{"id":52191,"date":"2019-08-22T12:00:06","date_gmt":"2019-08-22T10:00:06","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=52191"},"modified":"2019-10-02T12:20:21","modified_gmt":"2019-10-02T10:20:21","slug":"in-mostra-lartista-simbolo-dellastrattismo-comasco","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/in-mostra-lartista-simbolo-dellastrattismo-comasco\/","title":{"rendered":"In mostra l’Artista simbolo dell\u2019astrattismo comasco"},"content":{"rendered":"

\"\"Como \u2013 Chi non si \u00e8 chiesto almeno una volta nella vita, passando per Como<\/strong>, come facesse a stare in piedi la gigantesca scultura ad anelli di Piazza Camerlata: il simbolo di una citt\u00e0. \"\"Un\u2019importante mostra quella sull\u2019autore e le sue collaborazioni: “Mario Radice: il pittore e gli architetti. La collaborazione con Cesare Cattaneo, Giuseppe Terragni, Ico Parisi<\/em><\/strong>“, a cura di Roberta Lietti <\/em><\/strong>e Paolo Brambilla<\/strong>\u00a0<\/em>alla Pinacoteca Civica di Como\u00a0<\/strong>fino al 24 novembre<\/strong> 2019; \u00abSi tratta di una mostra di rilievo –\u00a0<\/em>commenta\u00a0Carola Gentilini<\/strong>,\u00a0assessore alla Cultura del Comune di Como\u00a0– che approfondisce la conoscenza di un grande artista comasco attraverso lo studio delle relazioni sinergiche con gli architetti di maggior rilievo dell’epoca, anche grazie all’esposizione di documenti inediti conservati presso gli Archivi della Pinacoteca di Como<\/em>\u00bb.\"\"<\/p>\n

Il percorso espositivo
\n<\/strong>Suddiviso in tre sezioni<\/strong>, \u00e8 dedicato ad indagare l’ampio lavoro pittorico e plastico di\u00a0Mario Radice\u00a0<\/strong>(Como, 1898-1987), tra le figure pi\u00f9 complesse nel panorama del primo astrattismo<\/strong> italiano e progettista, teorico, critico d’arte, curatore di mostre e saggista, mirando soprattutto a ricostruire ci\u00f2 che della sua arte \u00e8 andato perso. \"\"La sua prolifica attivit\u00e0 non si limita infatti alla produzione pittorica, ma si arricchisce di nuove esperienze progettuali, soprattutto attraverso la collaborazione<\/strong> con gli amici architetti, tra cui\u00a0Giuseppe Terragni, Cesare Cattaneo\u00a0<\/strong>e\u00a0Ico Parisi<\/strong>. La mostra, ideata da Roberta Lietti<\/em>, mette in luce\u00a0per la prima volta<\/strong>\u00a0il\u00a0lavoro sinergico tra Radice e i tre architetti comaschi<\/strong>, espressione delle tre arti scultura, architettura e pittura, anche grazie all’allestimento progettato da Paolo Brambilla<\/em>, nel quale le opere trovano un chiaro riferimento in\u00a0immagini fotografiche d’epoca, plastici, scritti, disegni preparatori e studi su carta<\/strong>\u00a0–\u00a0<\/strong>tra cui molti\u00a0inediti<\/strong>\u00a0– conservati presso gli archivi della Pinacoteca di Como – in gran parte provenienti dal Fondo Mario Radice donato al Comune dagli eredi – che approfondiscono il rapporto ideativo, progettuale e di collaborazione dei protagonisti.\"\"<\/p>\n

