{"id":42326,"date":"2017-12-28T13:00:38","date_gmt":"2017-12-28T12:00:38","guid":{"rendered":"http:\/\/artevarese.com\/?p=42326"},"modified":"2018-01-02T12:01:49","modified_gmt":"2018-01-02T11:01:49","slug":"good-vibrations-la-storia-dei-beach-boys","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/good-vibrations-la-storia-dei-beach-boys\/","title":{"rendered":"GOOD VIBRATIONS: LA STORIA DEI BEACH BOYS"},"content":{"rendered":"

\"\"\u201cI Beach Boys sono la colonna sonora della mia vita<\/strong>\u201d racconta Aldo Pedron<\/strong>. Musicologo; critico musicale impegnato nelle pi\u00f9 importanti testate italiane del settore: dal Mucchio Selvaggio<\/strong> – di cui \u00e8 stato cofondatore – all\u2019Ultimo Buscadero <\/strong>\u2013 che ha diretto dal 1980 al 1992 \u2013 a Suono<\/strong> e Outsider<\/strong>; Pedron\u00a0 \u00e8 anche autore e\u00a0 collezionista – citiamo solo la sua racolta di 12mila vinili ….-.<\/p>\n

\u201cHo iniziato a comprare dischi nel 1966. \u2013 ricorda – Ascoltavo i Beatles e i Rolling Stones, ma quando \u00e8 uscito \u201cGood Vibrations\u201d \u00e8 stato un tuffo al cuore: i Beach Boys mi hanno conquistato<\/strong>\u201d. La passione di Pedron \u00e8 \u201caumentata di anno in anno\u201d. Ha cos\u00ec scoperto note, incontri, storia e curiosit\u00e0 della vita di questi cinque artisti, capaci di restare sulla cresta dell\u2019onda per oltre 5 decadi: il loro primo concerto risale infatti al la fine del 1961 e nel 2017 anno fatto pi\u00f9 di 150 concerti, lo scorso giugno erano a Roma.\"\"<\/p>\n

Pedron e Roberta Maiorano hanno scritto \u201cGood Vibrations. La storia dei Beach Boys\u201d:<\/strong> primi italiani a realizzare una biografia della band californiana. Il testo si divide in tre parti<\/strong>:\u00a0 la prima<\/strong> biografica, la seconda<\/strong> dedicata a concerti, curiosit\u00e0 e alla vita dei Beach Boys, con un approfondimento su Dick Dale, il pioniere della \u201cSurf Music\u201d, la terza <\/strong>ricca di interessanti informazioni discografiche.<\/p>\n

\u201cI Beach Boys hanno dominato le classifiche americane nei primi anni \u201960, scalzati solo dai Beatles e dalla British Invasion\u201d. La storia della band \u00e8 quella di una famiglia. <\/strong>Un pap\u00e0 musicista mancato, violento con i 3 figli: Brian<\/strong>, il maggiore, Dennis <\/strong>e Carl<\/strong>. La mamma insegn\u00f2 a suonare il piano a\u00a0 Brian e lui insegn\u00f2 ai fratelli a cantare a cappella. \u201cNei momenti in cui il padre era cattivo, bastava che i ragazzi si mettessero a cantare e a suonare e tornava l\u2019armonia\u201d.<\/p>\n

\u201cBrian non sentiva da un orecchio<\/strong>: la leggenda vuole che fosse stato proprio il padre a colpirlo in un momento di rabbia, ma forse la causa era un\u2019altra. Eppure Brian sapeva costruire i suoi castelli armonici anche non sentendo da un parte. Non \u00e8 un caso che tutti gli album della band siano stati registrati in mono, piuttosto che in stereo. C\u2019\u00e8 una bellissima canzone dei Beach Boys che si chiama \u2018In my room\u2019: parla del mondo di Brian, quella cameretta in cui cantava con i fratelli\u201d.<\/p>\n

\u201cIl padre \u00e8 stato comunque determinante per la carriera dei tre ragazzi \u2013 continua Pedron -, anche perch\u00e9 li porta a un concerto di The Four Freshmen<\/strong>: un gruppo jazz con delle voci stupende di cui Brian si innamora. Compra i loro dischi e impara tutte le canzoni a memoria. Casa Wilson era anche frequentata dal cugino Mike Love<\/strong>, che diventer\u00e0 il cantante dei Beach Boys. Si aggiunse poi al gruppo Al Jardine<\/strong>, era un compagno di baseball\u201d. \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u201cNel 1965 avevano gi\u00e0 \u00a0inciso 11 album, 4 in un solo anno. Brian Wilson aveva 23 anni!<\/strong> Questi ritmi troppo rapidi hanno portato delle conseguenze. Nel nostro libro io e Roberta (Maiorano) abbiamo voluto raccontare anche di Dick Dale<\/strong>, che incise i suoi pezzi alla fine degli anni \u201950 e pu\u00f2 essere definito l\u2019inventore della \u2018Surf Music\u2019<\/strong>: lui era surfista e volle riprodurre sulle corde della chitarra il suono che si sente quando si sta sulla cresta dell\u2019onda<\/strong>. Era un sound solo strumentale, con le radici nel rock\u2019n\u2019roll. Un paio d\u2019anni dopo i Beach Boys si ispirarono al lavoro di Dale, che arricchirono, per\u00f2, di richiami a \u00a0Chuck Berry e dei loro complessi e caratteristici vocalizzi\u201d.<\/p>\n

