{"id":24842,"date":"2011-07-21T06:53:03","date_gmt":"2011-07-21T06:53:03","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-07-22T09:26:51","modified_gmt":"2011-07-22T09:26:51","slug":"pillole-di-archeologia-da-malnate","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/pillole-di-archeologia-da-malnate\/","title":{"rendered":"Pillole di archeologia da Malnate"},"content":{"rendered":"
\"VasoVaso a bugnette<\/span><\/div>\n

Passeggiando oggi per il Museo Archeologico di Milano, presso il Castello Sforzesco<\/strong>, ci si può imbattere, nell'ultima sala, in una vetrina dove è conservata una bella spada con una impugnatura che ricorda una figura umana. Si tratta di uno degli oggetti emersi in scavi casuali a Malnate<\/strong>, località Rogoredo<\/strong>, oltre cento anni fa.

La scoperta<\/strong> e lo scavo – <\/strong>All'epoca, la notizia fece scalpore e finì sui giornali locali, come La Lombardia, del 3 novembre 1890. A seguire i lavori fu poi l'archeologo Castelfranco, grande esperto di scavi e di storia locale, aiutato da due contadini del posto. Dagli scavi emersero due sepolture a cremazione, contenenti alcuni oggetti di corredo, quegli oggetti cioè che avrebbero dovuto accompagnare il defunto nell'aldilà.

La sepoltura femminile – <\/strong>Una delle due sepolture fu distinta come femminile: qui si trovavano ben cinque contenitori in ceramica di uso quotidiano, di produzione celtica. Accanto a questi elementi locali, c'erano frammenti di ceramica definita a vernice nera, cioè con un rivestimento nero coprente, di importazione centro-italica. Non solo vasi: un bracciale in vetro azzurro, due frammenti di fibula, la spilla usata per tenere uniti la veste e il mantello.

La sepoltura maschile – <\/strong>L'altra sepoltura era maschile e presentava una spada, <\/strong>un frammento di catena di ferro <\/p>\n

\"ArmillaArmilla in vetro<\/span><\/div>\n

ed un anello, molto probabilmente sostegni all'arma. Di grande interesse è soprattutto la spada in ferro, di cui oggi un calco è visibile anche a Malnate, presso il Museo di Scienze Naturali, in particolare per l'impugnatura.
Come già anticipato, essa rappresenta una figura umana ed è per questo definita antropoide: si possono distinguere la testa, di forma rotonda, con occhi e capelli incisi, il corpo caratterizzato da tre rigonfiamenti, le gambe divaricate, un braccio che si conclude in un bottone appiattito.<\/p>\n

I Celti e Malnate – <\/strong>I materiali risalgono alla metà del II secolo avanti Cristo, si riferiscono alla cultura La Tène, cioè la cultura celtica che si diffuse nel nord Italia a partire dal IV secolo a.C. Le fonti letterarie raccontano e i ritrovamenti archeologici confermano che in quel periodo popolazioni celtiche, o galliche, organizzate in tribù (Insubri, Cenomani, Senoni…) scesero dall'Europa all'Italia: qui si insediarono stabilmente in villaggi, fra cui anche l'attuale Milano, scelta per la posizione centrale nella Pianura Padana, e riuscirono addirittura a assediare e saccheggiare Roma nel 390 avanti Cristo.<\/p>\n

Ma chi erano questi Celti?<\/strong> Si trattava di popoli bellicosi, organizzati in una aristocrazia militare, come testimoniano le armi trovate nelle sepolture, che vivevano in villaggi fortificati, scarsamente documentati dall'archeologia perché in materiale deperibile, come <\/p>\n

\"SpadaSpada antropomorfa<\/span><\/div>\n

legno e paglia. Ben conoscevano l'uso dei metalli, soprattutto bronzo e ferro, lavorati sia per armi che per raffinati ornamenti, spesso animali o vegetali.
Tutti questi dati testimoniano a Malnate la presenza o almeno il passaggio di tribù celtiche, a partire dal II secolo avanti Cristo.<\/p>\n

Osmosi culturale – <\/strong>La ceramica a vernice nera permette di ampliare il discorso, infatti segnala un contatto fra Celti e Roma e l'importazione dal mondo centro-italico di oggetti tipici quali i contenitori ceramici. Roma era in quegli anni il maggior interlocutore delle popolazioni dell'Italia settentrionale. Non a caso dal II secolo avanti Cristo prese avvio la cosiddetta romanizzazione: le popolazioni galliche, sconfitte dai Romani nel 222 a.C., anno della capitolazione di Milano, nei decenni abbandonarono i propri usi, costumi assumendo caratteristiche del mondo latino, come la lingua e le istituzioni politiche. La scoperte archeologiche testimoniano ciò: nei corredi progressivamente spariscono gli elementi celtici, quali le armi, e appaiono oggetti di tradizione romana, come la ceramica a vernice nera.<\/p>\n

Le sepolture di Malnate si pongono proprio in questa fase di passaggio, dato importante perché testimonia come la zona del Varesotto sia stata capillarmente coinvolta nei grandi fenomeni storici del passato.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Vaso a bugnette Passeggiando oggi per il Museo Archeologico di Milano, presso il Castello Sforzesco, ci si può imbattere, nell'ultima sala, in una vetrina dove è conservata una bella spada con una impugnatura che ricorda una figura umana. 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