Milano – Alberi spogli, in spazi di cielo, disegni simili alle linee sul palmo di una mano. Il destino della natura sta in quell’intersecarsi di trame che paiono rimandare alla poetica di Pascoli “…e le stecchite piante di nere trame segnano il sereno…”.
Tali intrecci appaiono nella personale “Urbis ex Arboribus” di Luca Pancrazzi, in corso da MARCOROSSI Arteconpemporanea.
Il titolo in latino induce il visitatore ad affrontare confronti tra natura e dimensione urbana, ponendolo di fronte al regolare susseguirsi dei piani di alcuni palazzi e alla libera espansione delle fronde di rigogliosi alberi.
Il silenzio percorre le opere di Pancrazzi, e di nuovo sovviene Pascoli “S’ode lontano un cadere fragile di foglie”.
La delicatezza dei ricordi, espressa nelle opere in mostra, tende a nobilitare la preziosità del vivere quotidiano entro il quale a tratti paiono insinuarsi palpabili trame oniriche pregnanti nell’infinito dell’inconscio: i luoghi immaginati, come in realtà sono e come vorremmo che fossero.
I segni di ogni albero contengono diramazioni in possibile e continua trasformazione dando vita a un ininterrotto mutamento, se pur misurato, degli sfondi attorno.
Mauro Bianchini
Luca Pancrazzi – “Urbs ex Arboribus” – Milano – MARCOROSSI artecontemporanea, Corso Venezia 29. Fino al 31 gennaio. Orario: martedi-sabato 11-19









