Crema – Il Museo Civico di Crema e del Cremasco si prepara ad accogliere un’importante esposizione dedicata a uno dei capitoli più affascinanti dell’arte europea. Dal 18 ottobre all’11 gennaio sarà visitabile la mostra “Ver Sacrum e la grafica della Secessione viennese”, a cura di Giovanni Biancardi, Edoardo Fontana e Silvia Scaravaggi. L’inaugurazione è prevista sabato 18 ottobre alle ore 17.30.
Il percorso nasce attorno alla raccolta della rivista «Ver Sacrum», proveniente dalla collezione di Giovanni
Biancardi, affiancata da libri illustrati, cataloghi, incisioni e fogli sciolti dei protagonisti della Secessione. Tra le opere esposte compaiono firme di grande rilievo come Gustav Klimt, Koloman Moser, Josef Hoffmann, Alfred Roller, Egon Schiele, Alphonse Mucha e Giovanni Segantini, insieme ad altri artisti europei che contribuirono a definire il volto del modernismo.
Pubblicata tra il 1898 e il 1903, «Ver Sacrum» non fu una semplice rivista d’arte ma il manifesto stesso della Secessione viennese, nata per affermare la libertà della creazione al di là delle convenzioni
accademiche. Le sue pagine, progettate con una coerenza grafica rivoluzionaria, integravano testi, illustrazioni e decorazioni in un’armonia visiva che anticipava l’idea di arte totale. Nel motto secessionista, “Al tempo la sua arte, all’arte la sua libertà”, si ritrova il senso di una stagione che guardava al futuro senza dimenticare la tradizione.
Klimt, con le sue celebri figure femminili dal fascino simbolico, fu il leader carismatico del movimento. Moser e Hoffmann sperimentarono un linguaggio decorativo che avrebbe poi trovato compimento nella Wiener Werkstätte, mentre Alfred Roller portò l’estetica secessionista anche nel teatro e nella scenografia. La presenza di Mucha testimonia il legame con l’Art Nouveau internazionale, mentre Schiele rappresenta la tensione espressionista che avrebbe aperto la strada al Novecento.
La mostra di Crema non si limita però a ripercorrere la grafica viennese: mette in evidenza anche le contaminazioni che la alimentarono. Accanto ai materiali originali della rivista, saranno esposti oggetti e incisioni provenienti dal Museo d’Arte Orientale – Collezione Mazzocchi di Coccaglio, a sottolineare l’influenza del Giappone e delle arti applicate orientali, decisive nel plasmare l’estetica secessionista.
Un catalogo edito dal Museo Civico raccoglie saggi e contributi di studiosi, offrendo strumenti di approfondimento su un’esperienza che seppe coniugare innovazione grafica, spirito internazionale e nuove visioni estetiche. La rassegna
diventa così un’occasione unica per riscoprire l’impatto che la Secessione viennese ebbe sull’arte europea, capace di ispirare movimenti successivi e ancora oggi considerata un punto di svolta nella storia della modernità.
L’esposizioneè aperta al pubblico il martedì 14.30-17.30; da mercoledì a venerdì 10-12 e 14.30-17.30; sabato, domenica e festivi 10-12/15.30-18.30. Ingresso gratuito









