{"id":17603,"date":"2009-03-05T04:21:19","date_gmt":"2009-03-05T04:21:19","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-03-06T07:19:07","modified_gmt":"2009-03-06T07:19:07","slug":"lo-spazio-urbano-secondo-ossola","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/lo-spazio-urbano-secondo-ossola\/","title":{"rendered":"Lo spazio urbano secondo Ossola"},"content":{"rendered":"<link href=\"file:\/\/\/C:%5CDOCUME%7E1%5Cmanu%5CIMPOST%7E1%5CTemp%5Cmsohtml1%5C01%5Cclip_filelist.xml\" rel=\"File-List\" \/><!--[if gte mso 9]><xml>     Normal   0   14         false   false   false                             MicrosoftInternetExplorer4   <\/xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>     <\/xml><![endif]--><br \/>\n<style>  <\/style>\n<p><!--[if gte mso 10]> \n\n<style>  \/* Style Definitions *\/  table.MsoNormalTable \t{mso-style-name:\"Tabella normale\"; \tmso-tstyle-rowband-size:0; \tmso-tstyle-colband-size:0; \tmso-style-noshow:yes; \tmso-style-parent:\"\"; \tmso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; \tmso-para-margin:0cm; \tmso-para-margin-bottom:.0001pt; \tmso-pagination:widow-orphan; \tfont-size:10.0pt; \tfont-family:\"Times New Roman\"; \tmso-ansi-language:#0400; \tmso-fareast-language:#0400; \tmso-bidi-language:#0400;} <\/style>\n\n <![endif]--><\/p>\n<div class=\"news_image\" style=\"float: left\"><img decoding=\"async\" loading=\"lazy\" alt=\"Giancarlo Ossola\" height=\"200\" src=\"\/wp-content\/uploads\/2017\/07\/df761728e16d698d8f222247ebc3e434.jpg\" width=\"167\" \/><span>Giancarlo Ossola<\/span><\/div>\n<p>Inaugura sabato 7 marzo la mostra &quot;<strong>spazi marginali<\/strong>&quot; di <strong>Giancarlo Ossola<\/strong> all&#39;interno del progetto Citta Visibile ideato dalla Fondazione Bandera. L&#39;esposizione si sviluppa intorno a tre nuclei tematici: la citt&agrave;, le fabbriche e gli oggetti. Lo sguardo dell&#39;osservatore compie un viaggio sempre pi&ugrave; ravvicinato dal grande insieme indefinibile della citt&agrave; all&#39;oggetto in primo piano per scoprire in essi trame di memoria&nbsp; che raccontano l&#39;uomo moderno.<\/p>\n<p><strong>Com&#39;&egrave; strutturata la mostra &quot;spazi marginali&quot; alla Fondazione Bandera?<\/strong><br \/>&quot;E&#39; una mostra antologica che raccoglie opere dagli anni &#39;60 al 2006. E&#39; un&#39;occasione per veder riuniti i soggetti che ho studiato negli anni attraverso un pittoricismo che tiene conto dell&#39;esperienza informale che inevitabilmente ha influenzato gli artisti della mia generazione&quot;.<\/p>\n<p><strong><\/strong><strong>Quanto conta la componente informale nella sua pittura?<\/strong><br \/>&quot;Il mio informale si &egrave; col tempo contaminato con la pittura figurativa. In questo modo sono riuscito a rinnovare la pittura con maggiore libert&agrave; del pennello. Non c&#39;&egrave; stata un&#39;evoluzione da uno stile ad un altro, ma una costante altalena che dura tuttora tra figurativo e divertissement&quot;.<\/p>\n<p><strong>Quali sono i soggetti che pratica maggiormente?<\/strong><br \/>&quot;La mia predilezione va agli ambienti dismessi, ai reperti di archeologia industriale che tento di riscattare dall&#39;abbandono. In uno scritto del 1987 avevo definito un po&#39; provocatoriamente le mie opere un &#39;elogio del rifiuto&#39;. Questo dimostra la continuit&agrave; della mia ricerca personale che concepisce il mondo come un &#39;enorme relitto&#39;. Ci costruiamo bozzoli dove vivere: citt&agrave;, fabbriche, eccetera, che, dopo il nostro abbandono, sopravvivono come traccia del nostro passaggio&quot;.<\/p>\n<div class=\"news_image\" style=\"float: right\"><img decoding=\"async\" loading=\"lazy\" alt=\"G. Ossola - Hinterland, 1977-78\" height=\"200\" src=\"\/wp-content\/uploads\/2017\/07\/e3aa75658e521824b09d8617d4926b8b.jpg\" width=\"176\" \/><span>G. Ossola &#8211; Hinterland, 1977-78<\/span><\/div>\n<p><strong>C&#39;&egrave; un po&#39; di malinconia nell&#39;osservare questi &#39;rimasugli di vita&#39;?<\/strong><br \/>&quot;No. Le fabbriche in disuso mi affascinano molto proprio per il loro carattere di ruderi. Mi &egrave; capitato proprio oggi di vedere una pianta spuntare tra le mura superstiti di una fabbrica e mi &egrave; sembrato molto bello. Dovr&ograve; fargli subito una foto&quot;.<\/p>\n<p><strong>Ricorre spesso alla fotografia per realizzare le sue opere?