{"id":47467,"date":"2018-10-29T12:02:34","date_gmt":"2018-10-29T11:02:34","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=47467"},"modified":"2018-10-29T15:30:42","modified_gmt":"2018-10-29T14:30:42","slug":"il-coraggio-civile-intorno-a-floriano-bodini","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-coraggio-civile-intorno-a-floriano-bodini\/","title":{"rendered":"Il coraggio civile intorno a Floriano Bodini"},"content":{"rendered":"

Varese –<\/strong> Floriano Bodini, scultore, incisore e medaglista \u00e8 protagonista di Zivilcourage<\/b>. Dal Realismo Esistenziale alla Nuova Figurazione. Gli Anni Cinquanta\/Sessanta<\/b>, un progetto di mostra, fino a gennaio in tre sedi espositive: Musei Civici del Castello di Masnago a Varese, museo Bodini a Gemonio e Palazzo Pirelli a Milano. Lo splendido bozzetto in bronzo di Bodini \u201cI Sette di Gottinga\u201d, al Castello di Masnago, \u00e8 il fulcro del grande evento<\/b> d\u2019arte \u201cdiffuso\u201d, che scaturisce dalla celebrazione del ventennale dell\u2019inaugurazione del monumento omonimo per la piazza del Parlamento di \"\"Hannover. Nel 1837 sette docenti dell\u2019Universit\u00e0 di Gottinga attuarono una ferma protesta contro la violazione della Costituzione da parte del re Ernst August. La ribellione cost\u00f2 a tutti la revoca dell\u2019incarico d\u2019insegnamento e tre professori dovettero lasciare il Regno di Hannover. Per il grave scandalo che segu\u00ec l\u2019atto dispotico del sovrano per\u00f2, nel 1848 l\u2019Assemblea di Francoforte venne convocata al fine di scrivere una nuova Costituzione e uno dei “Sette”, il professor Dahlmann, vi svolse un ruolo di rilievo. Floriano Bodini, allora vincitore su 26 progetti internazionali, ricostruisce la vicenda in un raccontare sublimato tra dramma storico e dramma del singolo. L\u2019evento espositivo nasce da un progetto di Fabrizia Buzio Negri, che cur\u00f2 nel 1997 la mostra storica per la Galleria d\u2019Arte Moderna di Gallarate \u201cGuerreschi e il Realismo Esistenziale\u201d e che scrisse nel 1998 la presentazione critica nella monografia \u201cZivilcourage\u201d dedicata al monumento di Hannover per l\u2019inaugurazione avvenuta il 20 marzo 1998.<\/p>\n

Fabrizia Buzio Negri, <\/b>che incontriamo al Castello di Masnago, ci spiega la mostra in questa sede: \u201cDal Realismo esistenziale alla nuova figurazione prende origine proprio perch\u00e8 Floriano Bodini insieme a Giuseppe Guerreschi, Giuseppe Banchieri, Romagnoni, Tino Vaglieri, Mino Ceretti e Gianfranco Ferroni<\/b>, attivi negli anni ’50 e ’60 all’Accademia di Brera a Milano e studenti di Aldo Carpi d\u00e0 vita al Realismo Esistenziale, <\/b>movimento profondamente influenzato dal ricordo della violenza e delle sofferenze della guerra. Il loro sguardo artistico \u00e8 una forte denuncia della caduta morale nella societ\u00e0 del tempo, senza pi\u00f9 ideali, senza pi\u00f9 certezze anche nel quotidiano<\/b>. Le loro opere sono caratterizzate da timbri crudi e tematiche esacerbate: principalmente periferie, interni di desolazione, atmosfere di privazioni, personaggi segnati da sensi di sconfitta. Sono i tempi in cui si legge freneticamente Sartre, Camus e Kierkegaard, nel rifiuto degli autoritarismi e dei conformismi sociali e politici. Io ho pensato trasversalmente a questo momento di disagio intellettuale rapportandolo ai nostri giorni c’\u00e8 quindi un’ideale connessione tra quei ragazzi che vivono il dopoguerra e questa nostra contemporaneit\u00e0 non facile<\/b>. La mostra al Castello di Masnago presenta pi\u00f9 di 50 opere di questi artisti, molto amate da loro e dalla sottoscritta perch\u00e8 proprio parlano di questo momento problematico. Marco Valsecchi, che fu il loro primo critico conia nel 1956 il termine \u201crealismo esistenziale\u201d per identificare i protagonisti di quello che fu un movimento senza manifesti e proclami ma di cui \u00e8 siginificativa la frase di Guerreschi che dice : \u201cHo bisogno di una pittura che mi comprometta come uomo in maniera totale.\u201d<\/b><\/p>\n

