{"id":17555,"date":"2009-02-26T13:09:15","date_gmt":"2009-02-26T13:09:15","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-02-27T06:35:41","modified_gmt":"2009-02-27T06:35:41","slug":"l-arte-come-dono","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/l-arte-come-dono\/","title":{"rendered":"L\u2019arte come dono"},"content":{"rendered":"<link href=\"file:\/\/\/C:%5CDOCUME%7E1%5Cmanu%5CIMPOST%7E1%5CTemp%5Cmsohtml1%5C01%5Cclip_filelist.xml\" rel=\"File-List\" \/><!--[if gte mso 9]><xml>     Normal   0   14         false   false   false                             MicrosoftInternetExplorer4   <\/xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>     <\/xml><![endif]--><br \/>\n<style>  <\/style>\n<p><!--[if gte mso 10]> \n\n<style>  \/* Style Definitions *\/  table.MsoNormalTable \t{mso-style-name:\"Tabella normale\"; \tmso-tstyle-rowband-size:0; \tmso-tstyle-colband-size:0; \tmso-style-noshow:yes; \tmso-style-parent:\"\"; \tmso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; \tmso-para-margin:0cm; \tmso-para-margin-bottom:.0001pt; \tmso-pagination:widow-orphan; \tfont-size:10.0pt; \tfont-family:\"Times New Roman\"; \tmso-ansi-language:#0400; \tmso-fareast-language:#0400; \tmso-bidi-language:#0400;} <\/style>\n\n <![endif]-->  <\/p>\n<div class=\"news_image\" style=\"float: left\"><img decoding=\"async\" loading=\"lazy\" alt=\"Un'opera dell'artista\" height=\"200\" src=\"\/wp-content\/uploads\/2017\/07\/561e0bdad1166149d97ee0649a0460a1.jpg\" width=\"133\" \/><span>Un&#39;opera dell&#39;artista<\/span><\/div>\n<p>Come ci suggerisce il titolo della sua mostra &quot;Sotto il dolce effetto del caff&egrave;&quot; decidiamo di fare quattro chiacchiere con l&#39;artista <strong>Luca Dellantonio<\/strong> di fronte alle sue opere esposte al <strong>Colombo Caff&egrave; di Busto Arsizio<\/strong>. Nasce una conversazione di un paio di ore che fa scoprire lo spirito geniale di un artista poliedrico che vive l&#39;arte come emozione e relazione.<\/p>\n<link href=\"file:\/\/\/C:%5CDOCUME%7E1%5Cmanu%5CIMPOST%7E1%5CTemp%5Cmsohtml1%5C01%5Cclip_filelist.xml\" rel=\"File-List\" \/><!--[if gte mso 9]><xml>     Normal   0   14         false   false   false                             MicrosoftInternetExplorer4   <\/xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>     <\/xml><![endif]--><!--[if !mso]><object  classid=\"clsid:38481807-CA0E-42D2-BF39-B33AF135CC4D\" id=ieooui><\/object> \n\n<style> st1\\:*{behavior:url(#ieooui) } <\/style>\n\n <![endif]--><br \/>\n<style>  <\/style>\n<p><!--[if gte mso 10]> \n\n<style>  \/* Style Definitions *\/  table.MsoNormalTable \t{mso-style-name:\"Tabella normale\"; \tmso-tstyle-rowband-size:0; \tmso-tstyle-colband-size:0; \tmso-style-noshow:yes; \tmso-style-parent:\"\"; \tmso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; \tmso-para-margin:0cm; \tmso-para-margin-bottom:.0001pt; \tmso-pagination:widow-orphan; \tfont-size:10.0pt; \tfont-family:\"Times New Roman\"; \tmso-ansi-language:#0400; \tmso-fareast-language:#0400; \tmso-bidi-language:#0400;} <\/style>\n\n <![endif]-->  <strong>Luca, partiamo dall&#39;inizio: quando nasce la sua passione per l&#39;arte?<\/strong><br \/>&quot;Fin da bambino amavo disegnare. Ho partecipato a diversi concorsi a Milano, sia di pittura che di poesia, qualificandomi praticamente sempre. Un aneddoto curioso: a undici anni mi hanno persino nominato cittadino onorario di Milano&quot;.<\/p>\n<p><strong>Poi da grande &egrave; arrivata l&#39;Accademia?