{"id":27597,"date":"2012-09-06T06:23:52","date_gmt":"2012-09-06T06:23:52","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-09-07T09:21:04","modified_gmt":"2012-09-07T09:21:04","slug":"valzer-arte-musica-e-architettura","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/valzer-arte-musica-e-architettura\/","title":{"rendered":"Valzer: arte, musica e architettura"},"content":{"rendered":"
\"LaLa stazione dell'Alserstrasse<\/span><\/div>\n

Prima di presentare l'evoluzione del valzer tramite le esperienze dalla famiglia Strauss<\/strong>, che, di fatto, sarà tanto il simbolo dello stesso ballo viennese<\/strong> quanto la caratterizzazione più popolare della Vienna del tardo Ottocento<\/strong>, gioverà ricordare che la "febbre" per la danza a Vienna raggiunse l'apice tra gli anni venti e i settanta del XIX secolo.<\/p>\n

Tale costume sociale<\/strong>, con il quale i Viennese stessi amavano identificarsi, coincise con un periodo di notevoli cambiamenti e di trasformazioni in ambito civile, architettonico ed artistico<\/strong> all'interno del paese.
Il governo austriaco, tra l'altro, incoraggiava quelle attività che riteneva innocue, poiché tenevano lontano la popolazione dagli argomenti politici, soprattutto quelli sediziosi d'ispirazione libertaria autonoma (in Italia, in Ungheria, in parte della Germania) che si rifletteva direttamente sull'opinione pubblica.
<\/strong>
Quanto tale pubblica opinione fosse divenuta elemento trainante nella società è dimostrato dalla satira impietosa che di essa fece Offenbach <\/strong>in Francia <\/strong>in uno dei suoi lavori più importanti, l'operetta Orphée aux Enfèrs<\/strong><\/em>, dove la stessa è personificata da una petulante e conformista signora di mezza età che conduce lo sventurato Orfeo (un maestro di violino sempre in lite con la sua Euridice) negli inferi per riportare la sposa nella propria casa, come indicava il mito classico.
Tornando a Vienna, pertanto, la mania del ballo fu così incoraggiata dal governo che fu lo stesso direttamente responsabile dell'aumento significativo delle sale pubbliche<\/strong> dove esercitare l'arte di Tersicore, soprattutto nei sobborghi di Vienna, poiché lo stato finanziava la costruzione delle stesse<\/strong> per coloro che avessero fatto richiesta della licenza per l'apertura del locale.<\/p>\n

La sala da ballo più famosa e popolare fu quella <\/p>\n

\"Oggi,Oggi, il caffè Sperl<\/span><\/div>\n

dell'ornata e sontuosa "Zum SperlBauer"<\/strong>, nota popolarmente e familiarmente come "Sperl"<\/strong>, nel sobborgo di Leopoldstadt. Dopo una vasta ricostruzione avvenuta nel 1807, quando l'intera pista da ballo fu rivestita in legno, materiale duttile per il ballo e assai adatta all'acustica, la "Sperl"<\/strong> ebbe il suo massimo splendore nei sei anni durante i quali Johann Strauss<\/strong> padre<\/strong> fu direttore d'orchestra stabile, tra il 1829<\/strong> ed il 1835<\/strong>. Il suo Sperl-Galopp<\/strong><\/em>, una delle più belle pagine del compositore, fu ascoltato lì per la prima volta nel gennaio del 1831.<\/p>\n

In aperta competizione con la prima era la vasta "Apollo-Saal<\/strong>" di Schottenfield, locale aperto nel 1808<\/strong>, che vantava ben 5 sale da ballo interne<\/strong>, ognuna con un'architettura e scenario differente. Illuminata da 5000 candele di cera<\/strong>, la sala principale aveva specchi d'acqua, grotte e cascate artificiali<\/strong>. Il declino arrivò nel 1830 ed essa fu trasformata in fabbrica per candele.
Eppure anche l'"Apollo-Saal"<\/strong> pareva insignificante di fronte all'immensa "Odeon-Saal"<\/strong> di Leopoldstadt, aperta nel 1845<\/strong>: la sua enorme arena per il ballo, che misurava 143 metri di lunghezza e 34 di larghezza<\/strong>, conteneva fino a 8000 persone<\/strong>, oltre ad un'orchestra di 80 musicisti<\/strong>. Andò a fuoco completamente nel 1848 e purtroppo non fu ricostruita.<\/p>\n

