La nostra di eguale dimensione a quella di tutti, poiché di fronte ad alcuni prodotti abbiamo la certezza di essere in buona compagnia.
Vi sono situazioni in cui è l’involucro a scatenare i desideri in quanto , a priori, ne conosciamo il contenuto.
A ironizzare su tali peccati di gola con armonioso connubio cromatico – formale, concorrono le caramelle scultura in alluminio e polyester di Laurence Jenkell esposte presso i Giardini della Marinaressa quale evento collaterale della 58esima Biennale d’Arte.
Autodidatta Laurence Jenkell ha sperimentato, nel suo laboratorio sulla Costa Azzurra, tecniche come l’inclusione e la modanatura che le hanno permesso in seguito di padroneggiare il plexiglas e la tecnica del wrapping.
Pur non potendole oggettivamente assaporare, quelle caramelle ci attraggono per le forme, i colori, le insolite e originali condizioni di equilibrio, quasi fossero etoile in punta di piedi un attimo prima di librarsi in aria.
E di come l’equilibrio risulti una condizione dominante nei lavori della Jenkell, lo si deduce osservando la pluricomposizione scandita dall’alternarsi di forme in bianco e nero, quasi quelle caramelle giganti fossero state gettate in aria da una mano generosa cosciente del detto “Una tira l’altra”, che accomuna tutti i golosi del mondo, per poi ricomporsi in strutturata staticità.

Laurence Jenkell – “Strutture personali” – esposte nel Giardino della Marinaressa quale evento collaterale alla 58esima Biennale d’arte

Mauro Bianchini