{"id":34244,"date":"2017-03-08T09:27:35","date_gmt":"2017-03-08T09:27:35","guid":{"rendered":""},"modified":"2017-12-18T10:33:19","modified_gmt":"2017-12-18T09:33:19","slug":"sacro-monte-e-baroffio-giallo-museale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/sacro-monte-e-baroffio-giallo-museale\/","title":{"rendered":"Sacro Monte e Baroffio, giallo museale"},"content":{"rendered":"
Tensioni culturali scuotono il Sacro Monte. Il Conservatore del Museo Baroffio e del Santuario, Laura Marazzi, ha rassegnato le dimissioni.<\/strong> La decisione, improvvisa, \u00e8 stata annunciata con un post su Facebook, pubblicato sulla pagina del museo, la mattina di domenica 4 marzo: “Oggi riapre il Museo con nuovi orari, nuova bigliettazione, nuovo personale d’accoglienza. Il conservatore del Museo, dott.ssa Laura Marazzi, ha lasciato il suo incarico, con la serenit\u00e0 di chi consegna un museo florido d’idee e di programmi per il futuro, dopo un 2016 da record. Anche i volontari VAMI, che insieme a lei hanno animato con passione e competenza la vita culturale del Museo, hanno ritenuto esaurito il loro ruolo.<\/strong> Grazie a tutti i bambini dal cui desiderio di sapere e di creativit\u00e0 abbiamo imparato tanto. Grazie a tutti coloro che negli ultimi 15 anni hanno collaborato alla meravigliosa avventura della rinascita del Museo, dopo il restauro voluto da Mons. Macchi. A loro chiediamo di continuare a sostenere questo scrigno, tenacemente aggrappato al suo Santuario, perch\u00e9 continui a nutrire occhi, mente, cuore”.<\/div>\n
Il passo indietro di Laura Marazzi, avviene in punta di piedi:<\/strong> senza clamore, senza dichiarazioni roboanti, con quella riservatezza che l’ha sempre contraddistinta. Anima del museo, non ha mai ostentato nulla, preferendo un silenzio fatto di appassionato studio e divulgazione, al clamore e alla pubblicit\u00e0 da prima pagina. Su questa linea, per quindici anni ha diretto con mano sicura lo scrigno dei tesori artistici in cima al Sacro Monte di Varese. Ha curato l’organizzazione del museo dopo i restauri e indirizzato lo sviluppo culturale verso un pubblico sempre pi\u00f9 ampio e variegato, in particolare quello infantile. I risultati raggiunti durante questa gestione attenta e intelligente parlano da soli: <\/strong>l’anno scorso il museo ha toccato numeri da record, registrando 6.605 visitatori e 1500 bambini per i laboratori didattici.<\/div>\n
Per molti di noi, questa notizia \u00e8 stata un fulmine a ciel sereno<\/strong>, e non sono mancati i messaggi di stima verso il lavoro svolto da Laura Marazzi. “Sono dispiaciutissima – commenta Carla Tocchetti, presidente di Beautiful Varese – Una persona di grande valore, punto di riferimento riconosciuto da quindici anni, capace di aggregare una rete di volontari competenti e appassionati, che lasciano l’incarico insieme a lei. A tutti loro deve andare il ringraziamento della citt\u00e0”.
\n“Il Sacro Monte perde una sua punta di diamante. Non ci posso credere, la dott.ssa Marazzi era troppo affezionata al suo lavoro presso “il Baroffio” svolto con alta professionalit\u00e0 e passione. Che sta succedendo?<\/strong>” si domanda Ambrogina Zanzi, presidente degli Amici del Sacro Monte di Varese.<\/div>\n

\nDomanda spontanea e da molti condivisa, su cui, per il momento, le risposte latitano<\/strong>. Ma sarebbe ingenuo non vedere un rapporto di casualit\u00e0 tra il passo indietro del Conservaotre e il recentissimo lancio del Polo Museale del Sacro Monte<\/strong>, che prevedere un’unica cabina regia di Pogliaghi, Baroffio, Cripta e centro espositivo. Novit\u00e0 non da poco, vista la geografia culturale della vetta sacra.<\/div>\n
Il Baroffio, lo ricordiamo, \u00e8 di propriet\u00e0 della parrocchia di Santa Maria del Monte che lo gestisce in accordo con la Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte di Varese. Conclusi i lavori della Cripta del Santuario<\/strong>, nell’autunno 2015, la Parrocchia aveva affidato proprio alla dottoressa Marazzi la direzione e curatela degli ambienti, mentre per la gestione delle visite e del personale di sorveglianza si era rivolta ad Archeologistics snc<\/strong>, societ\u00e0 che offre servizi e prodotti per i beni culturali e i musei, gi\u00e0 impegnata al Sacro Monte in Casa Pogliaghi e nel Centro Espositivo Pasquale Macchi.<\/div>\n
Proprio per questo il passo indietro del Conservatore somiglia a un proverbiale “gran rifiuto” di fronte al nuovo corso<\/strong>. Al momento in ogni caso, le bocche restano cucite e le poche dichiarazioni raccolte tengono, pi\u00f9 che altro, a evitare preoccupazioni.<\/div>\n
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La Parrocchia ringrazia Laura Marazzi e prende atto, a malincuore, delle sue improvvise dimissioni, precisando di non aver mai messo in discussione il suo ruolo di Conservatore. Resta il fatto che la svolta c’\u00e8 stata e che, al momento, il Museo Baroffio, che dal 2011 vanta ufficialmente uno status regionale, rimane orfano di una figura fondamentale. I vertici parrocchiali non hanno dubbi: “Quel posto non rester\u00e0 a lungo vacante<\/strong>“. Parole che rassicurano. Ma non spiegano.<\/p>\n