<\/strong><br \/>&quot;No, al liceo ho cominciato a coltivare molto anche l&#39;amore per la musica, per la filosofia&#8230;e all&#39;universit&agrave; ho scelto una facolt&agrave; scientifica per approfondire la mia passione per la natura che &egrave; sempre stata forte. Adoro i boschi, la montagna. Non avrei paura di ritrovarmi in un bosco di notte, anzi. Non a caso alcune mie opere si trovano appese in alcuni boschi di mia conoscenza. Mi piace tornare poi a trovarle e vedere come il tempo le ha &#39;foglizzate&#39;, come dico io, perch&egrave; si sono trasformate in foglie anch&#39;esse e gli alberi fanno da perfetti supporti naturali&quot;.<\/p>\n<p><strong>Quando ritorna la pittura nella sua vita?<\/strong><br \/>&quot;Nel 1990-91. Il ritorno alla pittura &egrave; coinciso per me con il ritorno a casa, dopo alcuni viaggi e permanenza all&#39;estero per studi. E da l&igrave; mi sono dedicato esclusivamente a questo. Ho avuto il piacere e la fortuna di essere tra gli ultimi allievi del maestro <strong>Enzo Pagani<\/strong> e in seguito di <strong>Gottardo Ortelli<\/strong>. Poi ho iniziato a frequentare a Milano l&#39;ambiente dei navigli e di Brera. Ho frequentato le scuole del Castello e piano piano sono entrato in alcune gallerie, come Soloarte, con la quale ho esposto molto anche all&#39;estero. Poi dal &#39;98 ho iniziato a produrre una serie di cicli a tema per ogni mostra: per la gioielleria Armani sono diventato &quot;pittore di cuori&quot;, poi sono arrivati i violini, gli alberi (2002) e infine gli arlecchini (2003\/04). Ora alcune mie opere, i miei &#39;figlioli vagabondi&#39;, sono sparsi un po&#39; nel mondo, in Spagna, New York e Canada&quot;.<\/p>\n<p><strong>Anche lei si considera un&#39;anima vagabonda?<\/strong><br \/>&quot;Sicuramente amo viaggiare, ma poi a un certo punto diventa necessario anche il ritorno. Sono due dimensioni che sento ugualmente in modo profondo. In me c&#39;&egrave; una forte nostalgia della Toscana lontana, che &egrave; la mia terra. In me scorre sangue senese e vivo davvero un esilio doloroso da quei luoghi. La cultura toscana fa parte di me: l&#39;amore per la terra, il culto degli avi&quot;.<br \/><strong><br \/><\/strong><\/p>\n<div class=\"news_image\" style=\"float: right\"><img decoding=\"async\" loading=\"lazy\" alt=\"Un'altra opera\" height=\"200\" src=\"\/wp-content\/uploads\/2017\/07\/e155b621c90601fca44ffbacec436146.jpg\" width=\"150\" \/><span>Un&#39;altra opera<\/span><\/div>\n<p><strong>Quali altre tappe ha percorso prima di arrivare qui?<\/strong><br \/>&quot;Allora, nel 2004 mi sono dedicato prevalentemente alla fotografia, ho anche fatto mostre fotografiche, poi nel 2005 mi sono fermato e ho ripreso nel 2007 con l&#39;arrivo dei miei amici allievi con i quali lavoro nella vecchia casa di Legnano. Essendo anche musicista negli ultimi due anni ho vissuto molto dentro questa dimensione e poi a ottobre 2008 ho avuto la richiesta per questa mostra&quot;.<br \/><strong><br \/>Come si pone di fronte a una mostra da realizzare?<\/strong><br \/>&quot;Ho la fortuna di potermi dedicare esclusivamente a questo lavoro quindi produco molto e non rischio mai di trovarmi senza opere sufficienti da presentare. Magari ho in studio lavori datati ma che ritengo possano essere nuovamente attuali e adatti a una particolare esposizione. Le opere che decido di esporre sono sempre pensate appositamente per il luogo che le ospita, o meglio, per quella data situazione che si &egrave; venuta creare per cui il tale gallerista vuole le mie opere in quel luogo e in quel momento. Il fatto &egrave; che quel luogo e quel momento racchiudono al loro interno gi&agrave; altre categorie di significato. Questa, ad esempio, &egrave; una mostra da gustare, anche un po&#39; in rosa&#8230;avevo l&#39;idea delle signore che vanno a bersi il caff&eacute;,sento un po&#39; una nostalgia per una societ&agrave; in rosa, leggera&quot;.