{"id":25507,"date":"2011-11-02T09:36:10","date_gmt":"2011-11-02T09:36:10","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-11-04T10:44:02","modified_gmt":"2011-11-04T10:44:02","slug":"canova-tradotto-e-da-gustare","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/canova-tradotto-e-da-gustare\/","title":{"rendered":"Canova tradotto e da gustare"},"content":{"rendered":"
\"IlIl curatore della mostra,
Marco Albertario<\/span><\/div>\n

Scuola, allievi, accademie e dintorni –<\/strong> Il tratto dell'incisione preciso e netto come il profilo delle danzatrici che si muovono in punta di piedi, come i riccioli disordinatamente trattenuti da un diadema, come il nastro legato sotto il seno che disegna il corpo di dee e ninfe. Il segno grafico racconta l'incisione come la luce racconta la scultura.
Promossa dal Comune di Varese e dall'associazione culturale VareseVive, in collaborazione con l'Accademia Tadini di Lovere, il Comitato Culturale CCR di Ispra e il Rotary Club Sesto Calende, Angera e Lago Maggiore, la bella mostra allestita in Sala Veratti vede in esposizione trenta incisioni realizzate nell'atelier di Antonio Canova <\/strong>tra Sette e Ottocento che riproducono i capolavori del grande maestro.
 
Elogio della classicità –<\/strong> "Canova è stato "tradotto" – ci spiega il curatore della mostra Marco Albertario –  esattamente come nel XVIII e XIX secolo venivano tradotti, da Vincenzo Monti, Ugo Foscolo o dall'abate Cesarotti, i classici della letteratura. Anche grazie a quei lavori di traslazione letteraria, oggi noi conosciamo l'Odissea, l'Iliade e l'Eneide. <\/strong>Alla stessa maniera, i capolavori scolpiti di Canova vengono tradotti su fogli di carta con codici perfetti di linee e segni. Ne sortiscono capolavori eccelsi, realizzati ad uso e consumo di collezionisti e di allievi di accademie. Ma non solo".<\/p>\n

"Non appaia quindi banale ricordare che in una <\/p>\n

\"UnUn particolare di una delle
incisioni in mostra<\/span><\/div>\n

Lombardia ricca di tesori e idee è sempre difficile promuovere iniziative che mettono in risalto il patrimonio d'arte disponibile, troppo spesso nascosto o poco esposto, non sempre per la mancanza di fondi, ma anche per le difficoltà che i promotori devono superare per allestire queste iniziative. (…) Da anni le iniziative culturali dell'Accademia Tadini proseguono con l'intendimento di valorizzare il patrimonio dell'istituzione che, fondata nel 1829, è uno tra i più antichi musei della Lombardia", scrive Roberto Forcella, Presidente dell'Accademia Tadini.<\/strong> <\/p>\n

Bella e molto valida rassegna; certamente una fra le migliori di Sala Veratti, nelle ultime stagioni.<\/strong> La mostra, che riunisce lo strepitoso nucleo di incisioni, è una buona occasione perchè l'occhio possa cogliere ogni particolare, ogni minimo dettaglio, ogni piega dei panneggi dei personaggi. Plauso meritatissimo e doverosissimo al Conservatore dei Musei Civici Daniele Cassinelli (è suo l'affondo, in catalogo, intitolato "Appunti su Varese tra Sette e Ottocento<\/em>") e all'architetto Antonio Bandirali. E a margine di tutto, segnaliamo che la mostra è a ingresso gratuito e che il bel catalogo è acquistabile a soli 12 Euro. Davvero non male, visti i tempi di magra. <\/p>\n

In allegato l'intervista al curatore della mostra.<\/p>\n

CANOVA TRADOTTO
Incisioni di Antonio Canova nelle collezioni dell'Accademia Tadini, Lovere<\/strong>
Dal 6 novembre all' 8 gennaio 2012
Varese, Sala Veratti, Via Veratti, 20
Organizzazione a cura di Comune di Varese e Varesevive in collaborazione con l'Accademia Tadini di Lovere
Orari: da martedì a domenica, dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 18.30
Ingresso libero

Il curatore della mostra, Marco Albertario Scuola, allievi, accademie e dintorni – Il tratto dell'incisione preciso e netto come il profilo delle danzatrici che si muovono in punta di piedi, come i riccioli disordinatamente trattenuti da un diadema, come il nastro legato sotto il seno che disegna il corpo di dee e ninfe. 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