Due, però, sono i nomi di sale che restano nella storia musicale viennese quali luoghi che videro la prima esecuzione delle più importanti, più celebri ed intramontabili composizioni dei fratelli Johann figlio<\/strong> ed Josef Strauss<\/strong>: si tratta delle "Dianabaud-Saal"<\/strong> e "Sophienbad-Saal". <\/strong><\/p>\n

<\/span><\/div>\n

Nella prima debuttarono, nel 1867<\/strong>, An der Schoenen blauen Donau<\/strong><\/em> (Al bel Danubio blu<\/strong><\/em>), Vita d'artista<\/strong><\/em> e, nel 1869, Vino donna e canto<\/strong><\/em> di Johann Strauss II<\/strong>, nell'altra Accelerazioni <\/strong><\/em>(1860) ancora di Johann <\/strong>e Sphaeren-Klaenge<\/strong><\/em> (La musica delle sfere<\/strong><\/em>) di Josef Strauss.
<\/strong>
Durante i mesi estivi, le piste di queste due sale erano smantellate per far si che i palazzi che le contenevano fossero utilizzati come bagni pubblici.
<\/strong>La Dianen-Ball<\/strong> fu demolita nel 1913, mentre la Sophienbad-Saal<\/strong>, inaugurata nel 1846<\/strong> con una festa da ballo diretta da Johann Strauss padre<\/strong> è tuttora esistente: si utilizza come sala da registrazione musicale.<\/p>\n

Numerose delle eleganti sale da ballo di Vienna – quasi tutte in tardo stile neoclassico – erano state ricavate, dopo intereventi massicci, da vecchie stazioni di posta ormai inutilizzate, come nel caso proprio della "Sperl<\/strong>". Altre si ricavavano negli annessi dei teatri, come le <\/p>\n

\"Sophiensaal,Sophiensaal, esempio europeo di notevole restauro<\/span><\/div>\n

"Straussel-Saele"<\/strong>, all'interno del palazzo del Theater in der<\/strong> Josephstadt<\/strong> (zona del Prater) oggi adattate a ridotto<\/strong><\/em> dello stesso.<\/p>\n

Nel 1834, il proprietario di queste ultime fece installare un impianto di illuminazione a gas come richiamo ed indice di modernità: per l'occasione, ecco che Johann Strauss<\/strong>, scritturato, fornisce l'ironica Explosions-Polka<\/strong><\/em> (<\/em>Polca delle esplosioni<\/strong><\/em>) rimandando al lato meno piacevole dell'utilizzo di tale combustibile.<\/p>\n

Infine, vale la pena menzionare il Casinò di Unger<\/strong>, nel sobborgo di Hernals<\/strong>, che, nell'Ottocento possedeva la più grande locanda con giardino<\/strong> per le serate danzanti estive, adatto ad ospitare fino 3000 persone<\/strong>: l'edificio fu demolito nel 1895, durante la costruzione della rete metropolitana viennese, ed al suo posto fu eretta la stazione ferroviaria <\/strong>dell'Alser Strasse.
<\/strong>
Oggi, tranne poche eccezioni, la maggior parte delle sale da ballo storiche non sono più visibili, o perché abbattute, o riadattate: la loro esistenza resta viva o nel nome di una via, o, più efficacemente, nella musica che risuonò per la prima volta nel corso del loro splendore.
Ancora una volta resta l'Arte la vera testimone immortale della Storia.<\/p>\n

(segue<\/em>)<\/p>\n

Link (YouTube) per esempi musicali relativi al pezzo:
Johann Strauss<\/strong> I: <\/strong>"Sperl-Galop" op. 42
<\/strong><\/em>http:\/\/www.youtube.com\/watch?v=yvwT9xXWqCY<\/u><\/p>\n


