{"id":17389,"date":"2009-02-11T03:36:58","date_gmt":"2009-02-11T03:36:58","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-02-13T08:05:35","modified_gmt":"2009-02-13T08:05:35","slug":"marinetti-la-scossa-che-origin-il-futurismo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/marinetti-la-scossa-che-origin-il-futurismo\/","title":{"rendered":"Marinetti, la scossa che origin\u00f2 il Futurismo"},"content":{"rendered":"
\"MarinettiMarinetti ritratto da A.G. Bragaglia<\/span><\/div>\n

Motore primo<\/strong> – C'è anche la voce di Filippo Tommaso Marinetti<\/strong>. Una gran bella voce, baritonale, che si innesta su un corpo minuto ma capace di pose ed atteggiamenti marziali. Una voce che intriga il visitatore lungo il nuovo percorso espositivo alla Fondazione Stelline di Milano, curato da Luigi Sansone, proiettandolo in una perfetta sinestesia nel clima aurorale del Futurismo, il primo vero cruciale contributo della cultura italiana alle avanguardie di inizio secolo scorso. F. T. Marinetti = Futurismo<\/strong>, il titolo di questa mostra che evita il gigantismo espositivo, concentrandosi unicamente sulla figura del suo motore primo e propulsore. <\/p>\n

Zang-Tumb-Tumb <\/strong>– Marinetti di quella capriola acrobatica che fu il movimento futurista è stato la scintilla e l'alimentazione continua. Dispiegando in libertà le sue idee, coinvolgendo nel turbinio della nuova ideologia non solo estetica, ambiti più disparati delle arti e del vivere quotidiano. Un Zang-Tumb-Tumb, quasi un big bang originario che muove – da Parigi, o da Milano, o forse da Bologna, sono le città che si disputano la primogenitura – irradiandosi per cerchi concentrici. E' da qui, dal cuore del suo ideologo, dalla sua opera, dalla sua collezione e da <\/p>\n

\"LaLa copertina di Zang-Tumb-Tumb<\/span><\/div>\n

quanto la sua debordante personalità ha attratto altri artisti, che muove un percorso a due livelli, la nuova sala del Collezionista e le vecchie cantine del palazzo, riaperte dopo un restauro ne ha permesso il raddoppio della spazio espositivo.  <\/p>\n

Parolibere<\/strong> – Preziosità nel percorso ve ne sono, oltre alla presenza sonora del 'vate'. Per la prima volta insieme trenta tavole parolibere<\/strong>, tra cui la Battaglia a 9 piani<\/strong> di provenienza del Mart, ma soprattutto la più grande tavola parolibera<\/strong>, mai esposta, arrivata direttamente dalla UCLA University of Los Angeles: Bombardement d'Andrinopole <\/strong>del 1913, accanto ad una vasta documentazione editoriale che comprende il volume parolalibero Zang-Tumb-Tumb<\/strong>, vero marchio di fabbrica della casa, il suono futurista più futurista possibile, l'onomatopea del fragore e del rumore della battaglia tanto da essere, tra le altre cose, riportato a collage su un olio a sei mani, – Dinamismo delle colline di Adrianopoli<\/strong> –  firmato nel 1914 dallo stesso Marinetti, dal collega Francesco Cangiullo<\/strong> e dall'altro illustre compagno di strada Giacomo Balla<\/strong>. <\/p>\n

I sodali<\/strong> – Se la battaglia di Adrianopoli, cui Marinetti assistette di persona nel 1912 è al centro focale della sua ispirazione, la mostra offre spaccato di tutta la sua rutilante cavalcata iconoclastica, rivoluzionaria, spesso anticlericale: debordante di manifesti, di pubblicazioni, di interventi; ma anche il Marinetti che sodalizza con artisti di pari fama a lui e sodali nell'avventura e li collezione e li fa acquisire dalle civiche raccolte milanesi: il Boccioni<\/strong> di Linea e forza di una bottiglia<\/strong> del 1912, o Sotto il pergol<\/strong><\/p>\n

\"P.P. F. Garretto, Marinetti elettrico<\/span><\/div>\n

at<\/strong>o a Napoli<\/strong>, l'Ottone Rosai<\/strong> di Zang Tumb Tumb<\/strong>, ça va sans dire<\/em>, del 1913-1914, o del Depero<\/strong> che realizza il Panciotto di Marinetti<\/strong> e il Marinetti temporale patriottico. Ritratto psicologico<\/strong>, con il suo disassamento e la cornice sghemba. Davvero futurista. <\/p>\n

Vibrazioni<\/strong> – Su questa linea, è interessante scorrere la galleria di  libere interpretazioni riservate alla sua esplosiva carica energetica: più di tutti il gesso maschio, in pieno stile romano-imperiale, realizzato da Ernesto Michahelles Thayath<\/strong>, "Marinetti altoparlante italico"<\/strong>; o ancora il "Ritratto dinamico di Marinetti" <\/strong>fotografia furturista di Tato<\/strong>, posto di fronte ad una immagine scattata invece da Anton Giulio Bragaglia<\/strong>, entrambi pionieri dell'immagine dinamica. Ma forse quello che più riassume la figura di Filippo Tommaso, è racchiuso nel piccolo disegno a inchiostro di china, realizzato nel 1932 da Paolo Federico Garretto<\/strong>: "Marinetti elettrico"<\/strong>. L'ormai accademico ideologo, sempre impeccabile nella sua compiuta eleganza borghese, emana scariche elettriche come fulmini, come un novello Thor. A distanza di un secolo, quella furia di Marinetti è ancora capace di far avvertire nell'aria strane vibrazioni.  <\/p>\n

F.T. MARINETTI=FUTURISMO<\/strong>
FONDAZIONE STELLINE
Corso Magenta, 61
Dal 12 febbraio al 7 giugno 2009
A cura di Luigi Sansone
Catalogo Edizioni Motta
orari: martedì – domenica, 10-20 (chiuso il lunedì)
www.stelline.it
Biglietti \/ intero € 8; ridotto € 6; scuole € 3
Infoline e prevendita*\/ +39 02 54278 \/ www.ticket.it\/marinetti
(*diritto di prevendita € 1,50 a persona)
Il biglietto consente l'accesso ridotto (7.50 euro) alla mostra "Futurismo 1909-2009. Velocità+Arte+Azione" in programma a Palazzo Reale a Milano fino al 7 giugno

Marinetti ritratto da A.G. Bragaglia Motore primo – C'è anche la voce di Filippo Tommaso Marinetti. Una gran bella voce, baritonale, che si innesta su un corpo minuto ma capace di pose ed atteggiamenti marziali. 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