{"id":22868,"date":"2010-10-14T07:18:12","date_gmt":"2010-10-14T07:18:12","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-10-15T08:23:11","modified_gmt":"2010-10-15T08:23:11","slug":"amedeo-brogli-tra-sacro-e-profano","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/amedeo-brogli-tra-sacro-e-profano\/","title":{"rendered":"Amedeo Brogli tra sacro e profano"},"content":{"rendered":"
Sacro Brogli – L'oratorio di Leggiuno <\/strong>ha ospitato la mostra del maestro Amedeo Brogli, una raccolta di oli, acrilici e schizzi preparatori dell'artista che proprio qui ha firmato un importante intervento di rivisitazione artistica della "cappella degli angeli". L'opera, recentemente inaugurata e dedicata a tutte le mamme, è un interessante ripensamento di una vecchia stalla adibita a cappella invernale e adesso abbellita e impreziosita dalla felice mano dell'artista Lucano.<\/p>\n Sacro e profano –<\/strong> Nella piccola mostra ospitata nel salone dell'oratorio si sono viste opere recenti che spaziavano dai ritratti dei papi, alle storie della bibbia fino a momenti di riflessione più personale del pittore sul nudo e sull'interiorità dei personaggi. Intense e fotografiche risultano le crocifissioni. Belli anche i nudi come quello di Susanna spiata dai vecchi, secondo il racconto biblico. Curiosa, certamente, anche l'esposizione di una ignota "Susanna leggiunese" che il pittore ha dipinto.
Ritratti in nudo –<\/strong> Il sottile erotismo dei nudi ritratti fotograficamente in pose seducenti è una delle sorprese di questa mostra, soprattutto per chi è abituato a vedere il lato più sacro della pittura di Brogli. Ne risulta una mano precisa e un'estrema competenza artistica e anatomica, una capacità antica di rappresentare le figura umana, con un atteggimento rinascimentale per un lato e novecentesco dall'altro. Questo si coglie soprattutto negli ambienti che accolgono i protagonisti dei dipinti, dotati di profonda simbologia, costruita sugli oggetti sparsi e nei fondi dipinti con una luce che rimanda a quella grigia e metafisica di Magritte come alle lunghe ombre senza tempo di De Chirico.