\"\"Il percorso della mostra<\/b> presenta sul grande scalone due opere fondamentali: quella di Giuseppe Guerreschi \u201cRagazzo che corre<\/b>\u201dche sembra scappare dalla guerra con questo rosso sangue che invece sembra quasi inseguirlo \u00e8 una sorta di proprio monumento al realismo esistenziale. Prima di entrare nella Sala principale abbiamo un’opera di Giansisto Gasparini, un po’ pi\u00f9 anziano dei sette realisti, \u201cCane che ringhia<\/b>\u201d che anticipa la rabbia e il condizionamento umano molto forte del ’68. Poi si entra nella prima Sala, la pi\u00f9 grande dove c’\u00e8 anche\"\" un’opera di Bodini importante \u201cRagazza che si allaccia la calza<\/b>\u201d proprio del 1958 in pieno periodo esistenziale. Floriano Bodini era molto amico di Giuseppe Guerreschi che lo present\u00f2 alla prima mostra a Gallarate e alla Galleria Amici dell’Arte e questa sintonia li accompagna per tutta la vita. Nella seconda sala tutti questi protagonisti del Realismo Esistenziale virano verso la Nuova Figurazione dove la figura torna a essere codice di linguaggio per meglio comunicare un cruciale profondo bisogno di introspezione<\/b>.<\/i>Qui troviamo l’opera di\u00a0Romagnoni, \u201cRacconto<\/b>\u201d in cui si utilizza la tecnica del collage. \u00c8 del 1964 anno che segna la fine dell’arco temporale del lavoro dei realisti esitenziali poich\u00e9 la maggior parte di loro\"\" ottiene il diploma all’Accademia di Brera. Nel lungo corridioio e nelle sale successive troviamo Cassinari, Reggiani, Plescan, Scapaticci, Schiavocampo, Morlotti e Cazzaniga importantissimo con i suoi Jazz Man. E qui vorrei fare un piccolo aggancio al vivere di questi artisti un po’ precario ma con come punto di riferimento il Bar Giamaica a Brera dove ascoltavano il jazz di Intra e Gaslini e magari pagavano con un quadro perch\u00e8 non avevano soldi. Inoltre vivevano e lavoravano insieme, dividendo gli stanzoni di un caseggiato di Corso Garibaldi, al numero 89, adesso in parte abbandonato\u201d.<\/p>\n

Cristina Pesaro<\/p>\n

\u201cDal Realismo Esistenziale alla Nuova Figurazione. Gli Anni Cinquanta\/Sessanta\u201d<\/b><\/p>\n

Musei Civici di Varese – Castello di Masnago – via Cola di Rienzo, 42<\/p>\n

dal 6 ottobre 2018 al 12 gennaio 2019<\/p>\n

orari \u00a0da marted\u00ec a domenica: 9.30-12.30 e 14-18 \u00a0\u00a0info: 0332 820409<\/p>\n

\u201cZivilcourage\u201d<\/b><\/p>\n

Museo Civico Floriano Bodini – Gemonio – via Marsala, 11<\/p>\n

dal 13 ottobre 2018 al 12 gennaio 2019 \u00a0| INAUGURAZIONE: sabato 13 ottobre 2018 – ore 16.30<\/p>\n

orari \u00a0sabato e domenica: 10.30-12.30 e 15-18 \u00a0\u00a0info@museobodini.it<\/p>\n

\u201cI Sette di Gottinga nella contemporaneit\u00e0 – Floriano Bodini maestro di Libert\u00e0\u201d<\/b><\/p>\n

Palazzo Pirelli – Spazio Eventi – Milano – via Fabio Filzi, 22<\/p>\n

dal 6 \u00a0al 28 novembre 2018 \u00a0| INAUGURAZIONE: marted\u00ec 6 novembre – ore 18.30<\/p>\n