{"id":11414,"date":"2006-05-30T15:47:01","date_gmt":"2006-05-30T15:47:01","guid":{"rendered":""},"modified":"2021-12-27T12:55:02","modified_gmt":"2021-12-27T11:55:02","slug":"da-villa-cagnola-sulle-tracce-del-mantegna","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/da-villa-cagnola-sulle-tracce-del-mantegna\/","title":{"rendered":"Da Villa Cagnola sulle tracce del Mantegna"},"content":{"rendered":"
\"MadonnaMadonna con bambino<\/div>\n

Varese: un ambizioso progetto espositivo pensato come un viaggio alla scoperta dell\u2019artista. Si tratta di una triplice mostra allestita nelle tre grandi citt\u00e0 che pi\u00f9 ne hanno segnato la vita: Padova, Verona e Mantova.<\/p>\n

Per trovare un legame tra questo importante evento e la citt\u00e0 di Varese<\/strong>, per\u00f2, bisogna risalire al periodo tra la met\u00e0 dell\u2019Ottocento e gli inizi del Novecento, quando Guido Cagnola, grande estimatore d\u2019arte e fine collezionista, incomincia a dar forma alla sua raccolta di opere, decidendo poi di sistemarla nella splendida villa di Gazzada dove ancora oggi si fa ammirare.<\/p>\n

 <\/p>\n

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Questa raccolta, in parte acquistata personalmente e in parte ereditata dalla famiglia<\/strong>, rispecchia appieno la migliore tradizione collezionistica del tempo. Riunisce infatti sculture, mobili, porcellane, arazzi e naturalmente dipinti. Grandi i nomi presenti: Jacopo Bellini, Ercole de\u2019 Roberti, il Bergognone, Francesco Guardi, solo per citarne alcuni, e tra di essi Paolo Morando, meglio conosciuto come il Cavazzola.<\/p>\n

E\u2019 proprio suo il dipinto su tavola che Varese prester\u00e0 alla mostra \u201cAndrea Mantegna e le arti a Verona 1450-1500\u201d.<\/strong> Si tratta di una tavola di piccole dimensioni (non arriva a misurare cinquanta centimetri d\u2019altezza) che raffigura una Madonna col Bambino, realizzata appunto a Verona nel 1508.<\/p>\n

La Vergine \u00e8 rappresentata mentre \u00e8 intenta nella lettura di un piccolo libro<\/strong>, indossa un ampio manto e trattiene a s\u00e9 con delicatezza il bimbo nudo in piedi al suo fianco, che le cinge teneramente il collo con le braccia. Lo sfondo scuro si apre a destra su di un paesaggio montano e lacustre.<\/p>\n

Nato nel 1486 il Cavazzola ebbe una carriera breve ma prolifica<\/strong>. Allievo di Domenico e Francesco Morone super\u00f2 tutti i contemporanei per l\u2019armonia e la nobilt\u00e0 d\u2019espressione delle sue figure, che sembrano vive e parlanti. La dolcezza e la grazia delle sue Madonne gli valsero l\u2019appellativo di \u201cRaffaello veronese\u201d.<\/p>\n

Dell\u2019opera colpiscono l\u2019intensa luminosit\u00e0 dei volti, l\u2019attenzione per i dettagli<\/strong>, i colori brillanti (nonostante l\u2019uso di tonalit\u00e0 fredde) e le ombreggiature delicate, il tutto accompagnato da una sobriet\u00e0 e da una naturalezza che sono il marchio di fabbrica dell\u2019artista.<\/p>\n

L\u2019opera della collezione varesina \u00e8 un esempio lampante <\/strong>di come il Cavazzola abbia assimilato la sensibilit\u00e0 disegnativa e cromatica della tradizione mantegnesca, a quel tempo viva e presente a Verona. E non avrebbe potuto fare altrimenti perch\u00e9 il passaggio di Mantegna nella citt\u00e0 scaligera aveva ormai impregnato l\u2019humus artistico della citt\u00e0.<\/p>\n

Il Trittico della Basilica di San Zeno <\/strong>(realizzato a venticinque anni su commissione del nobile Gregorio Correr) e la Madonna della Chiesa di Santa Maria in Organo erano l\u00ec, ben visibili a tutti, e non era quindi possibile prescindere dai suoi insegnamenti.<\/p>\n

Proprio per questo il dipinto del Cavazzola \u00e8 stato scelto per far parte del corpus di opere esposte a Verona<\/strong>, tappa centrale di quello che \u00e8 stato pensato come un viaggio alla scoperta del Mantegna e di coloro che hanno raccolto la sua eredit\u00e0 artistica.<\/p>\n

Ma il percorso espositivo tocca anche Padova e Mantova.<\/strong> Nella prima citt\u00e0 il grande maestro nacque nel 1431 e frequent\u00f2 una scuola formidabile: la bottega di Francesco Squarcione; nella seconda si stabil\u00ec dal 1460 fino alla morte, lavorando per quasi cinquant\u2019anni come pittore di corte della famiglia Gonzaga. u qui che intrecci\u00f2 con il potere le relazioni che l\u2019avrebbero portato a realizzare apparati decorativi, affreschi, dipinti e sculture di grandissimo pregio.<\/p>\n

Le tre sedi dell\u2019esposizione sono<\/strong>: i Musei Civici agli Eremitani di Padova, il Palazzo della Gran Guardia a Verona e il prestigioso Palazzo Te a Mantova. Le mostre sono state inaugurate in simultanea il 13 settembre 2006, anniversario della morte di Mantegna rimarranno aperte al pubblico fino al 14 gennaio.<\/p>\n

Sar\u00e0 quindi un breve viaggio quello dell\u2019opera del Cavazzola<\/strong>, ma che le permetter\u00e0 di ricongiungersi al grande contesto storico e artistico che l\u2019ha vista nascere, e che le dar\u00e0 l\u2019occasione di essere ammirata da migliaia di persone.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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