Johann Strauss I: <\/strong>"Sperl-Polka"
<\/strong><\/em>http:\/\/www.youtube.com\/watch?v=whQqgFdcibA&feature=related<\/u><\/p>\n

<\/p>\n

Johann Strauss I: <\/strong>"Indianer-Galop" op. 111
<\/strong><\/em>http:\/\/www.youtube.com\/watch?v=tx9ABESnqjo<\/u><\/p>\n

<\/p>\n

Johann Strauss I: <\/strong>"Beliebte Annen-polka", op. 137 (Polka per l'amatissima Anna)
<\/strong><\/em>http:\/\/www.youtube.com\/watch?v=ZQpKm4JlOuQ&feature=relmfu<\/u><\/p>\n

<\/p>\n

Johann Strauss I: <\/strong>"Zampa-Galop", op. 62.a (Galop su motivi dall'opera "Zampa" di Ferdinand Herold)
<\/strong><\/em>http:\/\/www.youtube.com\/watch?v=NKVpWQSPGeQ&feature=related<\/u><\/p>\n

<\/p>\n

Johann Strauss I: <\/strong>"Furioso-Galop", su motivi tratti da Liszt, op. 114
<\/strong><\/em>http:\/\/www.youtube.com\/watch?v=UlGrYyQdiOw&feature=related<\/u><\/p>\n

<\/p>\n

Johann Strauss II: <\/strong>"Sul bel danubio blu", op. 316
<\/strong><\/em>http:\/\/www.youtube.com\/watch?v=YVTTyaDs7Fw<\/u><\/p>\n

<\/p>\n

Johann Strauss II: <\/strong>"Kunsterleben", op 314 (Vita d'artista)
<\/strong><\/em>http:\/\/www.youtube.com\/watch?v=gqS_fFNiqKg<\/u><\/p>\n

<\/p>\n

Johann Strauss II: <\/strong>"Explosions-Polka" op.43
<\/strong><\/em>http:\/\/www.youtube.com\/watch?v=It4VAl4JFH0<\/u><\/p>\n

<\/p>\n

Johann Strauss II: <\/strong>"Accelerationen – Waltz", op. 234 (Accelerazioni)
<\/strong><\/em>http:\/\/www.youtube.com\/watch?v=PscKxtzI3Ok<\/u><\/p>\n

<\/p>\n

Josef Strauss: <\/strong>"Sphaerenklange", op 235 (Musica delle sfere – Armonie celesti)
<\/strong><\/em>http:\/\/www.youtube.com\/watch?v=snPUhI8GIC4<\/u><\/p>\n

<\/p>\n

Josef Strauss: <\/strong>"Die Libelle", polka mazur op. 204 (La libellula, polka al tempo di mazurka)
<\/strong><\/em>http:\/\/www.youtube.com\/watch?v=dunn_2wAs0o&feature=related<\/u><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

La stazione dell'Alserstrasse Prima di presentare l'evoluzione del valzer tramite le esperienze dalla famiglia Strauss, che, di fatto, sarà tanto il simbolo dello stesso ballo viennese quanto la caratterizzazione più popolare della Vienna del tardo Ottocento, gioverà ricordare che la "febbre" per la danza a Vienna raggiunse l'apice tra gli anni venti e i settanta […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":27598,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[230,14],"tags":[],"yoast_head":"\nValzer: arte, musica e architettura - ArteVarese.com<\/title>\n<meta name=\"robots\" content=\"index, follow, max-snippet:-1, max-image-preview:large, max-video-preview:-1\" \/>\n<link rel=\"canonical\" href=\"https:\/\/www.artevarese.com\/valzer-arte-musica-e-architettura\/\" \/>\n<meta property=\"og:locale\" content=\"it_IT\" \/>\n<meta property=\"og:type\" content=\"article\" \/>\n<meta property=\"og:title\" content=\"Valzer: arte, musica e architettura - 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