Alla LIUC – Università Cattaneo è in corso una ricca mostra antologica e retrospettiva dell'artista americano Stanley Tomshinsky.
La dimensionalità della scultura nelle fusioni e nelle saldature in bronzo e rame, le maquette in legno e gli studi sul numero e la matematica, la ricerca sul colore, le interpretazioni binarie dei sistemi umani e sociali e la biologia molecolare del DNA sono alcuni dei capisaldi della produzione artistica e della ricerca di Tomshinsky. Un percorso, il suo, che spazia dall'esperienza scultorea degli anni '60 e '70 sino ai definitivi ed ultimi cromatismi simbolici rappresentativi dell'animo umano e delle pure energie interiori e spirituali, che richiamano infine le più intime strutture della natura dei primi anni 2000.
Nel '68 Dino Buzzati gli dedicò sul "Corriere della Sera" un trafiletto di poche righe, ma incisivo: "Americano, trentaduenne, vive a Milano. Con asticciole di bronzo disegna nell'aria forme umane, uccelli, totem, pesci, deità, immagini allusive ed emblematiche. ‘Astrazioni simboliche' lui le chiama. Fantasia, stilizzazione, garbo decorativo, pulizia, semplicità: ma poi Tomshinsky scrive di voler ‘…tracciare il movimento spirituale nell'ordine cosmico… esprimere l'Universo come infinito'. E allora, come la mettiamo?".
Info.
Tomshinsky a Villa Jucker
Fino al 31 luglio
ingresso gratuito
aperto al pubblico da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00









