{"id":55342,"date":"2020-04-22T19:25:23","date_gmt":"2020-04-22T17:25:23","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=55342"},"modified":"2020-04-22T19:29:52","modified_gmt":"2020-04-22T17:29:52","slug":"cimeli-di-cuori-infranti-al-museo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/cimeli-di-cuori-infranti-al-museo\/","title":{"rendered":"Cimeli di cuori infranti al Museo"},"content":{"rendered":"

\"\"E’ una collezione di ricordi quella conservata al Museo delle relazioni interrotte di Zagabria. Oggetti che hanno sugellato unioni, momenti indimenticabili di una storia d’amore poi finita male qui trovano una nuova vita diventando addirittura “pezzi” da museo. L’idea di dedicare uno spazio espositivo a questi reperti nasce da una coppia che, dopo quattro anni insieme, decide di lasciarsi. Sono la produttrice cinematografica Olinka Vi\u0161tica e lo scultore Dra\u017een Grubi\u0161i\u0107 che al termine della loro relazione, scherzando, pensano di creare uno “scrigno” che raccolga quei regali, testimonianze dei tempi felici che hanno scandito la loro storia. Un desiderio che dallo scherzo, pian piano, si faceva sempre pi\u00f9 serio ta\"\"nto da allargare il “tenero” progetto agli amici “vittime” o “carnefici” di storie andate male. I cimeli raccolti vennero esposti al pubblico per la prima volta nel 2006 nella gipsoteca di Zagabria in occasione del 41\u00b0 Salone d’arte. Il pubblico si dimostr\u00f2 da subito incuriosito, interessato e la collezione divent\u00f2 una mostra itinerante che gir\u00f2 per il mondo arricchendosi, strada facendo, sempre pi\u00f9 di nuovi oggetti. Un tour che tocc\u00f2 Argentina, Bosnia-Erzegovina, Germania, Macedonia, Filippine, Serbia, Singapore, Slovenia, Sud Africa, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti. Il successo per\u00f2 non bast\u00f2 a convincere il Ministero della cultura croato a trovare una sede dove raccogliere questi oggetti della memoria provenieti, a quel punto, da tutto il mondo. I due, sempre ex, decisero allore di investire le proprie risorse finanziarie e nel 2010 la loro idea si concretizz\u00f2.Nasceva cos\u00ec il primo museo della citt\u00e0 gestito da privati, che nell’ottobre dello stesso anno apr\u00ec le porte al pubblico. Uno spazio che da subito dest\u00f2 interesse\"\" tanto che nel 2011 ottenne il premio Kenneth Hudson per il museo pi\u00f9 innovativo d’Europa.
\nSotto il cielo della Croazia e nel cuore della sua capitale, Zagabria, dunque \u00e8 possibile ammirare questa particolare collezione fatta di oggetti di ogni natura e gusto. Frammenti di vita che, come in un collage, si incontrano fondendosi in ricordi che raccontano.
\n\"\"Alcuni pezzi sono scherzosi e ironici, altri tristi, altri ancora banali ma comunque, ricordiamolo, ognuno con un intimo e prezioso significato . Una sorta di didascalia infatti li accompagna con una breve descrizione della storia. Sfilano cos\u00ec, tra i tanti, vasetti, ciuffi di capelli, peluche, modellini di automobili e barche, scarpe, abiti da sposa, una bottiglia contenente lascrime e addirittura un’ascia con la quale qualcuno ha fatto a pezzi l’arredamento di casa…
\nIl m\"\"useo si divide in tre sezioni: “reperti materiali”, “museo virtuale in rete” e “confessionale”. La prima comprende fotografie, lettere e messaggi, presentati con la data e il luogo della relazione; nella sezione virtuale in rete, i visitatori registrati possono “donare” le proprie esperienze al museo, caricando immagini e documenti. Il Confessionale, infine, rappresenta la parte interattiva dove \u00e8 possibile lasciare oggetti e messaggi, o registrare pensieri segreti.
\n\"\"Il museo non raccoglie opere d’arte come solitamente ci si aspetta ma, in un certo modo questi oggetti possono rientrare nella categoria. Ognuno, come un’artista davanti alla tela bianca dei sentimenti, ha dipinto le proprie emozioni con i colori dell’innamoramento: pennellate di rosa aprono romantiche albe che si accendono con esplosioni di rossi intensi, infuocati. La tavolozza continua con le gamme degli azzurri, dei caldi gialli e degli arancioni, toni che pian piano si raffreddano con tocchi di grigi sfumati, dai pi\u00f9 chiari ai pi\u00f9 scuri, fino al nero. La tela \u00e8 finita cos\u00ec i colori. Il dipinto non \u00e8 riuscito come forse si pensava ma, senz’altro sar\u00e0 un’ importante tessera di quel magnifico capolavoro a mosaico che \u00e8 la vita.
\nE. Farioli<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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