{"id":26403,"date":"2012-03-08T10:21:59","date_gmt":"2012-03-08T10:21:59","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-03-09T09:12:50","modified_gmt":"2012-03-09T09:12:50","slug":"i-trasparenti-di-mendrisio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/i-trasparenti-di-mendrisio\/","title":{"rendered":"I Trasparenti di Mendrisio"},"content":{"rendered":"
Connessi con le processioni storiche della Settimana Santa, i Trasparenti <\/strong>furono introdotti nella tradizione popolare del Mendrisiotto da Antonio Maria Baroffio (1732-1798)<\/strong> frate dei Servi di Maria del convento di San Giovanni. Nel 1769, tornato a Mendrisio da Piacenza, arricchì di opere e fece restaurare il convento ma nonostante i dipinti fossero gestiti dagli stessi Servi di Maria e conservati nel Convento, furono sempre pagati da privati cittadini e a partire dal 1794 anche dall'autorità municipale di Mendrisio. Dopo la soppressione del Convento, nel 1852, il Comune, in qualità di proprietario di quasi tutte le opere, si è preso carico di presentarli nelle strade del Borgo proprio in occasione delle processioni. Realizzati su telai di misure e forme differenti, questi "quadri notturni" venivano ricoperti con uno strato di cera dipinta con pochi pigmenti che ne esaltavano la "trasparenza"<\/strong>. Un tipo di tecnica che ha permesso la conservazione delle opere, illuminate originariamente con delle candele ed esposte per alcune settimane alle imprevedibili intemperie primaverili. <\/p>\n In mostra, parallelamente a una selezione di opere della collezione, quattro monumentali porte<\/strong>, quattro grandi lesene<\/strong>, sei vele<\/strong>, un "cartellone<\/strong>" e alcuni lampioni portatili<\/strong> (diversi per forma, disegno e colori) che illustrano le scene salienti della Passione di Cristo, così come viene tramandata dal Nuovo Testamento, con interpolate scene apocrife dedicate a Maria, protettrice dei Serviti. Uno degli avvenimenti più importanti del programma iconografico è legato a un episodio non evangelico, ovvero il Commiato di Gesù da Maria<\/strong><\/em>, commentato dalla scritta che riporta le parole di Cristo come espresse nelle Meditationes vitae Christi<\/em>. Probabilmente si trattava di un modo per sottolineare la pertinenza della processione del Venerdì santo e dei "trasparenti" all'ordine dei Servi di Maria, integrando vistosamente la "Via Matris" dedicata alla loro patrona con la "Via Crucis" dedicata alla figura del Cristo. La figura di Maria è infatti esaltata non solo negli episodi evangelici ancora visibili ma anche in quelli tratti da altre fonti non canoniche (Congedo di Cristo da Maria<\/em> e Giovanni porta a Maria l'annuncio della cattura di Cristo<\/em>). Gli antichi Trasparenti di Mendrisio Giovan Battista Bagutti, L'orazione nell'orto, 1791 Connessi con le processioni storiche della Settimana Santa, i Trasparenti furono introdotti nella tradizione popolare del Mendrisiotto da Antonio Maria Baroffio (1732-1798) frate dei Servi di Maria del convento di San Giovanni. Nel 1769, tornato a Mendrisio da Piacenza, arricchì di opere e fece restaurare il convento ma nonostante […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":26404,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[41,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
<\/p>\n
<\/strong>Fino al 9 aprile 2012
Orari: da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.00
sabato-domenica dalle 10.00 alle 18.00
lunedì chiuso (tranne festivi)
Entrata: fr. 5.- \/ Euro 4
(gratuito fino 16 anni)<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"