{"id":23912,"date":"2011-03-08T06:32:14","date_gmt":"2011-03-08T06:32:14","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-03-15T04:58:27","modified_gmt":"2011-03-15T04:58:27","slug":"cos-il-cinema-si-lascia-fotografare","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/cos-il-cinema-si-lascia-fotografare\/","title":{"rendered":"Cos\u00ec il cinema si lascia… fotografare"},"content":{"rendered":"
\"24+124+1 CINEMA CHAIRS PROJECT<\/span><\/div>\n

Quasi "il Proust della moderna fotografia" – Tracciare la storia del mondo attraverso la storia delle cose<\/strong>: vecchie scatole svuotate, palloni dalla pelle sbucciata, sedie abbandonate che portano su di loro il passaggio del tempo e del mondo. Alberto Bortoluzzi sembra irrefrenabilmente attratto dagli oggetti che portano inscritti i segni del tempo, le cuciture e i rattoppi dei decenni che scorrono. La mostra "24 + 1 cinema chairs project<\/strong>", già ospitata a Palazzo Reale di Milano la scorsa estate, approda anche in terra varesina con oltre venti scatti raccolti nel corso degli anni ed arricchiti da una serie di testimonianze di registi italiani e stranieri. A loro è stato chiesto un ricordo legato a qualche vecchia sala cinematografica, le emozioni vissute e che cosa li ha portati alla loro professione. Così, accade che la settima arte si racconta in una maniera del tutto inedita, in uno spaccato che copre l'intera storia del cinema del secolo scorso, da Monicelli all'era digitale. <\/p>\n

L'intervista – <\/strong>Ad Alberto Bortoluzzi <\/strong>avevamo chiesto di spiegarci anche la personale ospitata recentemente in Villa Morotti a Daverio, intitolata: "Un mondo ai piedi", una lente di ingrandimento sul mondo dello sport, al centro del quale, palloni consumati, vissuti e vincenti sull'idea del consumismo, raccontavano un derby diverso, una partita contesa eppure da podio. Ne sortiva un'idea originale di sport e di <\/p>\n

\"24+124+1 CINEMA CHAIRS PROJECT<\/span><\/div>\n

competizione, racchiusa in scatti fotografici che quasi trasfiguravano i palloni in trofei della storia, in nidi aperti, asteroidi o grumi fatti d'argilla.
L'interpretazione creativa di Bortoluzzi si ritrova anche nella serie di "24 + 1 Cinema Chairs Project", piena di citazioni e nostalgia, mai vittima di rimpianto o di magone nostalgico. <\/p>\n

Al progetto, che rimarrà esposto al pubblico al Castello di Masnago fino al 27 marzo, hanno partecipato: Marco Bechis, Tinto Brass, Giacomo Campiotti, Francesca Comencini, Vittorio De Seta, Daniele Gaglianone, Marco Tullio Giordana, James Ivory, Stefano Knuchel, Patrice Leconte, Ken Loach, Daniele Luchetti, Carlo Mazzacurati, Mario Monicelli, Giuliano Montaldo, Maurizio Nichetti, Ermanno Olmi, Tommy Pallotta, Rintaro, Marco Risi, Nelo Risi, Ettore Scola, Daniele Segre, Mohamed Soudani, Stefano Terenziani, Carlo Verdone, Bruce Webb.<\/p>\n

24+1 CINEMA CHAIRS PROJECT<\/strong>
Dall'11 al 27 marzo 2011
Civico Museo d'arte moderna e contemporanea
Castello di Masnago, Varese
Via Cola di Rienzo 42
Inaugurazione: venerdì 11 marzo, ore 17.30
Chiusura: 27 marzo con sorpresa alle ore 15.00
Orari: lunedì chiuso;
martedì, mercoledì, giovedì. venerdì sabato e domenica, dalle 9.30 alle 12.30\/ dalle 14 alle 17,30
Per info.: tel. 0332-820409
www.comune.varese.it; www.varesecultura.it
Alberto Bortoluzzi: tel. 0332-232924 mob. 335-8050212
info@albertobortoluzzi.com

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