{"id":14770,"date":"2008-04-17T00:51:12","date_gmt":"2008-04-17T00:51:12","guid":{"rendered":""},"modified":"2008-04-18T04:24:47","modified_gmt":"2008-04-18T04:24:47","slug":"quel-degenerato-di-christian-rohlfs","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/quel-degenerato-di-christian-rohlfs\/","title":{"rendered":"Quel ‘degenerato’ di Christian Rohlfs"},"content":{"rendered":"
\"L'artista\"L'artista<\/span><\/div>\n

Come Emil Nolde <\/strong>– Espulso dalla Prussiche Akademie der Kunste, nel 1937 l'artista tedesco Christian Rohlfs<\/strong> (1849-1938) si vide sequestrare più di quattrocento dei suoi lavori presenti nei musei della madrepatria.
Nato nell'Holstein, a Niendorf, innamorato della pittura impressionista cui si ispirò inizialmente con ottimi esiti e considerato nella maturità uno dei più interessanti espressionisti tedeschi, fu bollato come artista degenerato dal regime nazionalsocialista.
Disturbava di lui soprattutto quella imprendibilità che faceva la sua pittura leggera, evanescente e sensuale, sovente ricca di implicazioni oniriche, frutto maturo di una curiosità d' artista che lo conduceva alla sperimentazione di sempre nuove tecniche .
L'effetto che Rohlfs cercava di ottenere era evidente soprattutto nella tempera ad acqua, tecnica da lui amatissima, che acquistava trasparenze di acquarello e gli permetteva una smaterializzazione estrema delle immagini, soprattutto nei paesaggi , ma anche nei fiori, altro soggetto sempre indagato e prediletto. <\/p>\n

Dai castelli svizzeri al lago Maggiore<\/strong> – L' intervento brutale e censorio della dittatura hitleriana non gli tolse comunque il gusto per la pittura che rappresentava per lui il lavoro e la passione di una vita. Continuò imperterrito a dipingere paesaggi e fiori, quelli che gli piaceva veder sbocciare nel giardino di casa. Grazie alle cure delle sue abili mani di dilettante giardiniere e di affermato pittore fiorivano tra l'erba e sulle tele, a <\/p>\n

\"Girasoli\"Girasoli<\/span><\/div>\n

consolazione delle amarezze, amarilli e camelie, tulipani e girasoli, gladioli e anturie.
Di questo e di tanto altro si apprende nella rassegna dedicata al maestro espressionista tedesco a settant'anni dalla morte, e visitabile sino al 31 maggio negli spazi del museo Epper di Ascona<\/strong> e della Galleria Matasci Arte di Tenero<\/strong>. E proprio da Matasci si tenne l'antologica del maestro, più di cinque lustri fa.
Le 30 opere esposte ora in mostra – acquerelli, tempere e disegni – fanno parte dell'ultima produzione dell'artista, che le realizzò tra il 1913 e il 1938, anno della morte avvenuta ad Hagen. Si tratta per lo più di paesaggi e di fiori. Tra i paesaggi dedicati alla Svizzera-castelli e cascinali, notturni e chiari di luna carichi di luci e atmosfera- molti furono realizzati sul lago Maggiore, che Rohlfs conobbe e amò grazie alla frequentazione, a partire dal 1927, della cittadina di Ascona.
Gli piacque talmente quel paesaggio che si decise a prendere in affitto un appartamento in riva al lago: Casa Margot. <\/strong><\/p>\n

Il cenacolo di artisti<\/strong> – Fu la seconda casa della sua vita. Trascorse lì molte estati e lunghi soggiorni, dividendo equamente vita e lavoro tra la prediletta Ascona ed Hagen. La cittadina svizzera lo affascinò anche per il <\/p>\n

\"Tulipani\"Tulipani<\/span><\/div>\n

forte richiamo della sua famosa collina, il Monte Verità<\/strong>, realtà che attrasse a sé all'inizio del secolo scorso molti intellettuali, artisti, scrittori, filosofi, musicisti, danzatori. E che, ancora oggi, è raccontata nell' affascinante percorso museale, rimasto a testimonianza di quella colonia di liberi pensatori fondata dai cosiddetti " vegetabiliani". Si era inoltre legato all'associazione artistica asconese "L'Orsa maggiore"<\/strong> che operava culturalmente anche fuori Ascona.
Ad Hagen, Rohlfs aveva invece avuto modo di conoscere e stringere amicizia con Karl Ernst Osthaus, fondatore del Fokwang Museum<\/strong>, ricco di capolavori, e con Emil Nolde<\/strong>. Osthaus non fece fatica a intendere subito la personalità artistica di Rohlfs, di cui scrisse tra l'altro: "la sua pittura è musica di colori".
Quanto a Nolde, era stato lui ad avvicinarlo all'espressionismo, e fu con lui che Rohlfs partecipò alla Secessione di Berlino del 1910. La rassegna si avvale della collaborazione di Beck & Eggeling, la casa editrice cui si deve il catalogo con interventi di Luigi Cavadini e e Reto a Marca e un saggio di Mario – Andreas von Luttichau, Sammlungs-Director del Folkwang-Museum di Essen.<\/p>\n

CHRISTIAN ROHLFS (1849-1938). Un espressionista ad Ascona<\/strong>
Museo Epper, Ascona<\/strong>
Via Albarelle 14
6 aprile – 31 maggio 2008
info: 091 791 19 42 Fax 091 791 82 50; museo.epper@bluemail.ch
orari: martedì – venerdì 10-12\/15-18; sabato e domenica 15-18; chiuso il lunedì<\/p>\n

Matasci Arte, Tenero (Svizzera)<\/strong>, Via Verbano 6
Tel. 091 735 60 11 Fax 091 735 60 19; arte@matasci.com – www.matasci.com
Orari: lunedì-venerdì 8.00-12.00 \/ 13.30-18.30; sabato 8.00-17.00; chiuso domenica e festivi  <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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