{"id":19012,"date":"2009-09-03T07:17:27","date_gmt":"2009-09-03T07:17:27","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-09-04T07:58:04","modified_gmt":"2009-09-04T07:58:04","slug":"l-arte-invade-lo-spazio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/l-arte-invade-lo-spazio\/","title":{"rendered":"L’arte invade lo spazio"},"content":{"rendered":"
\"UnUn partic. dell'opera<\/span><\/div>\n

In continuo movimento –<\/strong> Tre cerchi molto grandi, uno per l'acqua, uno per il bosco e uno per l'aria. Un grande ambiente in cui lo spettatore diventa parte attiva, partecipa alla pittura nella quale si può immergere rimanendone avvolto e affascinato. Alessandro Papetti<\/strong>, grande artista contemporaneo torna a stupire e lo fa proprio nel centro della sua città. A Milano<\/strong>, a Palazzo Reale<\/strong> costruisce questa grande installazione pittorica che rimarrà aperta fino al 20 settembre. Una pittura fluida e dinamica la sua dove il supporto è movimento da pennellate lunghe e veloci. Il tema dell'acqua ritorna in Papetti che si è lasciato affascinare da questo soggetto in più occasioni dal 1998 in poi con quadri incentrati sull'idea del bagno di notte e con le grandi, suggestive piscine che ha esposto in numerose occasioni: quadri nei quali l'acqua, notturna o diurna, diventa un mezzo di straniamento, catapultando lo spettatore in una dimensione che non sembra più far parte del reale in senso stretto, ma piuttosto dei territori dell'inconscio e della memoria, della paura e del buio interiore.

Entrare nell'opera –<\/strong> "L'idea di questo ciclo di dipinti circolari", dice Alessandro Papetti, "nasce alcuni anni fa da un'esigenza particolare, quella di ripensare e di approfondire non solo la mia ricerca pittorica, ma la mia posizione e il mio atteggiamento nei confronti della stessa pittura. Questo ha significato mettere in discussione la certezza della consuetudine del ‘fare', così come l'abitudine a uno spazio pittorico definito o al modo di affrontare il dipinto. Da tutto questo è nata l'urgenza di trovarsi in una situazione meno convenzionale, ma dentro di essa, in uno spazio che potesse dilatare i suoi confini al punto da farmi sentire al centro di una differente quanto insolita situazione spazio-temporale. Uno spazio circolare come spazio pittorico differente, alternativo a quello tradizionale, dove, almeno concettualmente, non ci sia né un inizio né una fine, e dove il gesto pittorico possa rappresentare l'inizio del quadro ma, allo stesso tempo, <\/p>\n

\"Un'altroUn'altro particolare<\/span><\/div>\n

anche la sua fine. Non sapere dove iniziare, né in quale direzione procedere, è una possibilità. Chiudersi all'interno del cerchio, e non più fuori dal dipinto".<\/p>\n

La parola al critico –<\/strong> "Papetti recinta la sua pittura e spinge astrazione e figurazione verso il figurabile. Dentro i tre gironi si svolge una felice dialettica tra la decisa circolarità della struttura e la vibrante manualità della pittura. Lo spettatore viene sottratto ad ogni contaminazione con l'esterno e posto al centro di ogni confronto, depurato da ogni contatto con immagini estranee a quelle create dall'artista. I tre gironi sembrano stabilizzare la volubilità figurativa e confermare i tre epicentri dell'arte, garantiti dalla presenza in transito del pubblico" scrive Achillo Bonito Oliva<\/strong> nel catalogo Skira che accompagna la mostra.<\/p>\n

Il ciclo del tempo
ALESSANDRO PAPETTI<\/strong>
3 – 20 settembre 2009
Palazzo Reale – Piazza Duomo 12, Milano
Orari: lunedì 14.30 – 19.30; martedì – domenica 9.30 – 19.30; giovedì fino alle 22.30
Ingresso libero
CLP Relazioni Pubbliche
tel. 02.433403 – 02.36571438
press@clponline.it<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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