/strong> Si mise sullo stesso loro percorso, ma discosto, con una energia sua che gli derivava anche dalla intensa attivit\u00e0 politica, dal carcere e dal confino subiti e a questo punto non si pu\u00f2 non ricordare <em><strong>Cristo si \u00e8 fermato a Eboli<\/strong><\/em>, il suo libro che tutti abbiamo letto ai tempi del liceo.<\/p>\n<figure id=\"attachment_57707\" aria-describedby=\"caption-attachment-57707\" style=\"width: 186px\" class=\"wp-caption alignright\"><img decoding=\"async\" loading=\"lazy\" class=\" wp-image-57707\" src=\"https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/pacc-ill-2n-248x300.png\" alt=\"\" width=\"186\" height=\"225\" srcset=\"https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/pacc-ill-2n-248x300.png 248w, https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/pacc-ill-2n-347x420.png 347w, https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/pacc-ill-2n.png 496w\" sizes=\"(max-width: 186px) 100vw, 186px\" \/><figcaption id=\"caption-attachment-57707\" class=\"wp-caption-text\">Ritratto di Arturo Tosi<\/figcaption><\/figure>\n<p>Carica di questo bagaglio cos\u00ec ricco e complesso la pittura di Carlo Levi si pu\u00f2 vedere ora in una <strong>antologica aperta fino al 30 ottobre alla Galleria Silva di via Borgonuovo 12 a Milano.<\/strong> Si tratta di una rassegna non vasta, ma sapientemente e amorevolmente impaginata da Lucia Silva con scelte non casuali, convincente lungo tutto il percorso a partire dagli avvii accademici e dalle delicate vedute di Parigi e di Alassio degli ultimi anni Venti. Vennero poi i <strong>monotipi<\/strong> (<strong><em>La prigione di Torino<\/em><\/strong>, dove le dure sbarre sono quasi annullate da un gioioso balenio di fiori), una tecnica appresa da Luigi Spazzapan. A questo artista, e prima ancora amico, Levi fece pi\u00f9 di un ritratto come li fece a De Pisis, Tosi, Guttuso, Neruda, C.E. Gadda e a Frank Lloyd Wright. Oltre che a Paola Olivetti con cui visse, riflessa nella tela <em>Figura in rosso<\/em>, una intensa storia d\u2019amore prima di sposarsi con Linuccia Saba, la figlia del poeta triestino.<br \/>\nDavvero nelle opere esposte alla Galleria Silva, siano esse figure, ritratti, nature morte, fiori o gli amati Gufi, si coglie incessante <strong>un lavorio febbrile e palpitante e il respiro che \u00e8 dentro la verit\u00e0 delle cose.<\/strong> E il senso della vita: intensa come fu quella di Carlo Levi.<\/p>\n<p style=\"text-align: right;\"><em>Giuseppe Pacciarotti<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"<p>Milano &#8211; Per Carlo Levi furono due le citt\u00e0 che contarono, non solo per la pittura: Torino e Parigi. 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