Le sezioni
\n<\/strong>La prima<\/em> evidenzia il rapporto tra\u00a0Mario Radice e Cesare Cattaneo<\/strong>, concentrandosi principalmente su uno dei lavori pi\u00f9 significativi di tale sinergia artistica e progettuale: la\u00a0Fontana di Camerlata<\/em><\/strong>. Concepita tra il 1934 e il 1935 per il piazzale di Camerlata di Como, da cui prende il nome, viene realizzata l’anno successivo in occasione della VI Triennale di Milano, trovando collocazione al centro di Parco Sempione, sull’asse fra il Castello Sforzesco e l’Arco della Pace; demolita al termine dell’esposizione nel 1937, verr\u00e0 ricostruita a Como soltanto nel 1960.\"\" Intorno a quest’opera, nella prima sala della Pinacoteca dedicata alla mostra \u00e8 possibile ammirare il\u00a0modello originale<\/strong>\u00a0della\u00a0Fontana<\/em>, proveniente dall’Archivio Cesare Cattaneo di Cernobbio, unitamente a disegni, studi di progetto, foto-cartoline e alla relazione originale firmata dai suoi progettisti, oltre ad altri documenti e riviste dell’epoca inerenti la monumentale scultura.\"\"
\nLa seconda<\/strong> affronta il rapporto tra\u00a0Radice e Giuseppe Terragni<\/strong>, in particolare attraverso due grandi lavori corali: il primo \u00e8 la\u00a0Casa sul lago per artista<\/em><\/strong>\u00a0<\/em>presentata alla V Triennale di Milano del 1933, di cui viene proposta una gigantografia dell’interno dello studio atta a fondale per la ricostruzione dell’ambiente, in merito al quale viene esposto lo\u00a0sgabello originale<\/strong>\u00a0Columbus in legno e tubolare di ferro cromato, a cui \u00e8 accostato il\u00a0bozzetto a grandezza naturale<\/strong>\u00a0dell’affresco\u00a0Nudo di Donna<\/em>, uno dei due grandi affreschi realizzati da Radice per tale spazio;\"\"\"\"Il secondo lavoro \u00e8 la\u00a0Casa del Fascio\u00a0<\/em><\/strong>di Como, per la quale Radice aveva realizzato tra il 1932 e il 1936 due grandi bassorilievi per la Sala del Direttorio al primo piano e otto affreschi nel Salone delle Adunate al piano terra, di cui \u00e8 visibile in mostra un accurato modello appositamente realizzato dal curatore Brambilla, con gli interventi pittorici di Radice restituiti in scala, cos\u00ec centrali per la nascita del primo astrattismo italiano ed ammirati anche da Lucio Fontana<\/strong>. Sono inoltre presenti due\u00a0studi su carta<\/strong>,\u00a0un olio su tela<\/strong>\u00a0e altre opere su carta riconducibili ai motivi dei pannelli della\u00a0Casa<\/em>; a questi lavori si aggiunge il\u00a0grande disegno progettuale del lampadario<\/strong>\u00a0realizzato da Radice. Completano la sezione espositiva numerose immagini fotografiche d’epoca.\"\"
\nLa terza<\/strong> \u00e8 dedicata al rapporto tra\u00a0Radice e Ico Parisi<\/strong>, con i\u00a0bozzetti<\/strong>\u00a0a colori degli affreschi di\u00a0Casa Carcano<\/em>\u00a0a Maslianico e di\u00a0Casa Notari\u00a0<\/em>a Fino Mornasco, lavori realizzati nel 1950 entrambi andati distrutti, oltre a una gigantografia di Radice al lavoro e fotografie originali. Fulcro particolarmente suggestivo dell’ultima sezione della mostra \u00e8 la\u00a0proiezione in scala 1:1<\/strong>, a cura dei giovani videomaker di OLO Creative Farm<\/strong>, di uno dei\u00a0mosaici<\/strong>\u00a0realizzati da Radice per la facciata di\u00a0Casa Bini\u00a0<\/em>a Monteolimpino, villa progettata da Parisi ed edificata tra il 1952 e il ’53.\"\"<\/p>\n

Biografia
\n<\/strong>L\u2019artista nasce a Como il primo agosto 1898; soprattutto pittore<\/strong>, \u00e8 anche scultore<\/strong> e progettista<\/strong>, nonch\u00e9 saggista<\/strong> e critico d’arte<\/strong>. Caposcuola dello storico Gruppo astrattista<\/strong> di Como, negli anni Trenta \u00e8 tra i fondatori della rivista<\/strong>\u00a0Quadrante<\/em>. Partecipa alla V, VI e IX Triennale di Milano, di cui entra nella giunta tecnica esecutiva per la X edizione e nel 1955 \u00e8 invitato a far parte del Centro Studi e nominato nel Consiglio d’Amministrazione della XI edizione. \"\"Prende parte inoltre alla III, IV, VII, VIII, X e XI Quadriennale di Roma e continuativamente dalla XXII alla XXIX Biennale d’Arte di Venezia, dove torna nel 1966 per la XXXIII edizione e nel 1968 \u00e8 invitato a far parte della sottocommissione per le arti figurative della XXXIV edizione.\u00a0Nel 1964 riceve la medaglia d’oro per meriti artistici dal Consiglio Provinciale di Como. Espone con mostre personali e collettive presso importanti gallerie e spazi pubblici e privati in Italia e all’estero, tra cui Como, Milano, Monza, Roma, Ginevra, M\u00fcnster e Amburgo. Centrali nella sua carriera le collaborazioni con architetti e progettisti per ville, case, esposizioni e monumenti pubblici e privati. \"\"Nel 1973 Guido Ballo pubblica la prima monografia a lui intitolata e riceve dal Comune di Milano l’onorificenza “Ambrogino d’oro” per gli importanti meriti artistici. Si spegne a Como il 25 luglio 1987.<\/p>\n

\"\"Informazioni
\n<\/strong>Sede: Pinacoteca Civica di Como, via Diaz 84 – Como
\nDate: 14 giugno – 24 novembre 2019
\nOrari: da\u00a0<\/strong>marted\u00ec a domenica ore 10-18
\nCatalogo: Silvana Editoriale – con contributi critici di Roberta Lietti, Roberto Dulio e Stefano Andrea Poli.
\nIngresso: compreso nel biglietto d’ingresso alla Pinacoteca; Tariffa intera \u20ac 4,00 | Tariffa ridotta\/gruppi \u20ac 2,00 | Biglietto cumulativo 3 musei \u20ac 10,00 | Family pass \u20ac 10,00
\nwww.visitcomo.eu<\/a><\/p>\n

Daniela Gulino<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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