{"id":15304,"date":"2008-06-17T11:19:32","date_gmt":"2008-06-17T11:19:32","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-06-20T05:51:27","modified_gmt":"2008-06-20T05:51:27","slug":"la-milano-anni-30-a-palazzo-reale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-milano-anni-30-a-palazzo-reale\/","title":{"rendered":"La Milano anni ’30 a Palazzo Reale"},"content":{"rendered":"
Tappa 1930<\/strong> – 'La bella estate di Milano' prevede due esposizioni di rilievo che accoglieranno i turisti trasportandoli negli anni '30 del secolo scorso. Dal gruppo al singolo, da 'Corrente' ad Aligi Sassu. "Un procedere cronologico – spiega l'ex assessore alla cultura Vittorio<\/strong> Sgarbi<\/strong>, ideatore del programma espositivo milanese – che ha visto un omaggio agli anni '10 con la mostra di Umberto Boccioni <\/strong>e al decennio successivo con Tamara de Lempicka<\/strong>. Si giunge ora agli anni '30 con due mostre di grande prestigio. Si continuerà su questa linea con Seurat <\/strong>e Signac<\/strong> il prossimo ottobre, per concludere con un'esposizione che ricorda l'origine del movimento futurista del 1909, a febbraio 2009. In lavorazione anche una mostra sul Nouveau Realism e su qualche personalità singola; come ora c'è la personale di Antonio Ligabue<\/strong>, in futuro ci sarà Max Ernst<\/strong> e Piero Guccione<\/strong>".<\/p>\n Tra rosso e nero<\/strong> – 1932<\/strong> è la data della grande mostra celebrativa del decennale della Marcia su Roma, anno dell'affermazione del fascismo come stile e modalità espressiva definita. E' la Milano anni '30, è la città che ferve per l'arte, che vede la fortuna dei collezionisti privati, ma anche l'incapacità o l'impossibilità delle realtà museali pubbliche di comprendere la novità proposte dagli artisti. Quest'ultimi, personalità che si rinchiudono nei loro studi, diventano tuttavia motivo di interesse da parte di critici e giornalisti, uomini e cose espressione di una creatività che il regime spesso divide come uno spartiacque. <\/p>\n 'Corrente'<\/strong> – La rivista 'Corrente'<\/strong> ha solo due anni di vita, quando nel 1940 viene soppressa per volere delle autorità di regime in corrispondenza con l'entrata in guerra del Paese, 10 giugno 1940<\/strong>. Attorno a questa rivista, creata e sostenuta da Ernesto Treccani<\/strong> prende corpo un gruppo di artisti che dominerà la scena italiana del secondo dopoguerra: Birolli, Broggini, Fontana, Guttuso, Cassinari e molti altri. Un gruppo affiancato da scrittori e intellettuali quali Giancarlo Vigorelli<\/strong>, Raffaele De Grada<\/strong>, Alberto Lattuada<\/strong> e Luigi Comencini<\/strong>. Ideali e sentimenti opposti ai movimenti italiani del tempo, a quel Novecento<\/strong> guidato da Margherita Sarfatti<\/strong>, in quegli anni '30, divisi tra il culto dell'Ottocento e il sospetto per un movimento che aveva preso piede nelle generazioni più giovani. 'Corrente' che si ramifica, da un lato 'Corrente realista<\/strong>' con esponenti come Guttuso<\/strong>, Morlotti<\/strong>, Treccani<\/strong>; dall'altro 'Corrente astratta<\/strong>' con Birolli<\/strong>, Cassinari<\/strong>, Valenti<\/strong>. <\/p>\n I protagonisti<\/strong> – In mostra le opere comprendono un arco di tempo più ampio rispetto a quello della rivista: pezzi realizzati tra il 1930 e il 1945<\/strong>. Un agglomerato di artisti che va a indagare molti dei gruppi che si sono costituiti nell'Italia del tempo: dai Sei di Torino<\/strong>, alla Scuola di via Cavour <\/strong>a Roma, arrivando alla Milano di Edoardo Persico<\/strong>. Partendo da Arnaldo Badodi<\/strong>, definito da Sgarbi 'un espressionista italiano di prim'ordine', l'esposizione continua contemplando nomi come Renato Birolli<\/strong>, presente con 'Eldorado<\/em>', 'Il caos<\/em>', 'capolavori rimossi e riportati così alla ribalta', sottolinea il critico. Vicino a questi pittori compare lo scultore Luigi