{"id":45565,"date":"2018-06-15T09:58:41","date_gmt":"2018-06-15T07:58:41","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=45565"},"modified":"2018-06-15T15:08:49","modified_gmt":"2018-06-15T13:08:49","slug":"dipinti-per-una-collezione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/dipinti-per-una-collezione\/","title":{"rendered":"Dipinti per una collezione"},"content":{"rendered":"

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\u00ab\u201cDipinti per una collezione<\/strong>\u201d \u00e8 una mostra che presenta tutti gli artisti trattati della galleria, con dipinti e sculture. \u2013 spiega la titolare Antonella Piccardi<\/strong> – Nel corso della stagione solitamente facciamo 4 o 5 mostre a tema, di soli autori o singoli soggetti. Ma in questa occasione vogliamo mostrare al pubblico tutto quello che trattiamo<\/strong>. Si riuniscono cos\u00ec opere che, magari, si sono gi\u00e0 viste nella personali degli artisti o nelle collettive di soggetto\u00bb.<\/p>\n

Il Mercato dell\u2019Arte di opere realizzate tra la seconda met\u00e0 dell\u2019800 e la prima del \u2018900 \u00e8 in continuo fermento<\/strong> e per la Piccardi e il marito Italo Magnaguagno<\/strong> – che hanno fatto dell\u2019amore per l\u2019Arte una professione – \u00e8 sempre una grande gioia accogliere nuove opere in galleria perch\u00e9, come lei stessa sottolinea, \u00abanche se viviamo di questi scambi, non vogliamo che si tratti di una una mera transizione commerciale. Per ogni mostra, ogni artista e presentazione facciamo una ricerca storica, biografica e un catalogo, in modo che chi entra nella nostra galleria percepisca subito che dietro ogni opera c\u2019\u00e8 una storia. Una storia che per noi \u00e8 importante<\/strong>\u00bb.<\/p>\n

\u00abPensiamo che il lavoro del gallerista debba andare oltre il mercato, che ci sia molto di pi\u00f9. Per questo Studio Arteidea ha sempre collaborato con i musei<\/strong>. In questo periodo, ad esempio, ci ha chiesto numerose tele il Museo del Novecento di Milano<\/strong>, per esporle in una bellissima mostra in programma il prossimo settembre\u00bb.<\/p>\n

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Per l\u2019occasione andr\u00e0 nel capoluogo anche il ritratto di Nino Pesaro realizzato da Guido Tallone<\/strong> ed esposto ad Arteidea nella mostra \u201cLa Galleria Pesaro e i suoi Artisti<\/strong>\u201d che ha celebrato il celebre gallerista scopritore di talenti scomparso nel 1938, protagonista di un\u2019affascinante parabola umana e di un\u2019intensa stagione milanese.<\/p>\n

\u00abI musei ci chiedono spesso delle opere<\/strong> ed \u00e8 meraviglioso questo scambio di interesse, di attenzione e di amore. Collaboriamo da sempre con musei sia nazionali che internazionali<\/strong> quando vengono organizzate delle mostre. E\u2019 una cosa che riusciamo a fare anche perch\u00e9 sappiamo muoverci in questo mondo, conosciamo i collezionisti. Siamo convinti che quando si fa una mostra si debba sempre proporre il meglio dell’artista<\/strong>. A volte i curatori preferiscono non coinvolgere galleristi privati, perch\u00e9 temono la connotazione commerciale. Ma questo \u00e8 un errore, perch\u00e9 il gallerista conosce i quadri importanti, sa cosa proporre<\/strong>. E\u2019 un fattore fondamentale anche per la realizzazione del catalogo della mostra, che poi rimane. Quando si fanno dei cataloghi attenti restano a corollario di una mostra e dell\u2019opera dell\u2019artista\u00bb.<\/p>\n

Emerge, ancora una volta, il coinvolgimento personale della Piccardi<\/strong> che sottolinea: \u00abPer me \u00e8 una gioia che l\u2019aquirente capisca quello che gli propongo<\/strong>: la storia del pittore e la storia del quadro. Quasi tutti i quadri hanno un proprio percorso e sono stati esposti in altri tempi e luoghi: non si pu\u00f2 dimenticare, perch\u00e9 non si compra solo un oggetto\u00bb.<\/p>\n

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Anche i galleristi di Arteidea, con la loro passione, entrano quindi a far parte della storia di ogni singola opera e guidano l\u2019osservatore tra i loro \u201cDipinti per una collezione\u201d. Sulle pareti spiccano importanti vedute di Milano, e anche un \u201cVaso di fiori con zinie\u201d di Leonardo Dudreville<\/strong>.<\/p>\n

\u00abDudreville \u00e8 stato uno dei fondatori del Movimento di Novecento Italiano<\/strong> \u2013 ricorda Piccardi – quindi si parla di autori storicizzati, importanti. Hanno fatto tutte le Biennali, le Quadriennali, le mostre su Brera… C\u2019\u00e8 anche un\u2019opera di Alberto Salietti, <\/strong>che \u00e8 stato il segretario del Movimento<\/strong>. Nel 1926 e nel 1929 ha organizzato le due mostre pi\u00f9 importanti sul Novecento Italiano, presentando anche lavori suoi\u00bb.<\/p>\n