Tante sono le storie che si intrecciano in \u201cGood Vibrations\u201d: <\/strong>quella del signor Wilson <\/strong>che, nella veste di manager, fece firmare ai figli un contratto con la Capitol, ma poi venne licenziato da Brian e \u2013 in un accesso di rabbia \u2013 vendette tutti i diritti sui pezzi dei Beach Boys, privando i figli di ogni guadagno per la musica di cui erano autori.<\/p>\n

C\u2019\u00e8 poi lo sguardo particolare su Brian<\/strong> e sulla sua fatica nel sopportare lo stress del successo: \u201cnel \u201864,\u00a0 in un volo da Los Angeles a Huston, ebbe un terribile attacco di panico e, quando atterrarono, disse \u2018basta, io non verr\u00f2 pi\u00f9 in tourn\u00e9e, non suoner\u00f2 pi\u00f9 dal vivo, voglio restare a casa a scrivere\u2019. E\u2019 stata una scelta fortunata \u2013 continua Pedron – perch\u00e9 cos\u00ec ebbe tutto il tempo per creare la sua musica. Alla fine del \u201965, dopo aver dedicato al surf tante le canzoni, arriv\u00f2 un cambiamento, ispirato anche da Phil Spector\u201d.\u00a0Spector aveva creato il \u201cWall of Sound\u201d<\/strong>: una tecnica di registrazione in cui si aggiungevano ai calssici basso-chitarra-batteria, strumenti da orchestra quali archi, ottoni, timpani e percussioni. I suoni venivano registrati e poi sovrapposti (raddoppiandoli e triplicandoli) per ottenere un muro sonoro denso e ricco di riverberi; Brian<\/strong> fece tesoro dell\u2019esperienza di Spector.<\/p>\n

\u201cQuando andava in studio di registrazione scriveva le partiture per tutti<\/strong>, anche per musicisti come quelli di \u201cThe Breaking Crew\u201d di Los Angels: un gruppo di session men che avevano collaborato con artisti come Elvis Presley, Frank Sinatra, Mamas&Papas e Simon&Garfunkel. Questi erano inizialmente sorpresi e infastiditi. Ma alla fine anche loro dovettero ricredersi \u2013 dice l\u2019autore \u2013 e lo stesso Al Blaine, il pi\u00f9 grande batterista di tutti i tempi, arriv\u00f2 ad affermare: \u2018questo \u00e8 un genio!<\/strong>\u2019. Brian, cosa mai permessa prima da un\u2019etichetta discografica, scrive le canzoni, le arrangia e le produce. Il suo segreto era proprio quello del Wall of Sound<\/strong>: nella stessa canzone usava due sassofoni e tre bassi che suonavano contemporaneamente. Paul McCartney vol\u00f2 fino a Los Angeles per capire come Wilson potesse avere una certa linea armonica di basso!\u201d.<\/p>\n

In \u201cGood Vibrations\u201d ci sono tante cose da ritrovare e da scoprire, anche note tristi e difficili, o violente, come quelle che ripercorrono la tragica vicenda degli assassinii della Family di Charles Manson<\/strong>, che si intrecciarono con triste casualit\u00e0 con la storia dei Beach Boys. \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 E ancora, per chiudere, la bellezza di \u201cPet Sounds\u201d <\/strong>che, a 35 anni dalla sua uscita, \u00e8 stato definito \u201cil disco pi\u00f9 bello di tutti i tempi<\/strong>\u201d dalle classifiche di riviste inglesi come Mojo e Uncut. E, ancora, i percorsi solisti dei componenti dei Beach Boys. Una band davvero da riscoprire e, soprattutto, riascoltare<\/strong>.<\/p>\n

\u201cGood Vibrations. La storia dei Beach Boys\u201d, di Roberta Majorano e Aldo Pedron, Arcana Ed.<\/p>\n

Chiara Ambrosioni<\/p>\n

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