Broggini<\/strong>, autore in grado di riportare la quotidianità del vivere, la contemporaneità dei colori di 'Corrente', tradotta in materia. Bruno Cassinari<\/strong> è presente con tre opere esposte alla Bottega di Corrente nel 1940: 'Natura morta con conchiglie<\/em>', 'Il tappeto sulla sedia<\/em>' e 'Paesaggio d'agosto<\/em>'. Ma è 'La pazza<\/em>' di Sandro Cherchi<\/strong> a definire meglio l'animo di Corrente, diventandone l'emblema plastico. "'La pazza<\/em>' è la lontananza da casa, la fame, la disperazione, soprattutto la disperazione, perchè non essendo inquadrato nel regima fascista ero completamente isolato e non avevo amici, se non quei pochi che facevano parte di 'Corrente'", scriveva lo scultore. Sensazione unica è il trovarsi davanti alla 'Signorina seduta<\/em>' di Lucio Fontana<\/strong>, opera del 1934 pubblicata sulle pagine di 'Corrente'. 'Fontana, un artista la cui fortuna ha superato l'esordio con 'Corrente'', specifica Sgarbi. Non manca in mostra la figura di Renato Guttuso<\/strong>, con 'un'arte di estremo impegno sociale e politico. "Corrente era un punto di incontro-scontro di giovani che avevano coraggio", spiega Vittorio Sgarbi. "…non è necessario per un pittore essere d'un partito o d'un altro, o fare una guerra, o fare una rivoluzione, ma è necessario che egli agisca, nel dipingere, come agisce che fa una guerra o una rivoluzione. Come chi muore, insomma, per qualche cosa", affermava l'artista. E' dal sapore nettamente anti-novecentista il bassorilievo di Giacomo Manzù<\/strong> 'La Deposizione<\/em>' del 1933. Dolore di un uomo tra gli uomini, sentimento dell'esistere che si riflette nel contemporaneo. Scelta del passato, della classicità, dell'arcaico per sopraffare l'arte di regime.<\/p>\n 100 opere <\/strong>– Circa 20 artisti per presentare 'Corrente', stagione artistica vissuta intensamente anche da Ennio Morlotti<\/strong>, acuto osservatore di Cèzanne, da cui nascono i suoi paesaggi. In mostra anche opere di Gabriele Mucchi, Fiorenzo Tomea <\/strong>e Giovanni Paganin<\/strong>. "Uno dei pittori figurativi migliori del '900", così Sgarbi ha presentato Fausto Pirandello. <\/strong>Come gli altri, anche Giuseppe Santomaso<\/strong> guarda alla Francia e ai suoi grandi maestri. Poesia e arte s'incontra nelle opere di Italo Valenti<\/strong>, con quelle esili figure in fuga dal tempo per un altrove da 'isola che non c'è'. Presente anche Emilio Vedova<\/strong>, forse per quel suo essere anti-accademico all'epoca dell'esordio artistico; elemento che lo accomuna ad Aligi Sassu<\/strong>, personalità studiata accuratamente con la mostra antologica a lui dedicata. Per concludere le opere di Ernesto Treccani<\/strong>, giovane anima del gruppo, bandiera simbolo dei sentimenti comuni, della paura del presente, di una lotta continua per la libertà.<\/p>\n <\/strong>'Corrente: le parole della vita. Opere 1930-45' <\/strong> L.Fontana, 'Signorina seduta' Tappa 1930 – 'La bella estate di Milano' prevede due esposizioni di rilievo che accoglieranno i turisti trasportandoli negli anni '30 del secolo scorso. Dal gruppo al singolo, da 'Corrente' ad Aligi Sassu. "Un procedere cronologico – spiega l'ex assessore alla cultura Vittorio Sgarbi, ideatore del programma espositivo milanese – che ha […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":15305,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[45,64,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
a cura di Marina Pizziolo
<\/strong>18 giugno – 7 settembre 2008
Orari: mart-merc-ven.sab-dom 9.30\/19.30. Giov. 9.30\/22.30. Lun. 14.30\/19.30
Biglietti euro 9,00 intero – euro 7,00 ridotto – euro 4,50 ridotto speciale scuole – bambini fino a 5 anni gratuito, da 6 a 14 anni ridotto.
(Il biglietto comprende l'ingresso alla mostra 'Aligi Sassu: dal mito alla realtà. Dipinti anni Trenta')
Palazzo Reale
Piazza Duomo, 12
Milano
www.comune.milano.it<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"