I lavori all'esternoI lavori all'esterno

Visione sul campo – Non si è trattato della solita conferenza organizzata per la stampa nella sala di rappresentanza del Comune di Olgiate Olona, ma di una vera e propria perlustrazione dei locali di Villa Gonzaga. Guidati dal sindaco Giorgio Volpi i giornalisti hanno constato con i loro stessi occhi lo stato di avanzamento dei lavori di ristrutturazione dell'edificio. "Per ora", ha spiegato il primo cittadino, "la ditta veneziana Lares S.r.l. (responsabile della ricostruzione del teatro "La fenice" di Venezia) ha messo in sicurezza solette, soffitti e facciate del padiglione centrale".

Palace, non solo casa – Il passo fin qui compiuto è tuttavia solo il primo dei tanti che dovranno essere effettuati in futuro prima di riconsegnare alla cittadinanza lo stabile agibile e funzionante, la cui parte originaria è costituita da ben cento stanze. Ancora oggi non è ben chiara la destinazione d'uso dell'immobile, ma è sicuro il concetto che sta alla base del suo recupero, come ha spiegato il sindaco: "non sappiamo ancora se realizzarvi un museo e di che tipo, qualche idea c'è, ma è ancora in fase di elaborazione, di certo è intenzione di questa Amministrazione trasferire qui l'intero Municipio – ora collocato nel padiglione novecentesco intitolato al sen. Cavazzoni – realizzare un salone conferenze e uno spazio espositivo, e soprattutto riportare la struttura, un tempo frequentata da importanti personaggi come D'Annunzio, allo stato di Palace quale fu in passato. Villa Gonzaga non dovrà essere solo casa degli Olgiatesi, ma possedere un'importanza regionale oltre che sovracomunale, anche se le difficoltà sono molte, soprattutto economiche".

L'interno dell'edificioL'interno dell'edificio

Rivalutazione dell'abbandono –  Volpi ha inoltre dichiarato: "se dal 1976, quando la villa chiuse definitivamente i battenti, ad oggi, l'edificio non è stato utilizzato, la causa principale è stata la difficoltà per le diverse Amministrazioni di mantenere i costi di una struttura così grande. Ma forse tutto questo è un bene. Con il traballante senso della conservazione degli anni precedenti durante i quali si affidava alle ditte edili le ristrutturazioni di edifici storici anziché a tecnici specializzati, probabilmente Villa Gonzaga non avrebbe mantenuto l'impronta neoclassica che tuttora conserva e oggi sarebbero stati necessari interventi di ripristino delle fattezze originarie con interventi finanziari onerosi". Non dello stesso avviso Vittorio Lazzarotto (ultimo revisore dei conti dell'O.P.A.I. – Opera di protezione antitubercolare infantile – che nel secolo scorso ebbe la sede all'interno della villa), presente alla conferenza stampa: "se si fosse intervenuti prima sulla villa adesso risplenderebbe ancora come ai vecchi tempi!".

La storia in un libro – La storia, la bellezza dell'edificio, e il come e il perché tra l'inizio del Novecento ed il 1972, in esso esistette prima la Congregazione delle suore dell'ordine di San Vincenzo e poi l'O.P.A.I., saranno delineate in una monografia attorno alla quale stanno lavorando parte dello staff del Comune di Olgiate in collaborazione con i docenti Gaspari e Orecchia dell'Università dell'Insubria di Varese. Il volume sulla storia della villa dovrebbe uscire poco prima di Natale 2009, sempre che i ricercatori divisi tra biblioteche, archivi di Stato, comunale, parrocchiale e indagini dirette sulla villa, riescano a trovare tutti i documenti necessari alla ricostruzione: problema che affligge quanti hanno a che fare con i dati del passato. Se l'impegno andrà a buon fine, sarà colmata una grande lacuna, dato che ad oggi non esiste un libro corposo sulla villa e il lavoro appare necessario data la bellezza degli spazi, rinnovati nel XIX secolo probabilmente dall'architetto neoclassico Luigi Canonica, visti poi, tra gli innumerevoli motivi, il bel parco che conserva una splendida fontana di Giannino Castiglioni (autore tra le diverse opere di una porta del Duomo di Milano e dell'Ossario e della Via Crucis del Monte Grappa) e le allegre tempere murali presente nel salone del piano terra, realizzate da Antonio Rubino, disegnatore del Corriere dei Piccoli.