{"id":46276,"date":"2018-08-06T12:00:29","date_gmt":"2018-08-06T10:00:29","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=46276"},"modified":"2018-08-01T10:49:44","modified_gmt":"2018-08-01T08:49:44","slug":"lo-studio-di-un-artista-giovanni-beluffi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/lo-studio-di-un-artista-giovanni-beluffi\/","title":{"rendered":"Lo studio di un artista: Giovanni Beluffi"},"content":{"rendered":"

\"\"Conoscere un pittore significa non solo osservare le sue opere ma anche la sua persona e il suo modo di lavorare. Un artista opera prima di tutto in un luogo che sente caro e che gli permette di esprimere al meglio quello si porta dentro e che vuole comunicare. Quindi, per cogliere queste sfumature, non c’\u00e8 niente di meglio che approcciarlo nell’ambiente che gli \u00e8 proprio: il suo studio.
\nIl pittore Giovanni Beluffi vive e lavora a Castelseprio. Il suo studio \u00e8 formato da due locali: uno pi\u00f9 ridotto al piano superiore dove dipinge le sue tele pi\u00f9 piccole e dove sono conservati gli strumenti del mestiere insieme alle sue opere molte delle quali ordinate in una cassettiera, uno spazio pi\u00f9 grande al piano terra dove si trovano opere di grandi dimensioni. L’artista ci mostra numerosi dipinti che, con passione, alza, sposta, srotola, estrae. E sono proprio i suoi quadri che lo invitano a parlare e a raccontare di s\u00e9.<\/p>\n

\"\"Beluffi, nato in provincia di Brescia, si trasferisce a Varese dopo gli studi e qui rimane affascinato dal paesaggio cos\u00ec ricco di storia cultura e bellezze naturali. In modo particolare lo attraggono il lago, il fiume Olona, i monti e le valli. Autodidatta, in quel periodo arricchisce le sue conoscenze artistiche visitando musei e mostre e frequentando studi di artisti noti. Inizia l’attivit\u00e0 espositiva nel 1973 con la prima mostra personale a cui ne seguono moltissime altre accompagnate da numerosi premi e riconoscimenti. Aderisce inoltre all’associazionismo locale esponendo in molteplici mostre collettive.
\nBeluffi, uomo semplice di quelli che sembra di conoscere da sempre, ci descrive la tecnica che utilizza.
\n\u201cDipingo sulla tela e poi la applico sulla tavola: in questo modo non ho bisogno di incorniciare l’opera ma posso inserire solo un piccolo gancio e un profilo. Prima, quando lavoravo con l’olio che era pi\u00f9 materico avevo bisogno di pi\u00f9 flessibilit\u00e0 quindi la tela era gi\u00e0 intelaiata mentre negli ultimi tempi dipingendo con l’acrilico quasi acquerellato, ho bisogno che la tela sia dura per poterla poi incidere con la spatola con i miei segni e creare anche il disegno. La tela, quando dipingo, \u00e8 gi\u00e0 fissata su un supporto rigido anche perch\u00e9 l’acqua scorre via pi\u00f9 velocemente. Alcune opere sono invece realizzate direttamente su tavola.
\nA me piacciono l’autunno e l’inverno. Amo dare la sensazione della nebbia da cui emergono gli alberi in in un gioco di vedo non vedo. Ho una predilezione per il paesaggio ma a volte dipingo anche nature morte e temi sacri anche perch\u00e9 amo variare e non fossilizzarmi su un’unica tematica.<\/p>\n

I paesaggi sono sempre indefiniti, sfuggenti, \"\"molto poetici perch\u00e9 a me piace lasciare l’interpretazione da parte di chi osserva e che vede magari anche qualcosa che io non intendevo e suscitare emozioni che possono essere diverse da persona a persona.
\nIo nasco dalla pittura figurativa, poi mi sono avvicinato all’Informale, quindi c’\u00e8 stato un periodo materico quasi \u201cmorlottiano\u201d. Adesso sono passato a un’idea di figurativo in cui \u00e8 comunque molto forte l’aspetto informale e astratto. Io osservo i luoghi del territorio che mi trasmettono sensazioni e li elaboro mentalmente in relazione a quello che provo.
\nNon mi interessa se quello che rappresento rispecchia la realt\u00e0 o meno ma mi preoccupo che tutto sia armonico, equilibrato e che la composizione regga e trasmetta emozioni\u201d.
\nI paesaggi di Beluffi sono sospesi tra sogno e realt\u00e0, onirici. Sono allo stesso tempo di fantasia ma realistici, apparentemente sono astratti ma si ritrova sempre l’elemento paesaggistico. Con poche linee nette, incise o dipinte a contrasto, riesce a dare l’idea degli elementi presenti nella composizione e a\u00a0 renderla viva.
\nCristina Pesaro<\/p>\n

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