{"id":26401,"date":"2012-03-08T10:19:34","date_gmt":"2012-03-08T10:19:34","guid":{"rendered":""},"modified":"2012-03-09T09:13:14","modified_gmt":"2012-03-09T09:13:14","slug":"uno-stradivari-a-lugano","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/uno-stradivari-a-lugano\/","title":{"rendered":"Uno Stradivari a Lugano"},"content":{"rendered":"
\"StradivariStradivari
Ex Bavarian 1720<\/span><\/div>\n

L'arte della liuteria cremonese e il suono celestiale che scaturisce da un violino Stradivari. Sono questi gli ingredienti del secondo capolavoro esposto al<\/strong> Palazzo dei Congressi di Lugano<\/strong> insieme a una sezione della balconata della sala teatrale e concertistica del LAC. Il violino ex "Bavarian" di Antonio Stradivari (1720)<\/strong> proveniente dalla collezione "friends of Stradivari"<\/strong> della Fondazione Stradivari di Cremona<\/strong>, è un eccezionale esempio di strumento di confine fra la produzione dei due decenni. La sua armonia e il suo equilibrio sono il frutto di anni di intensa ricerca: dalla scelta del legno (Stradivari utilizzava l'acero dei Balcani per il fondo, le fasce e il manico, e l'abete rosso della val di Fiemme per la tavola armonica) fino alla famosa "formula segreta" della verniciatura, secondo alcuni studiosi applicata su un composto vitreo di carbonato di potassio, salice e carbone, ricoperto a sua volta di un isolante ottenuto da un miscuglio di albume, miele, zucchero e gomma arabica. Una meticolosa preparazione che ha trasformato questi violini in veri e propri gioielli artistici e acustici.

La storia –<\/strong> Secondo alcune fonti «la Casa Reale bavarese acquisto\u0300 il violino all'inizio del XIX secolo e lo colloco\u0300 in una preziosa collezione, a fianco dello Stradivari "King Maximillian", dal nome del monarca che governo\u0300 dal 1848 al 1864. Il suo successore, Ludwig II, sul trono dal 1864 al 1886, piu\u0300 tardi soprannominato il Re delle Fiabe, regalo\u0300 lo strumento al professor Benno Walter, di <\/p>\n

\"StradivariStradivari Ex Bavarian (partic.)<\/span><\/div>\n

Monaco, nel 1870. Quando questi mori\u0300, nel 1901, divenne proprietario del violino Jean Louis Courvosier di Parigi, che lo tenne fino al 1924, quando fu acquistato dal californiano T.C. Petersen. Nel 1928 fu venduto a Henri Verbrugghen, violinista e direttore, allora a capo della Minneapolis Symphony Orchestra. Quindi fu ereditato dal figlio Adrian. Il violino nel 1937, allora di proprieta\u0300 di Henry Verbrugghen violinista e direttore della Minneapolis Symphony Orchestra, venne scelto ed utilizzato per lo straordinario Stradivarius Memorial Concert che si tenne alla Carnegie Hall il 20 dicembre per commemorare il bicentenario della morte del liutaio cremonese. Il violino suonato da Bernard Kugel, vibro\u0300 insieme ad altri strumenti stradivariani di magnifica qualita\u0300. In seguito e\u0300 stato acquistato da Alice de Belmont, di New York, grazie alla mediazione di Emil Herrmann, che successivamente lo compro\u0300 nuovamente. Messo in vendita dalla bottega del commerciante ed esperto Rembert Wurlitzer, fu acquistato dal concertista newyorkese Maurice Wilk. Quindi fu ceduto prima al collezionista e violinista dilettante messicano F.A. Lehman e, in seguito, allo svizzero Alfred Hermanns. Infine entro\u0300 nella collezione di Sau-Wing Lam ed oggi affidato alla Fondazione Stradivari, all'interno del progetto Friends of Stradivari e\u0300 esposto al Museo Stradivariano di Cremona». Una storia di migrazioni e ricchezze che ha legato il violino ai nomi di grandi interpreti e collezionisti.
<\/strong><\/p>\n

Un capolavoro per Lugano
<\/strong>Il violino ex "Bavarian" di Antonio Stradivari
<\/strong>fino al 29 aprile 2012
Palazzo dei Congressi
Piazza Indipendenza 4 – Lugano (CH)<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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