*** AGGIORNAMENTO***<\/strong><\/p>\n

“Da qualche tempo lavoravo in affanno, non avendo pi\u00f9 chiari, come prima, gli obiettivi di Parrocchia e Fondazione Paolo VI “. Inizia cos\u00ec, facendo cadere la “maschera della sorpresa”<\/strong>, la lunga lettera di Laura Marazzi alla nostra Redazione. A pochi giorni dalle sue dimissioni dai vertici del museo Baroffio, il conservatore ci scrive le proprie ragioni, a scanso di equivoci e pettegolezzi<\/strong>. “Per chi mi \u00e8 vicino la mia decisione non \u00e8 stata un fulmine a ciel sereno. E cos\u00ec pure per i miei “capi” non \u00e8 stata una sorpresa<\/strong>“.<\/div>\n<\/div>\n
Che ci fosse un forte disagio da parte di Marazzi era dunque cosa dichiarata e risaputa. Ma quale \u00e8 stato il motivo che l’ha portata alle dimissioni? <\/strong><\/div>\n
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“So che il mio passo indietro, a ridosso del varo del “polo museale”, potrebbe sembrare sembrare un gesto di reazione, ma non \u00e8 cos\u00ec. Ho comunicato a Parrocchia e Fondazione alcune perplessit\u00e0 <\/strong>ma mi sono resa conto di non aver pi\u00f9 la possibilit\u00e0 di incidere sull’organizzazione culturale del Museo: le ultime decisioni sono state prese prescindendo dal mio ruolo di conservatore, cosa che non era mai successa. <\/strong>Ho capito di non essere pi\u00f9 al servizio di un ideale, ma di logiche che mi superavano”.<\/p>\n

Marazzi quindi va a fondo della questione, e spiega: “Ho avanzato proposte che non sono state accolte<\/strong>: l’ultima \u00e8 stata di mantenere la gestione interna dei percorsi didattici, condotti da me e dai volontari: offerta sempre apprezzata per qualit\u00e0 e variet\u00e0, oltretutto priva di costi (perch\u00e8 attuata con i volontari, tutte persone di grande cultura e con tanta esperienza)”.<\/p>\n<\/div>\n

Inversioni di marcia che non hanno pi\u00f9 permesso a Marazzi di portare avanti serenamente il suo compito: “Cambiare la politica di bigliettazione, al rialzo, e mettere a pagamento ogni servizio \u00e8 un grosso cambiamento di politica culturale<\/strong>. Ho chiesto maggiori riflessioni a Parrocchia e Fondazione su questo punto, ma nessun ultimatum. Ho fatto domande che non hanno avuto risposte, per cui ho capito che ci sono ragioni a me superiori<\/strong> per le quali si \u00e8 deciso di cambiare”.<\/div>\n
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Motivazioni economiche, probabilmente, nonostante il trend fosse in crescita: “Mi \u00e8 stato spesso fatto notare che il museo incassava meno rispetto a quanto costava<\/strong>: preoccupazione legittima, ma un museo non \u00e8 un supermercato, i suoi scopi sono diversi. Certo non mi ha fatto piacere che venisse azzerato lo staff precedente: eravamo una squadra affiatata ed efficiente, come dimostrano i tanti commenti positivi. Ma la Fondazione afferma che in questo modo risparmier\u00e0… desiderio legittimo”.<\/p>\n

C’\u00e8 inoltre chi le ha rimproverato l’ assenza durante i fine settimana, ma Marazzi ribatte<\/strong>: “Spesso ho tenuto conferenze o ho svolto attivit\u00e0 nel fine settimana. Non ero la bigliettaia, per cui non era indispensabile che fossi presente ogni ora d’apertura. Infatti in generale il contratto da conservatore (oltretutto ero part-time) prevede lavoro in settimana. Pu\u00f2 aver pensato cos\u00ec solo chi \u00e8 ignorante e confonde il conservatore con la figura del custode. Comunque non \u00e8 mai stato preteso ufficialmente che ci fossi anche nel weekend. Quando sono stata presente di sabato o domenica l’ho fatto di mia volont\u00e0”.<\/p>\n<\/div>\n

Tutto risolto, dunque? Probabilmente no<\/strong>, perch\u00e9 rimangono aperti gli scenari del dopo-Marazzi e nuovi colpi di scena potrebbero scuotere ancora il sacro Monte, soprattutto riguardo la gestione del polo museale<\/strong> che, come ci spiega lei, “per definirsi tale non pu\u00f2 basarsi semplicemente sul fatto che chi apre le sedi \u00e8 la stessa societ\u00e0 di servizi. Non mi \u00e8 stato chiesto di essere “conservatore del polo”. Ma magari ora lo istituiranno, chiss\u00e0”.<\/div>\n

Tensioni culturali scuotono il Sacro Monte. Il Conservatore del Museo Baroffio e del Santuario, Laura Marazzi, ha rassegnato le dimissioni. La decisione, improvvisa, \u00e8 stata annunciata con un post su Facebook, pubblicato sulla pagina del museo, la mattina di domenica 4 marzo: “Oggi riapre il Museo con nuovi orari, nuova bigliettazione, nuovo personale d’accoglienza. 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