{"id":42827,"date":"2018-01-30T13:30:07","date_gmt":"2018-01-30T12:30:07","guid":{"rendered":"http:\/\/artevarese.com\/?p=42827"},"modified":"2018-01-30T14:59:49","modified_gmt":"2018-01-30T13:59:49","slug":"simboli-un-dialogo-soprannaturale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/simboli-un-dialogo-soprannaturale\/","title":{"rendered":"Simboli di un Dialogo Soprannaturale"},"content":{"rendered":"

Busto Arsizio – Avvicinarsi all\u2019icona vuol dire \u201centrare\u201d in un mondo ricco di immagini,\u00a0<\/strong>similitudini che evocano spiritualit\u00e0 e insieme mistero<\/strong>. Scoprire una dimensione \u201csoprannaturale\u201d dove il visibile e l\u2019invisibile si sfiorano fino a fondersi nello sguardo e nel pensiero di chi osserva.<\/p>\n

Tanti gli artisti \u201cfolgorati\u201d e ispirati alla visione delle icone<\/strong> tanto da subirne il fascino. Tra questi Henri Matisse<\/strong> che, si legge, sia stato letteralmente sconvolto da invitare i \u201ccolleghi\u201d europei a ispirarsi ai pittori di icone piuttosto che ai maestri italiani. Anche Kandinskij<\/strong> nel suo astrattismo si rif\u00e0 a questi modelli iconografici.<\/p>\n

E\u2019 dunque un legame antico che porta la mostra \u201cIcone Bizantine e arte moderna in dialogo<\/strong>\u201d a concentrare l\u2019attenzione e la riflessione su queste espressioni non poi cos\u00ec distanti.
\n\u201cUn confronto tra opere che non hanno come obiettivo l\u2019elemento estetico ma quello simbolico.<\/strong> \u2013 spiega Augusta Daverio, presidente Associazione di iconografia San Giuseppe –<\/strong> L\u2019arte astratta spesso \u00e8 difficile da leggere perch\u00e9 non \u00e8 espressione o rappresentazione del reale ma \u00e8 manifestazione, una sorta d\u2019epifania.<\/p>\n

Lo stesso \u00e8 per l\u2019icona. Le figure qui sono trasfigurate nella dimensione divina, i corpi non sono realistici ma simboli di quello che sar\u00e0 la vita futura<\/strong>. Quindi arte astratta e
\niconografia hanno questo elemento in comune. Penso ad alcuni dipinti di Chagal<\/strong>, al Cristo Giallo di Gauguin<\/strong>, rappresentazioni talmente sintetiche e astratte che, se messe a confronto, esprimono un dialogo\u201d.<\/p>\n

In questa esposizione \u201cconversano\u201d i quadri moderni appartenenti alla collezione delle Civiche<\/strong>Raccolte di Palazzo Cicogna e le icone dell\u2019associazione<\/strong> con l\u2019obiettivo di diffondere la cultura dell\u2019icona.<\/p>\n

A tal proposito, come si approccia il pubblico a questo linguaggio artistico?<\/strong>
\n\u201cTraspare soprattutto stupore<\/strong>. \u2013 precisa Daverio – Capita spesso che le icone, di primo acchito, sembrino qualcosa di gi\u00e0 visto. Ma quando ci si avvicina davvero e si cerca di capirne il significato, ecco che ci si rende conto di quanta ‘ricchezza’ di contenuti ci sia dietro alle immagini. C\u2019\u00e8 la storia della salvezza narrata non seguendo canoni fissi o ripetitivi, ma come \u201cparola\u201d ossia, l\u2019icona esprime con l’immagine quello che i testi biblici annunciano<\/strong> spesso in dimensioni ‘trans temporali'”.<\/p>\n

“Ad esempio la rappresentazione del Natale<\/strong> riprende tutta la storia della nascita, insieme all\u2019arrivo dei Magi, al sogno di Giuseppe e al suo dubbio, alla \u201clavanda del Bambino\u201d nella quale affiora l\u2019Umanit\u00e0 di Cristo. La culla \u00e8 insieme sepolcro. Ecco che la dimensione della morte, insita nel tema della nascita, rivela il senso del Natale di Cristo incartato per redimerci\u201d.<\/p>\n

Nelle icone anche i colori hanno una valenza simbolica e significativa?<\/strong>
\n\u201cIl rosso, il blu e l\u2019oro<\/strong> indicano la Divinit\u00e0. In alcuni testi si legge che il rosso<\/strong> rappresenta
\nl\u2019umanit\u00e0. In realt\u00e0 le imperatrici bizantine vestivano di rosso, cos\u00ec lo stesso Costantino (da cui nasce tutta questa cultura dell\u2019icona). Quindi il porpora diventa simbolo anche della regalit\u00e0, la regalit\u00e0 del Cristo. L\u2019oro<\/strong> \u00e8 il non colore, \u00e8 luce e impenetrabile, cos\u00ec come il mistero di Dio. E, ancora una volta, ci troviamo di fronte al divino. Anche il bianco<\/strong> rimanda all’Eterno, che non viene mai rappresentato anche se i riferimenti legati alla sua immagine o i simboli, hanno questo tono. Con il verde<\/strong> viene indicata invece l\u2019umanit\u00e0, a volte anche lo spirito creatore della natura e l\u2019umilt\u00e0. Giuseppe spesso \u00e8 raffigurato con la tunica verde o marrone, colore della terra\u201d.<\/p>\n

La mostra \u201cIcone Bizantine e arte moderna in dialogo<\/strong>\u201d, promossa dall’Associazione di iconografia cristiana San Giuseppe in collaborazione con il Comune di Busto Arsizio, potr\u00e0 essere visitata sino al 4 febbraio.
\nOrari al pubblico: da marted\u00ec a gioved\u00ec dalle 14.30 alle 18.00; venerd\u00ec 9.30 \u2013 13.00 \/14.30 \u2013 18.00; sabato 14.30 \u2013 18.30, domenica dalle 15.00 alle18.30. Informazioni: 0331 635505 museibusto@comune.bustoarsizio.va.it.<\/p>\n

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