Walter CapelliWalter Capelli

Il fotografo Walter Capelli alle prese con la grande cucina. Esce tra pochi giorni il suo nuovo libro Cara Varese, buon appetito frutto di un lungo lavoro iniziato un anno fa. Già in calendario la prima presentazione prevista per il 13 dicembre alle 20:30 all'Istituto alberghiero De Filippi di Varese.
Abbiamo incontrato Walter Capelli nel suo studio di Azzate che ha raccontato, in un'intervista in anteprima per Artevarese, tutti i segreti di quest'importante progetto.

Walter hai da poco terminato la pubblicazione "Cara Varese. Buon Appettito". Puoi spiegarci com'è nata l'idea di questo libro?
"L'idea è nata in maniera molto semplice: trovandomi in famiglia a tavola con tutti i parenti, nel vedere passare tutti i piatti, nel gustarsermeli – soprattutto nei momenti di festa – nel vederne i colori mi è venuta voglia di fare delle foto carine al cibo. Però dovevo poi anche giustificare l'idea di far nascere un libro a tutti gli effetti, dovevo trovar qualcosa che aggiungesse anche un po' di curiosità. Non solo ricercare il cibo e fotografarlo, magari in modo diverso da come lo vediamo sulle riviste, ma cercare di dare un po' di più la sensazione, il calore, il piacere oltre che del piatto in sè nel gusto ma anche l'effetto visivo. Cercare di riprodurlo a tutti gli effetti.
E l'idea che si è subito collegata a questo, più legata al mio lavoro tradizionale di ritrattista, è stata quella di inserire oltre agli scatti dedicati al cibo anche dei ritratti di personaggi noti".

La copertina del libroLa copertina del libro

Sono ritratti inconsueti, nuovi.
"Sì, sono ritratti nuovi, diversi da quelli che ci sono in circolazione. Ho cercato di entrare nell'intimità del ritratto riprendendo la famiglia in un momento conviviale, a tavola. Legando così il ritratto al contesto del cibo. Questo è quello che ha reso il libro più accattivante e originale. Perchè attraverso le foto di queste famiglie di personaggi conosciuti radunate durante la preparazione di un piatto si ha sempre la possibilità di vedere il loro ambiente domestico, la loro abitazione e soddisfare così un'altra curiosità".

Quante famiglie hai coinvolto?
"Una trentina circa, ne avrei messe anche di più ma non ho potuto. Era un libro che doveva nascere come un libretto, è diventato un volume di 168 pagine quindi è andato veramente già oltre misura. Poi non ho coinvolto solo le famiglie, ho coinvolto anche 27 chef sempre della nostra provincia. E' un libro completamente territoriale, sia gli chef che i personaggi sono tutti della provincia di Varese, dall'imprenditore, all'industriale, all'artista al campione dello sport. E' una cosa che a mio parere conferisce un bel merito al nostro territorio, è una bella vetrina per tutti quanti".

A livello pratico, come ti sei messo in contatto con le famiglie?
"Ho spiegato a tutti il mio progetto e con mio stupore ho visto le porte aprirsi con una facilità estrema. Sembra che quando si parla di mangiare e buon bere tutti siano esperti, attirati e disponibili. Quindi nell'insieme trovare i protagonisti del libro è stato abbastanza facile.
Io chiedevo di poter entrare a casa loro e fare degli scatti, senza far notare però la mia presenza.
Era come se io non ci fossi. Volevo ottenere un'immagine molto spontanea di un momento qualunque. Ho avuto situazioni in cui i bambini erano appena rientarti da scuola, per cui il classico pranzo di mezzogiorno dove c'erano cartelle e oggetti quotidiani. Mentre a volte c'era la serata, oppure qualche pranzo domenicale con le famiglie al completo. Comunque sempre piacevole perchè sono stato accolto come ospite e stavo con loro a fare delle belle chiacchiarate".

Partic. dell'invitoPartic. dell'invito

Tra quelli del libro, c'è qualche scatto che preferisci?
"No, son tutte foto completamente diverse. Ognuna ha un suo modo, ha una sua difficoltà. Finchè si fotografa l'attore o il personaggio di spettacolo la strada è completamente spianata, c'è completa disinvoltura da parte del soggetto nella posa. Nel caso di imprenditori e imprenditrici c'è magari un blocco iniziale però sono cose superate velocemente. Non ho foto preferite ma quelle legate al non-attore, alla persona non abituata a farsi riprendere sono quelle a cui son più legato io. Perchè nella difficoltà sono riuscito a superare quell'imbarazzo craendo un momento di pathos".

C'è anche un testo che accompagna le fotografie?
"Accanto ad ogni scatto ci sono dei piccoli pensieri legati a quel momento fotografico, per far capire come è nata e si è sviluppata quella foto e anche la descrizione di chi sono i protagonisti dell'immagine. Poi accanto ad ogni foto dei piatti ci sono le ricette così chi legge può cimentarsi nella realizzazione. Credo anche che il libro sia una piacevole guida ad alcuni ottimi ristoranti della nostra provincia".

Facciamo qualche nome, chi sono i personaggi che hai ritratto?
"Ci sono artisti, come Marcello Morandini, Luca Lischetti, Sergio Sarri, la famiglia Frattini. Poi attori come Massimo Boldi e Bruno Arena dei Fichi d'India. Del mondo dello sport ci sono i campioni di ciclismo Ivan Basso e Noemi Cantele, poi Gianluca Genoni, campione di apnea. Poi diversi imprenditori e imprenditrici come Amedeo Colombo della Shimano, Eva Barile della Merlet, Ottavio e Luca Missoni e molti altri ancora".

Presentazione del libro
Cara Varese. Buon appetito
di Walter Capelli
Istituto alberghiero De Filippi – Varese
13 dicembre ore 20.30
Il ricavato della vendita del libro sarà devoluto alla Fondazione Luigi Orrigoni.