{"id":43762,"date":"2018-04-02T13:30:01","date_gmt":"2018-04-02T11:30:01","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=43762"},"modified":"2018-04-03T12:28:49","modified_gmt":"2018-04-03T10:28:49","slug":"la-nascita-di-una-cattedrale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-nascita-di-una-cattedrale\/","title":{"rendered":"La nascita di una cattedrale"},"content":{"rendered":"

Tutto inizia nel 1386, quando Milano era dominata dai Visconti<\/strong>.
\nE\u2019 allora che prende il via la storia di quello che \u00e8 diventato il simbolo del capoluogo lombardo. Un tempo in cui si intrecciavano il potere temporale e quello spirituale<\/strong>. Un tempo in cui ferveva il commercio, ma si abbatteva sul popolo anche il dramma della peste<\/strong>.<\/p>\n

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A partire dal quadro generale che delinea il passaggio dal Medioevo alla modernit\u00e0<\/strong>, lo storico Paolo Grillo<\/strong> racconta nel suo “Nascita di una cattedrale<\/strong>” la storia dei rapporti di potere che impastarono le fondamenta del Duomo e dei diversi protagonisti che animavano la vita dell\u2019epoca: l\u2019arcivescovo, i papi, una cittadinanza fiera che mal sopportava il proprio signore, le maestranze d\u2019Oltralpe.<\/p>\n

Paolo Grillo<\/strong> \u00e8 professore di Storia Medievale, Analisi e interpretazione delle fonti della storia medievale e Storia delle istituzioni militari all\u2019Universit\u00e0 degli Studi di Milano. Oltrech\u00e9 dottore di Ricerca in storia medievale presso l\u2019Universit\u00e0 di Firenze. Tra le altre qualifiche \u00e8 redattore della rivista \u201cSociet\u00e0 e Storia\u201d ed \u2018esperto della materia\u2019 per il Ministero dell\u2019Istruzione del Canton Ticino.<\/p>\n

Con uno stile coinvolgente e grande ricchezza documentale Grillo racconta nelle sue pagine i primi decenni di esistenza del Duomo<\/strong>, “dagli scavi delle fondamenta \u2013 che si spinsero a grande profondit\u00e0, fino a raggiungere i sei metri dal suolo -, alla ricerca dei marmi con la scelta del marmo di Candoglia, all\u2019impresa dei Navigli, lungo i quali particolari barconi chiamati plati<\/strong> trasportavano le pesanti lastre di marmo dal Lago Maggiore al centro della citt\u00e0, dove venne predisposto un porto di scarico di cui oggi rimane traccia solo nella toponomastica\u201d.<\/p>\n

Daria Gilli<\/p>\n

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