Una delle nuove acquisizioni a MasnagoUna delle nuove acquisizioni a Masnago

Varese, facciamo il punto della situazione – Pare strano, eppure qualcuno già a Varese ha ribattezzato Villa Mirabello: "Il Museo Risorgimentale di Varese". Si badi bene che si trattasi di conversazioni in amicizia, di "chiacchiere al bar", niente di ufficiale. Eppure sembra che l'operazione di Barion e compagni abbia fatto centro e, complice l'ampia rassegna dedicata a cimeli storici e risorgimentali ancora aperta al pubblico, Villa Mirabello faccia sempre più rima con "tricolore e giubbe rosse".

Ma saliamo al Castello di Masnago per tornare a parlare di Innocente Salvini. Dopo la mostra del 2006, curata da Flavio Arensi e capace di attirarsi complimenti sperticati e critiche acutissime (soprattutto per il numero di biglietti staccati), a Masnago torna a farsi sentire il nome del "maestro che viveva al mulino". Ben cinque opere di Innocente Salvini giungono al Comune di Varese grazie alla beneficenza di Elisa Bregonzio, scomparsa a Brugherio il 6 agosto 2010. Originaria di Lugano, dove è nata il 1 dicembre 1921, la benefattrice ha nominato proprio erede universale l'Opera Pia San Vincenzo di Milano, devolvendo, tra i diversi legati, cinque opere di Innocente Salvini della sua collezione al Comune di

L'opera di Francesco de' Tatti esposta in Sala Veratti la scorsaL'opera di Francesco de' Tatti
esposta in Sala Veratti la scorsa
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Varese, in memoria del padre, l'architetto Cornelio Bregonzio. Quest'ultimo nacque a Barasso e, dopo la laurea, fu attivo in numerosi cantieri lombardi negli anni tra le due guerre mondiali. Elisa Bregonzio sposò lo scultore milanese Marco Mantovani. Artista eclettico (fu anche musicista, dapprima allievo di Ludovico Pogliaghi, poi all'Accademia di Brera dove ha studiato con Giannino Castiglioni e Francesco Messina), oggi la conoscenza della sua opera è affidata alla Fondazione Marco Mantovani di Milano. Alla donazione di questi giorni bisogna aggiungere il grande dipinto di Salvini regalato dalla Bregonzio al Comune nel 2006 e raffigurante la famiglia del pittore riunita a tavola attorno a La polenta.

Ma oltre al maestro di Cocquio Trevisago, di un altro grande maestro del pennello si torna a parlare in questi giorni: Francesco De Tatti. Ancora a Masnago, infatti, viene presentato il volume "Francesco De Tatti e altre storie", nato dalle ricerche effettuate in occasione della mostra Il Rinascimento nelle terre ticinesi, allestita lo scorso autunno alla Pinacoteca Zuest e in Sala Veratti, segnalata quì come una delle più belle ed interessanti iniziative culturali del 2010.