Una presenza significativa anche gli autori detti \u201clocali\u201d perch\u00e9 nati o cresciuti nel nostro territorio, ma in realt\u00e0 di importanza nazionale e internazionale<\/strong>.<\/p>\n

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Significativa l\u2019opera di Cesare Tallone<\/strong>, padre del gi\u00e0 citato Guido. \u00abIn \u201cDipinti per una collezione\u201d si pu\u00f2 ammirare una sua bellissima baita, dipinta tra il 1896 e il 1897. Tallone studi\u00f2 a Brera con Previati, Vela e Segantini<\/strong> e ha insegnato prima all\u2019Accademia Carrara di Bergamo, quindi proprio all\u2019Accademia di belle Arti di Brera ed \u00e8 stato maestro di tanti dei maggiori pittori del periodo successivo, tra i quali Pelizza da Volpedo<\/strong>.<\/p>\n

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\u00abEcco l\u2019interno del Duomo di Milano di Filippo Carcano<\/strong>: il lato destro. E\u2019 un quadro scuro perch\u00e9 era buia la navata della chiesa!\u00bb.<\/p>\n

\u00abParliamo ancora di, tra virgolette, autori locali. Perch\u00e9 artisti come Domenico De Bernardi e Innocente Salvini<\/strong> hanno partecipato comunque a tutte le mostre pi\u00f9 importanti del periodo\u00bb.<\/p>\n

Di De Bernard<\/strong>i sono esposti dei paesaggi dipinti dal 1936 al 1944: delle vedute del Lago di Varese e della campagna varesina.<\/p>\n

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\u00abDel Movimento Chiarista<\/strong>, i cui artisti lavoravano su una base bianca, a cui venivano aggiunti dei colori sfumati e molto chiari, abbiamo Francesco De Rocchi<\/strong>, che \u00e8 stato uno dei maggiori rappresentanti del Movimento. Definiamo poi \u201clocale\u201d Giuseppe Montanari<\/strong>, ma solo perch\u00e9 ha vissuto tutta la vita a Varese\u00bb. Montanari, con De Rocchi e De Bernardi, sono tra gli autori le cui opere sono esposte nella mostra Mostra “Il palpito del colore. Un secolo di pittura a Varese<\/strong>“, allestita fino al prossimo 10 agosto alla Villa Frascoli Fumagalli di Laveno Mobello, al Museo Floriano Bodini di Gemonio, al Museo Innocente Salvini di Cocquio Trevisago e alla Galleria AlMiarte di Gemonio<\/strong>.<\/p>\n

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\u201cDipinti per una collezione\u201d riserva altre sorprese per i suoi ospiti, come la veduta “scapigliata” del Lago Maggiore di Leonardo Bazzaro<\/strong>. \u00abE’ tra i caposcuola della Pittura Lombarda, della scuola naturalistica. Questo \u00e8 un quadro dei primi del novecento, pubblicato su catalogo generale, ed \u00e8 intitolato \u201cIn giardino\u201d\u00bb.<\/p>\n

La mostra, oltre ai dipinti, raccoglie anche alcune statuette<\/strong> gi\u00e0 esposte in galleria in occasione dell\u2019evento intitolato \u201cMadri. La maternit\u00e0 scolpita tra 800 e 900<\/strong>\u201d. L\u2019iconografia della madre si declina in modo inedito con delle sculture di grande vivacit\u00e0.<\/p>\n

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\u00abQueste piccole opere in bronzo sono state spesso dimenticate dalle mostre, che privilegiavano i dipinti \u2013 ricorda Piccardi – mentre il lavoro di tanti abili scultori procedeva di pari passo con quello dei pittori<\/strong>. Spesso la statuetta in bronzo richiama l\u2019idea del monumento cimiteriale, ma all\u2019inizio del Novecento era nato un gruppo di artisti che realizzava questi splendidi \u201cbronzetti da casa<\/strong>\u201d. Erano Eugenio Pellini, Franco Bargiggia, Michele Vedani<\/strong>, che hanno creato una serie di sculture proprio da esporre in casa. Tra l’altro i bambini raffigurati dal Pellini erano i suoi figli, di cui possiamo seguire la crescita\u00bb.<\/p>\n

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\u00abFranco Bargiggia <\/strong>\u00e8 un importante artista attivo nella prima met\u00e0 del Novecento: molte delle sue opere sono esposte nel museo a lui dedicato a Sanremo.
\nBargiggia, come gli altri scultori presentati, seppe catturare il momento, la poesia, la tenerezza<\/strong>\u00bb.<\/p>\n

Chiediamo infine ai galleristi di Spazio Arteidea: da dove arrivano le tele e le figure esposte nella galleria, opere prestigiose di artisti rinomati e di un preciso periodo storico e artistico? \u00abProvengono da collezioni private, da eredi degli artisti o proprio delle collezioni. Noi siamo sempre alla ricerca di nuovi lavori e siamo conosciuti per il periodo che trattiamo, quindi gli eredi ci contattano e noi siamo sempre felici di incontrare questi tesori<\/strong>\u00bb.<\/p>\n

“Dipinti per una collezione”
\nSpazio Arteidea, via Veratti 28 – Varese
\nfino al 14 luglio
\ninfo@studioarteidea.it
\ngioved\u00ec, venerd\u00ec, sabato 10:30 – 13:00\/15:30 – 19:00<\/p>\n

Chiara Ambrosioni<\/p>\n

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