<\/p>\n<p><strong>C&#39;&egrave; uno spirito estremamente genuino e sincero in ci&ograve; che fa.<\/strong><br \/>&quot;Amo considerarmi una persona normale. Mi spaventano un po&#39; gli &#39;impianti critici&#39;. Io sono Luca che si offre al suo pubblico. Una mia opera potrebbe benissimo rappresentare me stesso sdraiato a terra. Le mie mostre voglio che siano dei puri momenti conviviali, che siano dialogo, relazione&quot;.<\/p>\n<p><strong>Le opere qui esposte sono realizzate per frammenti. Come sei approdato a questo metodo?<\/strong><br \/>&quot;Il frammento &egrave; recente e lo vivo come un momento di ordine da riportare sulla tela. Con questo metodo ho voluto innescare una dinamica con il pubblico: l&#39;invito a ricomporre, a formare il quadro, a leggerlo secondo i propri gusti. Una visione frammentata invita ad una fruizione attiva, curiosa, ma soprattutto piacevole. E&#39; una mostra da gustare questa, da assaporare in compagnia. Anche i materiali che uso, come le lacche, il silicone, non sono mai il fine del mio sperimentare, ma il mezzo attraverso cui attivo questo gioco del ricomporre&quot;.<\/p>\n<div class=\"news_image\" style=\"float: left\"><img decoding=\"async\" loading=\"lazy\" alt=\"Un'opera esposta\" height=\"200\" src=\"\/wp-content\/uploads\/2017\/07\/7d1b0c05df38a00a7901df6c4e442036.jpg\" width=\"149\" \/><span>Un&#39;opera esposta<\/span><\/div>\n<p><strong>Anche il frammento non vale per s&eacute; stesso, ma proviene da opere precedenti fatte a pezzetti e poi ricombinate. Quindi si pu&ograve; dire che questi lavori sono delle narrazioni temporali?<\/strong><br \/>&quot;E&#39; esattamente cos&igrave;. L&#39;opera diventa una stratificazione temporale. L&#39;arte diventa tempo totale. Nel frammento &egrave; racchiuso non solo un tempo, ma anche una storia. Nel mettere insieme tutti questi pezzetti esce uno spaccato di me, sezionato nel tempo e nello spazio, e messo a disposizione del pubblico. In questo la mia arte &egrave; dialogo&quot;.<br \/><strong><br \/>I suoi lavori sono molto diversi uno dall&#39;altro. Dove cerca l&#39;ispirazione?<\/strong><br \/>&quot;Non la cerco. L&#39;ispirazione pu&ograve; nascere da situazioni particolari, ma anche molto quotidiane. Come musicista posso dire che il quadro a volte si compone come la traccia di una canzone, assemblando suggestioni, emozioni che ho vissuto, persone che ho conosciuto. Per alcuni amici e conoscenti che sono venuti a trovarmi qui in mostra ho realizzato alcune opere appositamente per loro, sono nate sull&#39;emozione che mi hanno regalato.&nbsp; Finch&eacute; questo accadr&agrave; credo che continuer&ograve; a fare dell&#39;arte&quot;.    <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"<p>Un&#39;opera dell&#39;artista Come ci suggerisce il titolo della sua mostra &quot;Sotto il dolce effetto del caff&egrave;&quot; decidiamo di fare quattro chiacchiere con l&#39;artista Luca Dellantonio di fronte alle sue opere esposte al Colombo Caff&egrave; di Busto Arsizio. 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