<\/strong><br \/>&quot;Sempre direi. Con tutte le immagini che ho potrei fare una mostra fotografica. Di solito alle fabbriche e ai loro interni faccio molte fotografie in modo da poterle studiare con calma. Il quadro nasce da considerazioni fatte non a freddo, ma col tempo necessario&quot;. <\/p>\n<p><strong>In questo modo stabilisce un legame d&#39;affetto con i suoi soggetti. Le &egrave; mai capitato di vederli in secondo momento demoliti?<\/strong><br \/>&quot;S&igrave; ma credo che ci&ograve; faccia parte di un processo vitale che appartiene a tutte le cose. Gli oggetti si caricano di tempo e si fanno portatori di un senso riposto. Quando queste strutture vengono abbattute e ne rimane solo in parte l&#39;ossatura, lo scheletro, la luce diventa protagonista e crea spazi suggestivi. In quel momento la linea di demarcazione tra architettura e paesaggio diventa impercettibile e d&agrave; vita a visioni poetiche&quot;.<\/p>\n<p><strong>Cosa ne pensa della nuova destinazione artistica che gli street artists propongono per le periferie industriali?<\/strong><br \/>&quot;Credo sia accettabile. A Milano ne vedo parecchi di questi murales. Alcuni sono apprezzabili, altri meno. A me personalmente piacciono le tonalit&agrave; di grigio con cui sono realizzate perch&eacute; il grigio &egrave; un colore che amo e che uso molto nelle mie opere, soprattutto nei toni del madreperla&quot;.<\/p>\n<p><strong><\/strong><strong>Cos&#39;&egrave; la citt&agrave; per Giancarlo Ossola?<\/strong><br \/>&quot;Una stratificazione di tempo&quot;. <\/p>\n<div class=\"news_image\" style=\"float: left\"><img decoding=\"async\" loading=\"lazy\" alt=\"G.Ossola -Grisaille, 2005\" height=\"144\" src=\"\/wp-content\/uploads\/2017\/07\/fb14ba7e47dcba0ea77b633677a6374c.jpg\" width=\"200\" \/><span>G.Ossola -Grisaille, 2005<\/span><\/div>\n<p><strong>Le sue opere contengono una sorta di monito all&#39;uomo moderno a non dimenticare il suo passato?<\/strong><br \/>&quot;Non necessariamente. Come ho detto prima il passare del tempo non pu&ograve; essere controllato dall&#39;uomo, non possiamo fare nulla per trattenere le nostre storie per&ograve; gli oggetti di cui ci circondiamo raccontano di noi ed &egrave; questo che mi affascina. Cerco di trasporre sulla tela queste medesime sensazioni avvalendomi della luce, una luce fredda e azzurra, una luce &#39;da cavedio&#39; come &egrave; stata definita&quot;.<\/p>\n<p><strong>Un&#39;ultima domanda: all&#39;apice della sua carriera, con una serie di mostre a lei recentemente dedicate, qual &egrave; il suo pensiero sulla pittura?<\/strong><br \/>&quot;Chiunque pu&ograve; al giorno d&#39;oggi avvicinarsi alla pittura. Tutti iniziamo studiando la natura, per&ograve; poi occorre trovare la propria strada, riconoscere la propria personalit&agrave;, fare un cammino. L&#39;arte richiede un impegno interiore non indifferente che pochi dimostrano. La pittura a mio parere &egrave; una pianta rara da saper coltivare&quot;.<\/p>\n<p>  <link href=\"file:\/\/\/C:%5CDOCUME%7E1%5Cmanu%5CIMPOST%7E1%5CTemp%5Cmsohtml1%5C01%5Cclip_filelist.xml\" rel=\"File-List\" \/><!--[if gte mso 9]><xml>     Normal   0   14         false   false   false                             MicrosoftInternetExplorer4   <\/xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>     <\/xml><![endif]--><\/p>\n<style>  <\/style>\n<p><!--[if gte mso 10]> \n\n<style>  \/* Style Definitions *\/  table.MsoNormalTable \t{mso-style-name:\"Tabella normale\"; \tmso-tstyle-rowband-size:0; \tmso-tstyle-colband-size:0; \tmso-style-noshow:yes; \tmso-style-parent:\"\"; \tmso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; \tmso-para-margin:0cm; \tmso-para-margin-bottom:.0001pt; \tmso-pagination:widow-orphan; \tfont-size:10.0pt; \tfont-family:\"Times New Roman\"; \tmso-ansi-language:#0400; \tmso-fareast-language:#0400; \tmso-bidi-language:#0400;} <\/style>\n\n <![endif]-->  <strong>&quot;Giancarlo Ossola &#8211; Spazi marginali&quot;<\/strong><br \/>8 marzo &#8211; 3 maggio 2009<br \/>Fondazione Bandera per l&#39;Arte, via A. Costa 29, Busto Arsizio (VA)<br \/>Inaugurazione: sabato 7 marzo 2009 ore 18.00<br \/>Orari: marted&igrave;-gioved&igrave; 15.00-19.00; venerd&igrave;-domenica 10.00-12.30\/15.00-19.00<br \/>Ingresso: intero &euro; 5, ridotto &euro; 3,00    <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"<p>Giancarlo Ossola Inaugura sabato 7 marzo la mostra &quot;spazi marginali&quot; di Giancarlo Ossola all&#39;interno del progetto Citta Visibile ideato dalla Fondazione Bandera. L&#39;esposizione si sviluppa intorno a tre nuclei tematici: la citt&agrave;, le fabbriche e gli oggetti. 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